Architettura
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Pioniere dell'architettura: l'evento dedicato al racconto delle prime donne dell'Ordine di Bologna

Il 30 settembre 2023 si terrà la giornata di presentazione del progetto "Pioniere" promosso dall'Ordine degli Architetti di Bologna con proiezione delle video interviste realizzate con le protagoniste dell'iniziativa.

PIONIERE: la storia delle prime architette nell'Ordine di Bologna

Un evento di presentazione del progetto, che include la proiezione di estratti delle interviste video realizzate con le protagoniste di questa iniziativa, è in programma per il 30 settembre, dalle 15.00 alle 18.00, presso l'Ordine degli Architetti in Via Saragozza 175, nella sala conferenze.

Le pioniere: Felicia Bottino, Manuela Caldi, Angela Gualandi, Fioretta Gualdi, Silvia Morselli, Barbara Omizzolo, Franca Raimondi, Gianna Spirito.

Negli ultimi anni, nell'ambito dell'architettura, abbiamo assistito a un cambiamento significativo ma silenzioso: il numero di professioniste iscritte all'Ordine degli Architetti di Bologna ha superato il 50% del totale delle iscrizioni. Tuttavia, la loro visibilità, rispetto ai colleghi di sesso maschile e in altre professioni, è rimasta limitata.

Per cercare di cambiare questa narrativa, la Commissione Pari Opportunità dell'Ordine degli Architetti di Bologna (CPO) ha ideato il progetto "Pioniere". Questo progetto consiste in una serie di interviste video alle prime donne architette che hanno operato a Bologna e nella provincia negli anni '60, '70 e '80. Queste interviste raccontano la loro scelta di intraprendere la professione di architetto, i loro primi passi nel mondo del lavoro, e come hanno gestito la conciliazione tra la professione e la famiglia. Le testimonianze attraversano il tempo e narrano i sogni realizzati e le sfide affrontate in un passato recente.

La storia dell'architettura dagli anni 60' raccontata dalle progettiste donne

Le Pioniere dell'architettura ci offrono uno sguardo su un periodo storico dell'Italia che non riguarda solo la professione di architetto, ma che parla a generazioni future e a coloro che hanno affrontato le stesse battaglie, così come a chi oggi deve affrontare nuove sfide.

Le loro parole ci immergono negli anni '60 in Italia, un periodo in cui per le ragazze perseguire gli studi universitari fino alla laurea non era affatto scontato. Era una decisione che comportava preoccupazioni, persino la difficoltà di confessare ai genitori il desiderio di studiare, ritardando così il matrimonio e la formazione di una famiglia, che all'epoca era il percorso obbligato per le donne. Per queste la scelta di studiare è stata una decisione ferma che ha aperto loro le porte dell'istruzione in un ambiente prevalentemente maschile. Per molte di loro, rappresentava una dichiarazione di indipendenza e la scoperta della libertà.

Questi anni erano caratterizzati dagli ideali politici, dal movimento studentesco e dalla contestazione sociale. Era anche un periodo in cui si faceva strada la consapevolezza dell'uguaglianza di genere, almeno tra i giovani, creando un ambiente più aperto e sereno. Era un periodo di scoperta gioiosa, in cui le lezioni si trasformavano in occasioni di discussione su tutto, compresi i libri letti la sera. Queste discussioni coinvolgevano anche i professori, tra cui intellettuali del calibro di Carlo Scarpa a Venezia, Sacripanti, Quaroni e Zevi a Roma. Era un'epoca in cui le gite didattiche sulle montagne dell'Appennino alla ricerca di minerali, in compagnia di Renzo Piano, diventavano esperienze stimolanti che gettavano le basi per il loro futuro professionale.

Il passaggio al mondo del lavoro ha segnato l'inizio di una nuova fase, senza più la rete di sicurezza dell'ambiente accademico. Tuttavia, le Pioniere hanno dimostrato una determinazione straordinaria. Hanno affrontato le difficoltà iniziali e, pian piano, hanno costruito carriere di successo. Con entusiasmo, raccontano delle notti passate a progettare, dell'emozione prima di importanti consegne e della condivisione delle idee con i colleghi.

Questa storia continua a ispirare le nuove generazioni mentre affrontano le sfide contemporanee. I consigli lasciati da queste maestre parlano di umiltà, dedizione e partecipazione attiva ai cantieri. Questi sono concetti fondamentali per essere consapevoli di tutte le fasi del processo di realizzazione. In un paese come l'Italia, dove il consumo di suolo è una questione strategica, il recupero delle grandi costruzioni dismesse diventerà sempre più importante. Come afferma Felicia Bottino, l'architetto è un "Medico del paesaggio".

Questi preziosi consigli parlano ancora una volta di consapevolezza, dedizione e coraggio, rappresentando un'eredità fondamentale per le giovani professioniste che stanno iniziando la loro carriera accademica e che un giorno avranno storie da condividere con le generazioni future.

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