Piano di Consegna delle Informazioni (Information Delivery Planning - IDP)
Le ISO 19650-1-2:2018 definiscono la necessaria completezza del flusso informativo (ante e post commessa; OIR, AIR, PIR - AIM) e ribadiscono la necessità di inserire anche l'Information Delivery Planning – IDP. Scopriamo che cos'è IDP
Nel flusso informativo per le costruzioni "digitali" le ISO 19650-1-2:2018, oltre a definire in modo chiaro la necessaria completezza del flusso ante e post commessa, ribadiscono la necessità di inserire un passaggio legato alla indispensabile programmazione della gestione delle consegne: Information Delivery Planning – IDP.
Ma che cos'è Information Delivery Planning (IDP)? Ecco un articolo di approfondimento
Flusso informativo per le costruzioni "digitali": come è strutturato?
Uno degli aspetti più difficili da introdurre nella standardizzazione di un flusso informativo, e quindi anche nella sua trasformazione “digitale”, è la definizione di una struttura che sia idealmente organica, per cogliere ogni possibile sfaccettatura; operativamente rigorosa, per favorire i momenti di verifica e controllo - incremento dell’efficacia; sufficientemente flessibile, per non ingessare il processo in inutili passaggi burocratici, macchinosi e per nulla produttivi - incremento di efficienza.
Lo schema più noto di flusso informativo per le costruzioni “digitali” (“BIM”) vede una catena consolidata di pochi passaggi legati al funzionamento della commessa, tra un soggetto committente che emette un “capitolato” dei requisiti informativi richiesti: Capitolato Informativo (CI/EIR), ed un soggetto esecutore che, dapprima, manifesta le sue capacità di adempiere attraverso una: offerta di Gestione Informativa (oGI/preBEP) e, per finire, di concerto con il committente stesso, finalizza il tutto in un conclusivo: piano di Gestione Informativa (pGI/postBEP). Quest’ultimo (pGI) fornirà, assieme al CI originario, le regole di definizione delle consegne (delivery) di commessa: Modello Informativo di Progetto (MIP/PIM).
In questo schema restano poco indagati, e poi utilizzati nella prassi comune, gli elementi riferibili ai requisiti “pre-commessa” (OIR, AIR, PIR; si veda in seguito) e la delivery di commessa conclusiva rispetto alla fase di esercizio dei Cespiti Immobili (Asset): Modello Informativo di esercizio (gestione/manutenzione) del Cespite – Asset – (MIC/AIM).
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Figura 1 - Flusso informativo digitale settore costruzioni, prassi consolidata
Information Delivery Planning: elemento fondamentale del processo informativo per la programmazione e gestione delle consegne
La pubblicazione delle ISO 19650-1-2:2018, oltre a definire in modo chiaro la necessaria completezza del flusso (ante e post commessa; OIR, AIR, PIR - AIM), ribadisce la necessità di inserire, già in quello sino ad oggi consolidato (fig. 1), un passaggio legato alla indispensabile programmazione della gestione delle consegne: Information Delivery Planning – IDP, come momento fondamentale del processo informativo sin dall’iniziale definizione delle regole di commessa e non solo come eventuale verifica, ex-post, in sede di effettuazione/esecuzione della stessa (vedi schema seguente, fig. 2).
Figura 2 - Flusso informativo digitale settore costruzioni, secondo ISO 19650
IDP e le norme britanniche BS PAS 1192
Con le britanniche BS PAS 1192 (2:2013 e 3:2014), è stato introdotto uno schema generale di flusso informativo digitale per il settore AEC (Architecture, Engineering and Construction) che ha avuto poi una prima evoluzione nella recente norma internazionale ISO 19650-1-2:2018 . I due flussi (BSI e ISO) possono essere come segue schematizzati (fig. 3):
Figura 3 - Schema flusso informativo originario UK e internazionale ISO
A livello strategico, sono definiti i requisiti di Organizzazione, di Asset e di Progetto (OIR, AIR, PIR), mentre, a livello più operativo, dato per assodato (o quasi) il ruolo del Capitolato Informativo (EIR) e del piano di Gestione Informativa (BEP) - UNI 11337:2017, per entrambi gli schemi, è prevista una formalizzazione del flusso di “deliveries” (consegne) di commessa.
Nello schema generale originario UK (fig. 4) la struttura di organizzazione delle deliveries è, a primo acchito, più ampia e burocratizzata della successiva versione internazionale ISO, e prevede, in funzione del Project Plan o del Construction Program di commessa la definizione di:
- PIP - Project Implementation Plan; piano di attuazione informativa di commessa;
- MIDP – Master Information Delivery Plan; piano master delle TIDPs di commessa;
- TIDP - Task Information Delivery Plan; piano delle consegne di commessa, per team di lavoro;
- RM – Responsibility Matrix; matrice delle specifiche responsabilità di commessa.
Figura 4 – Flusso informativo generale (UK) di pianificazione delle consegne - PAS 1192-2:2013; C.4, fig. 4, p. 8
Sempre nella PAS è rappresentato anche un quadro d’insieme del flusso di pianificazione delle deliveries più dettagliato, che può essere così come segue meglio schematizzato (fig. 5):
Figura 5 - Flusso informativo di dettaglio (UK) di pianificazione delle consegne - PAS 1192-2:2013; C. 6-7, p. 12-18
Lo schema di dettaglio lascia il PIP nelle fasi di formulazione e definizione del BEP (pre e post contract), ove sono definiti i Supplier Assessments – SA – (building information management, information technology, resources assessment, ecc.), e prevede una definizione (formulazione) di dettaglio sia del MIDP, dove si introduce in forma volontaria una:
- (IDL) – Information Deliverables List; lista delle consegne informative;
sia del TIDP, per cui si definiscono:
- RACI – Matrix of Responsible, Authorizing, Contributing, Informed party; matrice RACI;
- (IDM) – TIDP Milestones; milestone di allineamento dei TIDPs alla pianificazione di progetto e costruzione.
Requisiti fondamentali del Piano di Consegna delle Informazioni (IDP) secondo ISO 19650
Con l’adozione delle ISO 19650-1-2:2018 viene confermata la necessità di definire un Piano di Consegna delle Informazioni (IDP) della commessa. La norma internazionale stabilisce (fig. 6) che esso debba essere redatto in fase di formulazione dell’offerta (oGI; preBEP) per poi essere ulteriormente dettagliato dopo il conferimento dell’incarico (pGI; postBEP). Così come stabilisce la necessità di prevedere una pianificazione aggiuntiva, in sede di svolgimento dell’incarico stesso, nella conclusiva gestione del Modello Informativo di Progetto (PIM).
Figura 6 - Flusso informativo di dettaglio (ISO) di pianificazione delle consegne - ISO 19650-1:2018; C. 10, p. 24-26
Anche nella ISO (parte 1, 10.1-10.4) sono specificati i requisiti fondamentali dell’IDP (suddiviso in MIDP e TIDP, così come nelle PAS, nella sola parte 2). Requisiti più dettagliati che nella PAS e che si possono sinteticamente riassumere come segue (fig. 7):
Figura 7 - Requisiti fondamentali dell'IDP - ISO 19650-1:2018; C.10, p. 24-26
Nello schema di fig. 7 sono rappresentate le indicazioni normative (a sinistra) e le possibili soluzioni operative (a destra). Alcune di esse (soluzioni) sono esplicitate direttamente nella norma stessa: Responsibility Matrix – RM - ed Information Container Breakdown Structure – ICBS (fig. 7, linea continua), altre, invece, possono essere associate ai requisiti normativi rispetto alle prassi ed agli strumenti (sw, tools) correnti, per desunzione, anche se non espressamente indicate in norma (fig. 7, linea tratteggiata):
- code checking, per la verifica di rispondenza con AIR e EIR/CI (che dovrebbero a questo punto diventare sempre più computabili);
- sistemi di programmazione come i diagrammi di Gantt o PERT, o sistemi AGILE, per la gestione dei tempi di consegna (e presumibilmente da estendere anche alla gestione delle risorse impegnate);
- strutturazione dell’ACDat/CDE, per le modalità di consegna (ma anche di trasmissione, gestione e conservazione) dei dati;
- LOIN (ex LOD), per la definizione della tipologia di informazioni necessarie – intesa come solidità, quantità e qualità di dati.
La norma, come detto, definisce espressamente i soli requisiti essenziali della Matrice di Responsabilità (RM) e dell’Information Container Breakdown Structure (ICBS).
Per la prima: Responsibility Matrix (RM) nella ISO 19650 non vi è un espresso richiamo alla struttura R.A.C.I. come nelle PAS. La norma suggerisce solo che i suoi assi "dovrebbero identificare:
- le funzioni della gestione informativa;
- la attività di gestione informativa della commessa o del cespite immobile, oppure, se necessario, dei risultati da fornire” .
Il secondo: Information Container Breakdown Structure (IC-BS) rappresenta uno dei requisiti più innovativi dell’IDP ISO. Esso si può inizialmente considerare una derivazione della consolidata destrutturazione di progetto in attività nota come: Work Breakdown Structure (WBS), tipica dei processi di Project Management, ma, in questo caso, con declinazione informativa (information) e pertanto non operativa (work, WBS), non di prodotto (product, PBS) o di costo (cost, CBS).
Si definisce, per la prima volta, una declinazione a livello di struttura dati, seppure ancora come veicolo informativo “contenitore”: Information container.
In questa destrutturazione (informativa), secondo la norma, devono essere definiti (parte 1,10.4):
- “la finalità della strategia di aggregazione”, scomposizione del modello informativo in uno o più insiemi di contenitori informativi (information container ); definizione delle possibili viste del modello informativo (funzionale, spaziale, geometrica) in funzione dello scopo per cui è prodotto;
- “la struttura di composizione dei contenitori ”, sistema di definizione delle relazioni tra i contenitori informativi e tra i gruppi incaricati della loro formazione e gestione.
La struttura dell’ICBS potrà prendere, ad esempio, un primo assetto graficizzato secondo le tradizionali conformazioni ad albero (rovesciato) tipiche delle WBSs, a partire dal CDE (fig. 8):
Figura 8 - Struttura tradizionale (WBS) dell'ICBS, ad albero rovesciato
Come detto, l’IDP, una volta definiti tutti i suoi requisiti, alla luce delle richieste (in entrata) del Capitolato Informativo (EIR/AIR ), risulta essere un passaggio fondamentale/propedeutico per il soggetto incaricato (appointed party) nella redazione della propria offerta e piano di Gestione Informativa (oGI, pGI / BEP), così poi nella verifica della corretta esecuzione della commessa (redazione del PIM).
In particolare, quindi, la richiesta dell’IDP nel Capitolato Informativo (CI/EIR), come parte integrante di offerta e piano di Gestione Informativa (BEP), da un lato, garantisce, in fase di aggiudicazione, una maggiore capacità di scelta e controllo da parte del soggetto proponente (apponting party), dall’altro, obbliga ogni soggetto concorrente/incaricato (appointed party) a formulare piani di gestione informativa attentamente verificati, sino in origine, in ragione delle proprie tempistiche effettive, delle reali capacità e delle risorse disponibili/impiegabili.
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