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Piattaforma digitale dei prezzi di Regione Lombardia: gestione dei costi per una migliore progettazione edile

La nuova Piattaforma Digitale dei Prezzi di Regione Lombardia, sviluppata con il Politecnico di Milano, introduce un’architettura dati strutturata per la gestione dei costi nel settore delle costruzioni. Basata su un’ontologia dei costi, mira ad ottimizzare l’accuratezza e la trasparenza delle voci di prezzo. Cerca di ridurre errori, tempi e discrepanze nella scelta di voci da relazionare al modello BIM, fornendo la possibilità di automazione e validazione dei Computi Metrici Estimativi (CME).

Ottimizzazione della gestione dei costi nel settore delle costruzioni

La Piattaforma Digitale dei Prezzi di Regione Lombardia ha l’obiettivo di migliorare la gestione dei costi nel settore delle costruzioni.

Il progetto è stato uno dei 9 vincitori dell'ottava edizione del premio BIM&Digital Award 2024, promosso da ASSOBIM in collaborazione con Clust-ER Build e SAIE. Nello specifico, ha vinto nella categoria "PA e digitalizzazione".

Il processo di costruzione nell’ambito delle opere pubbliche, e non solo, risulta dinamico e complesso, richiedendo interazioni costanti tra i partecipanti per la condivisione delle informazioni. Nello specifico il CME è un aspetto cruciale e al fine di migliorarne la qualità, ridurre gli errori umani nella scelta delle voci di prezzo da inserivi, e garantire trasparenza nelle stesse attraverso l’esposizione in chiaro di analisi prezzi, Regione Lombardia, in collaborazione con il Politecnico di Milano, sta finalizzando lo sviluppo di una Piattaforma Digitale dei Prezzi, disponibile a partire dal 2025.

Un approccio innovativo basato sulla definizione di un'ontologia dei costi, caratterizzata da una nuova architettura di dati strutturati, anche in formato aperto IFC, costituirà la base della nuova Piattaforma Digitale dei Prezzi “interoperabile mediante formati aperti non proprietari” (art.1, c.5, allegato I.9 del D.lgs. n.36/2023). La stessa garantisce anche l’interoperabilità con altri sistemi digitali (allegato I.14 del D.lgs. n.36/2023) e una possibile interazione diretta tra voci di prezzo e modelli informativi (allegato I.14 del D.lgs. n.36/2023) (Figura 1).

L'adozione di un'ontologia dei costi strutturata permetterà una comprensione delle voci di prezzo anche alla “macchina”, garantendo procedure automatizzate e/o semi-automatizzate di redazione di un computo metrico estimativo (CME), interazione con i modelli informativi, riducendo attività ripetitive, il rischio di errori e discrepanze connaturate alla soluzione di continuità attualmente insita nell’elaborazione del CME separatamente al progetto.

Questo approccio ottimizzerà l'efficienza in fase di verifica e validazione delle informazioni tra modelli BIM e CME, con una significativa riduzione di costi e tempi complessivi dei progetti e una maggiore precisione nella pianificazione finanziaria da parte delle pubbliche amministrazioni (PA).

 

Schematizzazione concettuale dell’All. I. 14 del D.lgs. n.36/2023
Figura 1 - Schematizzazione concettuale dell’All. I. 14 del D.lgs. n.36/2023. (Politecnico di Milano)

 

LEGGI ANCHE: BIM, articolo 43 e allegato I.9 nel Correttivo al Codice dei Contratti Pubblici

 

Strutturazione avanzata dei dati

Un aspetto cruciale della piattaforma è la sua capacità di organizzare i dati in modo chiaro, coerente e trasparente.

Tradizionalmente, le voci di prezzo sono espresse in linguaggio naturale, rendendone complessa l’interpretazione e l’utilizzo in sistemi digitali. Inoltre, le stesse voci di prezzo presentano numerose incoerenze informative dettate dai numerosi aggiornamenti eseguiti in diversi anni e da diversi attori (Figura 2).

 

Incoerenza informativa delle voci di prezzo attuali in linguaggio naturale.
Figura 2 - Incoerenza informativa delle voci di prezzo attuali in linguaggio naturale. (Politecnico di Milano)

 

Con la nuova struttura proposta, ogni voce viene classificata attraverso un sistema dettagliato di attributi contenuti in schede anagrafiche, consentendo la storicizzazione dei dati informativi caratterizzanti le voci di prezzo, la definizione di declaratorie strutturate, una visione più chiara delle informazioni e facilitando l’analisi comparativa (Figura 3).

Questa nuova metodologia di classificazione prevede la strutturazione delle voci di prezzo in categorie ben definite e utilizzo di attributi specifici, tra cui il genere dell’elemento, la classe di costo, la tipologia, il materiale, l’impiego, le funzioni, le dimensioni, le prestazioni e le specifiche tecniche. Questo garantisce un livello di dettaglio che consente un’analisi più approfondita e un utilizzo più efficace dei dati per la realizzazione dei CME.

Vengono definiti dei veri e propri oggetti di costo caratterizzati da attributi informativi e relazioni trasparenti (Figura 4, Figura 5). Da questi è possibile definire declaratorie standardizzate e strutturate per agevolare la comprensione e aumentare la coerenza informativa delle voci di prezzo. Inoltre, la stessa codifica avrà origine a partire dai dati degli oggetti di costo risultando non più esclusivamente ordinativi ma anche identificativi (allegato I.14 del D.lgs. n.36/2023).

 

Denominazione, declaratoria, codifica automatizzate dell’oggetto di costo.
Figura 3 - Denominazione, declaratoria, codifica automatizzate dell’oggetto di costo. (Politecnico di Milano)

 

Concettualizzazione oggetto di costo: opera, lavoro risorse.
Figura 4 – Concettualizzazione oggetto di costo: opera, lavoro (risorse). (Politecnico di Milano)

 

Concettualizzazione oggetto di costo e analisi prezzi.
Figura 5 - Concettualizzazione oggetto di costo e analisi prezzi. (Politecnico di Milano)

  

Integrazione, Automazione e Interoperabilità tra Costi e Geometria

Uno dei principali vantaggi di questa nuova struttura è la possibilità di stabilire relazioni dinamiche tra le voci di prezzo e i vari componenti di un progetto edilizio. Ciò permette di evitare discrepanze e incongruenze, assicurando che il successivo CME sia il più possibile aderente alla realtà del progetto. Inoltre, la presenza di dati di costo strutturati consente una verifica più efficace delle informazioni, riducendo il rischio di errori e migliorando la qualità complessiva della gestione economica dei progetti.

La nuova struttura dati permetterà di relazionare le voci di prezzo agli oggetti geometrici del modello BIM.

Tradizionalmente, i prezzi sono associati tramite codici statici agli oggetti BIM creando un “link” fittizio tra i diversi documenti (modello BIM e CME). Questa struttura, invece, stabilisce relazioni dinamiche, chiare e verificabili tra i dati delle diverse entità garantendo equivalenza tra i contenitori informativi (CME) e modelli informativi (art.31, allegato I7 del D.lgs. n.36/2023) (Figura 6, Figura 7).

 

Interazione tra oggetti informativi
Figura 6 - Interazione tra oggetti informativi. (Politecnico di Milano)

 

Interazione tra attributi appartenenti agli oggetti informativi.
Figura 7 - Interazione tra attributi appartenenti agli oggetti informativi. (Politecnico di Milano)

 

La nuova struttura dei costi permetterà dunque l'automazione nella verifica della coerenza e unicità delle informazioni relazionate (costo-geometria), riducendo gli errori manuali e migliorando l'efficienza del processo di CME. Inoltre, la compatibilità con il formato IFC favorisce l'interoperabilità tra diversi software, permettendo una gestione dei dati e una collaborazione più efficace tra i diversi stakeholder del progetto.

 

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