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"Piano Casa": Salvini presenta la strategia MIT. Ingegneri e architetti avanzano le loro proposte

Il Ministro MIT Matteo Salvini ha presentato il piano per migliorare il settore dell'edilizia residenziale e sociale in Italia, attraverso una strategia che passa anche per il riordino e la semplificazione delle procedure, oltre che per dei modelli sperimentali da attivare attraverso la Legge di Bilancio. Il CNI presenta un documento con una serie di proposte per un piano di medio-lungo periodo.

"Piano casa": uno degli aspetti centrali sarà la collaborazione tra pubblico e privato

Il vicepremier e ministro Matteo Salvini ha presentato una strategia ambiziosa durante la riunione del "Piano Casa", focalizzandosi su diversi punti chiave per migliorare il settore dell'edilizia residenziale e sociale in Italia.

La strategia del Ministero dell'Interno (MIT) prevede una serie di interventi volti a semplificare la normativa di settore e a definire modelli sperimentali. Un elemento centrale di questa iniziativa è la promozione di una collaborazione virtuosa tra il settore pubblico e privato, mirando a coinvolgere gli enti interessati in tavoli di lavoro specifici.

I principali aspetti della strategia riguardano:

  • Ricognizione dei programmi abitativi pubblici e sociali: Sarà effettuata un'analisi delle caratteristiche distintive dei programmi di edilizia residenziale pubblica e sociale, identificando i relativi fabbisogni;
  • Riordino e semplificazione delle procedure: Il MIT si impegna a semplificare le procedure di valorizzazione e recupero degli immobili pubblici dismessi. L'obiettivo è individuare le misure necessarie a favorire la destinazione di tali immobili a scopi di edilizia residenziale e sociale;
  • Linee guida per gli enti regionali: Saranno definite linee guida e best practices per il riordino degli enti regionali attivi nel settore dell'edilizia residenziale pubblica;
  • Confronto sulle iniziative delle cooperative edilizie: Si avvierà un dialogo con le cooperative edilizie e gli enti previdenziali per valutare le condizioni per promuovere un rilancio dei programmi abitativi correlati.

Parallelamente, si rifletterà su modelli sperimentali da attivare attraverso la legge di bilancio 2024, implementando specifici "progetti pilota". Il confronto con gli operatori del settore ha già identificato esempi virtuosi e proposto possibili percorsi di semplificazione normativa.

Al centro di questa iniziativa si pone l'attenzione sull'edilizia sociale, che coinvolge una vasta gamma di cittadini, tra cui lavoratori e studenti, che faticano ad affrontare i costi sempre crescenti degli affitti e dell'acquisto di una casa, soprattutto nelle grandi città.

Il Ministro Salvini si è dichiarato soddisfatto dell'iniziativa e ha ribadito il suo impegno nei confronti di questo tema cruciale. Ha assicurato che le proposte e gli spunti provenienti dai tavoli di lavoro saranno utilizzati anche per la revisione del testo unico sull'edilizia, un altro fronte su cui il governo sta concentrando i suoi sforzi. Con questa strategia MIT, si prospetta un futuro più promettente per il settore dell'edilizia residenziale e sociale in Italia.

 

(Crediti: CNI)

 

CNI: "Domande inevase per 650mila alloggi, soddisferebbero il fabbisogno di 1 mln di persone"

All'incontro erano presenti anche i rappresentanti del CNI, i quali hanno presentato un documento (SCARICABILE IN ALLEGATO) con una serie di proposte per il potenziamento dell'edilizia residenziale pubblica in Italia, attraverso un piano di medio-lungo periodo. Secondo il CNI è necessario muoversi in una serie di direzioni, partendo dal quantificare la platea di soggetti e nuclei familiari potenziali destinatari di alloggi in social housing considerando, oltre alle famiglie in condizioni disagiate, anche categorie come gli studenti fuori sede, i lavoratori fuori sede, i lavoratori temporanei.

Quindi vanno individuate le aree e gli edifici pubblici inutilizzati da riconvertire in strutture di social housing per far fronte all’annosa questione di domande inevase di alloggi di edilizia pubblica e alla potenziale domanda proveniente da nuove categorie di studenti e lavoratori.

Vanno poi definite le modalità di intervento e i costi relativi alla ristrutturazione degli edifici di edilizia residenziale pubblica più vetusti, spesso in condizioni di grave degrado. Infine, occorre affrontare la questione dei finanziamenti che non dovrebbero vedere come protagonista solo il pubblico ma prevedere forme di finanziamento pubblico-privato.

Ancora oggi, fa sapere il CNI, esiste una domanda inevasa di almeno 650.000 alloggi corrispondenti al fabbisogno di almeno 1 milione di persone. Per contro, negli ultimi 8 anni i permessi di costruire legati ad edilizia residenziale pubblica si sono tenuti su livelli piuttosto contenuti, con una media annua di 200.000 metri cubi autorizzati per nuove costruzioni e una media annua di 153.000 metri cubi autorizzati per interventi di ampliamento. Il patrimonio di edilizia pubblica, costruito sin dagli inizi del secolo scorso, si compone secondo le stime Ocse attualmente di poco più di 850.000 alloggi (secondo Federcasa sono 750.000). Gran parte di queste strutture con il tempo si sono spesso trovate a far parte di aree degradate in cui oggi si concentrano circa di 2 milioni persone, nella maggior parte dei casi posti in una condizione di estrema fragilità sociale.

 

% di permessi di costruire nuove costruzioni per comunità sul totale dei permessi di costruire edifici residenziali (% di metri cubi da realizzare).
(Fonte: elaborazione Centro Studi CNI su dati Istat)

 

CNAPPC: "Istituire una Banca Dati sul riuso del Patrimonio esistente"

Al tavolo erano presenti anche i rappresentanti del CNAPPC Anna Buzzacchi e Massimo Crusi, i quali vedono "con favore" l'iniziativa promossa dal MIT "se inserito in una strategia territoriale di rigenerazione che contempli la prossimità con il lavoro ed i servizi e traguardi una qualità urbana diffusa.”
Per il CNAPPC la questione dell’offerta abitativa del nostro Paese va affrontata tenendo conto dei bisogni e delle specificità presenti nei territori.

Va riaffermata, inoltre, l’importanza del rafforzamento di edilizia sociale di proprietà pubblica quale strumento utile al controllo del mercato, in una visione di lungo periodo in grado di garantire adeguati modelli abitativi per le generazioni future, così come quella di adeguare il patrimonio edilizio esistente e di nuova costruzione, disponibile per un nuovo Piano casa, ai principi di economia circolare, di bassa impronta carbonica e di capacità relazionale con il contesto, come espressamente richiamato dal programma New European Green Deal.

Il CNAPPC sollecita la creazione di una Banca Dati del Riuso del patrimonio esistente (edifici ed aree dismesse disponibili) che ne definisca il valore in funzione della capacità trasformativa, con lo scopo di facilitare il rapporto pubblico-privato con il mondo imprenditoriale e con quello del terzo settore, in modo da coniugare gli aspetti economici, ambientali e sociali.

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