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Piattaforme di lavoro elevabili: come cambia la norma europea di riferimento

Il confronto tra le norme EN 280:2013+A1:2015 e EN 280-1:2022 sulle piattaforme di lavoro elevabili evidenzia le modifiche sostanziali e formali per migliorare la comprensibilità e la sicurezza, sottolineando l'importanza della formazione degli operatori e della conformità normativa. La nuova norma, pubblicata nel 2023, introduce specifiche tecniche per la salvaguardia degli operatori incapacitati e una maggiore consapevolezza nell'uso delle PLE.

Le PLE devono essere soggette a verifiche periodiche condotte da personale terzo

Il documento pubblicato da INAIL intende confrontare le due versioni della norma europea sulle piattaforme di lavoro elevabili (PLE): la EN 280:2013+A1:2015, che verrà ritirata il 2 febbraio 2025, e la EN 280-1:2022, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 2 agosto 2023.

Il confronto è stato strutturato attraverso tabelle che mettono direttamente in parallelo le sezioni delle due versioni della norma che trattano lo stesso argomento. Sono stati inclusi solo i passaggi che hanno subito modifiche significative, sia sostanziali sia formali, con l’obiettivo di rendere il testo più comprensibile e meno suscettibile di interpretazioni ambigue, basandosi sui riscontri ottenuti dall’applicazione delle versioni precedenti della norma. Le variazioni puramente lessicali, senza impatto sull’interpretazione del testo, non sono state riportate.

Le diverse versioni della EN 280, norma armonizzata alla direttiva macchine per le PLE, rappresentano lo stato dell’arte per questa tipologia di prodotto. La direttiva macchine prescrive i requisiti essenziali di sicurezza e tutela della salute obbligatori per le macchine, mentre le norme armonizzate, la cui adozione è volontaria, forniscono le misure tecniche dettagliate per rispettare queste prescrizioni.

Quando una norma armonizzata viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, diviene riferimento per lo stato dell’arte fino a quando non viene sostituita o ritirata. La sua applicazione conferisce presunzione di conformità ai requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della salute. Tuttavia, il fabbricante può scegliere di implementare soluzioni tecniche alternative, dimostrando che queste soddisfano i requisiti di sicurezza e tutela della salute in modo equivalente o superiore rispetto alla norma armonizzata.

Le PLE, che sollevano persone esponendole a un rischio di caduta dall’alto superiore a 3 metri, rientrano nell’allegato IV della direttiva 2006/42/CE, necessitando di un percorso di valutazione della conformità più articolato rispetto alla sola autovalutazione del fabbricante. La norma specifica per queste macchine acquisisce quindi maggiore rilevanza, rappresentando una delle modalità riconosciute dal legislatore per la valutazione della conformità, in alternativa al ricorso a organismi notificati o alla procedura di garanzia qualità totale.

Il legislatore italiano, riconoscendo le PLE come particolarmente pericolose, prescrive all’art. 71 comma 11 del d.lgs. 81/08 e s.m.i. che, oltre ai controlli e alle manutenzioni gestite dal datore di lavoro secondo le istruzioni del fabbricante, queste siano soggette a verifiche periodiche condotte da personale terzo (Inail, ASL/ARPA e soggetti pubblici o privati abilitati). In questo contesto, la norma EN 280 costituisce un riferimento per il verificatore che deve accertare lo stato di conservazione e di efficienza ai fini di sicurezza, la conformità alle modalità di installazione previste dal fabbricante, lo stato di manutenzione e conservazione, e l’efficienza dei dispositivi di sicurezza e di controllo.

La EN 280-1:2022 pone particolare attenzione alla salvaguardia dell’operatore incapacitato, con soluzioni tecniche dedicate a questo aspetto. Le valutazioni del rischio hanno portato a considerare separatamente il guasto della macchina e il malessere dell’operatore, definendo misure tecniche per mitigare i rischi associati a entrambe le situazioni, dando priorità al recupero dell’operatore.

Un’altra novità riguarda una maggiore consapevolezza richiesta all’operatore nell’uso della PLE, eliminando la protezione per i comandi a terra dall’uso non autorizzato e l’obbligo di avere evidenza dell’override di un dispositivo di sicurezza. Questo richiede che l’operatore sia pienamente consapevole delle scelte che compie, rendendo ancora più importante la formazione specifica degli operatori di PLE.

In Italia, oltre alla formazione, informazione e addestramento previsti per l’uso di attrezzature di lavoro, è stato prescritto un percorso abilitante per gli operatori di PLE, focalizzato sulla conoscenza del mezzo e la gestione delle situazioni critiche.

 

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