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Piano aggiornato per l'Energia e il Clima (PNIEC 2023): strategie, strumenti operativi e direttive comunitarie UE

Il 4 luglio 2023 il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha presentato alla Commissione Europea il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima). Gli ultimi aggiornamenti seguono la linea tracciata nella precedente versione del 2019 cercando di ‘dilatare’ alcune misure a causa del mutato contesto economico, energetico, ambientale e politico.

PNIEC 2023: gli ultimi aggiornamenti in tema di energia e clima

Il documento è un aggiornamento di quello consegnato nel 2019, e l’aggiornamento si è reso necessario a seguito degli sconvolgimenti determinati dalla pandemia e dell’invasione Russa dell’Ucraina, fattori che hanno modificato il contesto geopolitico, economico ed energetico, ridefinendo priorità e possibilità degli Stati Membri. Il documento integrale della Draft (la bozza 424 pagine) si può leggere al seguente link

Tutti gli Stati Membri stanno riaggiornando i propri National Energy and Climate Plans 2021-2023, attualmente (27 luglio 2023) l’hanno consegnato: Croazia, Danimarca, Finlandia, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia e, appunto, Italia.

Sì, esatto, Germania e Francia non l’hanno consegnato. Inoltre, per l’Italia, rispetto al precedente si è verifica un cambio di governo con una diversa sensibilità verso le ricadute economiche e sul sistema produttivo delle tematiche ambientali.

Il documento è corposo, com’è normale per piani di tale portata, e di seguito si riporta una sintesi con un occhio al settore delle costruzioni. Il Piano conferma che "L'Italia condivide pienamente l'orientamento comunitario teso a rafforzare l'impegno per la decarbonizzazione dei sistemi energetici ed economici europei.” (pagina 4). Il documento presenta le misure in termini programmatici declinandoli negli strumenti operativi per migliorare: la sicurezza energetica, la tutela ambientale e l’accessibilità dei costi dell’energia. Il Piano include tutte le direttive comunitarie del Pacchetto Fit for 55%, in particolare le Direttiva sulla Efficienza Energetica (EED recast IV) e la Direttiva sulla Prestazione Energetica degli edifici (EPBD recast IV), oltre al REPowerUE.

Strategie secondo le cinque dimensioni UE

La sfida per soddisfare gli obiettivo del 2030 è complessa e le strategie messe in atto secondo le cinque dimensioni definite dall’Unione Europea:

  1. Dimensione Decarbonizzazione, relativa alla riduzione delle emissioni e l’assorbimento gas serra, l’energia rinnovabile, per i settori elettrico, termico e trasporti;
  2. Dimensione Efficienza Energetica, che include quanto previsto delle Direttiva Efficienza Energetica (EED) e prestazione energetica degli edifici (EPBD), riscaldamento, pompe di calore, tasso di ristrutturazione elettrificazione dei consumi, isolamento termico e automazione e controllo degli edifici;
  3. Dimensione Sicurezza Energetica per contrastare gli effetti degli eventi bellici, la volatilità dei mercati, i prezzi del gas e dei prodotti petroliferi. Inoltre, definisce obiettivi e scenari per la rete sistema elettrico e le infrastrutture energetiche, con il fine di “potenziare le infrastrutture per la sicurezza degli approvvigionamenti: aumentando la capacità dei terminali di rigassificazione (mediante i nuovi Floating Storage and Regasification Unit – FSRU di Piombino e Ravenna in esercizio nel 2023-24 ed aumentando la capacità di rigassificazione dei terminali esistenti) puntando anche ad ampliare la capacità di trasporto sud-nord lungo la dorsale Adriatica, ad aumentare la produzione nazionale, anche mediante l’ottimizzazione delle concessioni già esistenti."
  4. Dimensione Mercato Interno, con l’obiettivo di integrazione dei mercati energetici UE "rafforzando il ruolo dell’Italia come hub energetico europeo e corridoio di approvvigionamento delle rinnovabili dell'area mediterranea";
  5. Dimensione ricerca, innovazione e competitività.

PNIEC, il MASE trasmette a Bruxelles la proposta di aggiornamento: rinnovabili al 65% per consumi elettrici
Tra gli altri contenuti del testo, una quota del 40% di rinnovabili nei consumi finali lordi di energia, il 37% di energia da rinnovabili per riscaldamento e raffrescamento, il 31% nei trasporti, 42% di idrogeno da rinnovabili per gli usi dell’industria. L'approvazione del documento a giugno 2024.

Il settore delle costruzioni è specificatamente trattato nella Dimensione Decarbonizzazione, perché definisce gli obblighi delle fonti energetiche rinnovabili, e nella Dimensione Efficienza Energetica che riguarda anche edifici e impianti. La Dimensione del Mercato Interno affronta la Povertà Energetica.

Emissioni gas serra, obiettivi di efficienza ed energie rinnovabili

Il quadro generale definisce gli indicatori di scenario e gli obiettivi per il nostro paese (Tabella 1 a pg. 17), in particolare le emissioni e assorbimento gas serra, devono passare dal dato rilevato al 2021 pari al -47% del PNIEC 2019, all'obiettivo 2030 pari a: -62% previsto nel PNIEC 2023.

La quota di energetiche rinnovabili (FER) devono passare dal 19% del 2021 al 40.5% nel 2030, dei consumi finali lordi di energia; in particolare dal 20% del 2021 al 37% al 2030 per i consumi finali lordi di riscaldamento e raffrescamento (edifici); e dal 36% del 2021 al 65% del 2030, per i consumi finali lordi del settore elettrico.

Gli obiettivi di efficienza energetica, prevedono di passare dai 145 Mtep di consumi di energia primaria del 2021 ai 122 Mtep del 2030 (riduzione di 23 Mtep) e per i consumi di energia finale, da 113 Mtep del 2021 a 100 Mtep del 2030 (riduzione di 13 Mtep).

I nuovi obiettivi della Dimensione Decarbonizzazione, per quanto riguarda l’energia rinnovabile, prevedono la copertura del 40.5 di energia da rinnovabili entro il 2030. Gli obiettivi per l’energia elettrica - tra le varie misure e tecnologie si leggono le installazioni agrivoltaiche, incluso floating e offshore - prevedono un totale di 131 GW di potenza elettrica installata (pg.71) dei quali circa 80 GW da elettrico solare (fotovoltaico), con una produzione di energia prevista pari a 227.7 TWh, di cui 99.1 TWh da solare (fotovoltaico). Al 2030 per l’energia termica, grazie a tecnologie quali biomasse locali, pompe di calore, immissione in rete di biometano (p.80) e solare termico, si produrranno 19090 ktep di energia termica sui 5188 ktep di consumi totali (tabella 12 p. 81).

Nel settore dei trasporti, le tecnologie rinnovabili prevedono i biocarburanti, l’elettricità da rinnovabili per i veicoli elettrici (elettrici puri BEV e ibridi elettrici plug-in PHEV) e trasporti su rotaia, carburanti rinnovabili non biologici, idrogeno, recycled fossi fuel, con una produzione di 12735 ktep sui 41546 ktep consumati.

Le politiche e misure di sostegno per l’energia rinnovabili nel settore elettrico “saranno finalizzate a sostenere la realizzazione di nuovi impianti e la salvaguardia e il potenziamento del parco di impianti esistenti ancora potenzialmente competitivi e sostenibili” (p.171).

Per i piccoli impianti, con potenza installata minore di 1 MW, si interverrà nella regolamentazione degli incentivi e favorendo le Comunità di energia rinnovabile e autoconsumo collettivo; per i grandi impianti, maggiori di 1 MW, sono previsti contratti per differenza da stipulare a seguito di procedure competitive di aste a ribasso e contratti di lungo termine mediante i Power Purchase Agreement (PPA). Obiettivo comune: semplificare le procedure autorizzative, come già previsto nel Dlgs 199/2021.

Tra gli strumenti per il settore termico “si conta di utilizzare per promuovere l’utilizzo delle fonti rinnovabili termiche sono sovente integrati con quelli per l’efficienza energetica e sono già operativi” l’elenco degli strumenti includono (a) detrazioni fiscali per gli interventi di efficienza energetica e il recupero edile del patrimonio edilizio esistente, (b) Contotermico, (c) contributi ai Comuni per investimenti nel campo dell’efficientamento energetico e dello sviluppo territoriale sostenibile; (d) misure di sostegno all’idrogeno, (e) sostegno al teleriscaldamento.

La Dimensione Efficienza Energetica riguarda anche gli obiettivi e azioni relative al settore delle costruzioni. Il Piano riporta che "In termini di settori di consumo si conferma la necessità di indirizzare prioritariamente gli interventi di efficienza energetica in ambito civile e trasporti" (...) "Nel settore civile sarà necessario intervenire in particolare sulla riduzione dei fabbisogni energetici degli edifici attraverso interventi di riqualificazione profonda, e attraverso un incremento della diffusione di sistemi tecnici altamente performanti come le pompe di calore e i sistemi BACS".

Inoltre, "Il settore civile è responsabile attualmente di circa il 44% dei consumi finali di energia nazionali e pari al 29% delle emissioni dirette dei settori non ETS."

Il parco edilizio italiano consiste in 12,42 milioni di edifici a destinazione residenziali con circa 32 milioni di abitazioni dei quali il 60% con più di 45 anni, ovvero costruite prima della Legge 373/1976, quindi senza isolamento termico. Il 25% di questi edifici registra consumi attuali tra i 160 kWh/m2anno e i 220 kWh/m2anno, dati ricavati dal SIAPE, utile database con le caratteristiche energetiche degli immobili.

L’obiettivo è aumentare il tasso di riqualificazione annuale dall’attuale 1,9% al 2,6% a partire dal 2030 (Tabella 24 “Tabella di marcia degli obiettivi in termini di tasso annuo di riqualificazione” p.104), anche attraverso l’aggiornamento dei requisiti minimi di prestazione per gli edifici e la nuova definizione di NZEB previsti dall’aggiornamento della EPBD recast IV.

Efficienza energetica e recupero patrimonio: azioni operative e detrazioni fiscali

Le azioni messe in campo per incentivare l’efficienza energetica, segue quanto previsto dagli obiettivi della Direttiva sulla Efficienza Energetica, articolo 8, e prevedono, per l’edile, le detrazioni fiscali per gli interventi di efficienza energetica e il recupero del patrimonio edilizio esistente, il Conto Termico, il Programma per la Riqualificazione Energetica degli edifici della Pubblica Amministrazione Centrale (PREPAC) di cui all’art. 19 del DL 17/2022.

Gli altri settori, industria, agricoltura, trasporti, etc. sono previsti una serie di strumenti: Certificati Bianchi, il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica (FNEE), il Piano Transizione 4.0 e 5.0 (ex Piano Impresa 4.0), il Piano nazionale di Informazione e Formazione per l’efficienza energetica (PIF), il Fondo Kyoto; le politiche di coesione, il rinnovo del parco veicoli del trasporto pubblico locale, gli interventi di shift modale nel trasporto merci (Marebonus, Ferrobonus), l’ecobonus veicoli, l’elettrificazione delle banchine portuali (Cold ironing).

Il PNIEC riporta le agevolazioni per gli interventi di riqualificazione degli edifici fiscali attualmente attive, quali: il Superbonus, l’Ecobonus, il Bonus facciate, il Bonus casa, il Sismabonus, Bonus verde e Bonus per abbattimento delle barriere architettoniche.

Le linee evolutive per il futuro per il settore residenziale al 2030 e al 2050 prevedono l’attuazione delle nuove direttive EED e EPBD il PNIEC stima che l’applicazione dei requisiti minimi comporterà un risparmio accumulato al 2030 pari a 3m7 Mtep, (p.241), con l’obiettivo di proseguire gli incentivi già previste con un approccio che distingua i singoli interventi (sostituzione caldaie, sostituzione infissi, etc.) con aliquota ridotta, dagli interventi di riqualificazione profonda, prevedendo la definizione dei “costi massimi specifici su tutto il territorio nazionale” [auguri!] e strumenti finanziari di supporto "ad esempio finanziamenti a tasso agevolato, anche a copertura totale dei costi di investimento, e cessione del credito, con condizioni di favore per le persone in condizioni di povertà energetica. In tale ambito, sono in previsione anche l’individuazione di sinergie con la riforma del Fondo nazionale efficienza energetica" (p.231).

Interessante la proposta del nuovo “Portale Nazionale sulla Prestazione Energetica degli edifici” (p.251) uno sportello unico nazionale “one-stop-shop” con “servizi di elaborazioni dati sia personalizzati sul proprio immobile, che in forma aggregata per finalità statistiche e di studio.” [auguri!] anche se occorre fare notare che attività simili sono presenti, oltre che nei vari canali ENEA, anche da parte di aziende produttrici di materiali o di soluzioni tecniche, oltre a portali delle ricerche europee, il nuovo portale dovrebbe/potrebbe armonizzare le informazioni.

Prezzi dell'energia: interventi per ridurre le bollette e l'impatto sulle famiglie

Segnalo la Dimensione Mercato Interno dell’Energia perché oltre a trattare l’argomento ‘prezzi dell’energia, Bonus social e interventi per ridurre il costo delle bollette, politiche tariffare e impatto sulle famiglie, ha uno specifico paragrafo relativo a obiettivi e strumenti per contrastare la povertà energetica, tema già previsto nel PNIEAC 2019. Finalmente il problema ha ‘bucato lo schermo’ ed è approdato sui tavoli istituzionali. L’obiettivo al 2030 è di ridurre il numero di famiglie in povertà energetica dal 8,8 % del 2022 al 8% del 2030, tenuto conto delle variabili, trend e dinamiche dei prezzi e spesa energetica.

“Tra le iniziative di successo, che potranno trovare applicazione più estesa, figurano almeno le seguenti: sviluppo di un servizio di audit gratuito per le abitazioni delle famiglie in povertà, con diagnosi energetica e supporto per accedere agli incentivi di ristrutturazione o Conto Termico; installazione di pannelli fotovoltaici negli alloggi sociali di proprietà delle amministrazioni locali; distribuzione gratuita di lampadine LED e altri dispositivi di risparmio alle famiglie più povere; recupero di immobili abbandonati, riqualificandoli dal punto di vista energetico e assegnandoli con canone ridotto alle famiglie più bisognose; prestiti agevolati per installazione di pannelli fotovoltaici per un consumo condiviso; e campagne di comunicazione, presso realtà locali, per incentivare comportamenti di consumo virtuosi." (p.294)

Le azioni previste si inquadrano nell’ambito delle misure adottate dagli enti locali, le Regioni [alcune] e Comuni [alcuni], quali soggetti a diretta conoscenza del contesto e delle condizioni delle famiglie nel territorio.

La valutazione di impatto delle politiche e misure previste, per tutti i settori e dimensioni indicate dall’Unione Europea, il PNIEC stima una riduzione del consumo interno lordo di energia dai 151.2 Mtep (Mtep = milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) del 2021, a 128.2 Mtep nel 2030, per il settore residenziale le previsioni riporta una riduzione dai 39,9 Mtep del 2021 a 26,5 Mtep nel 2030.

L’impatto economico delle misure previste “stima in oltre 13 miliardi di euro il contributo addizionale medio annuo nel periodo 2023-2030 alla creazione di Valore Aggiunto rispetto a quanto avverrebbe nello scenario a politiche correnti” con circa 191.000 occupati medi annui aggiuntivi.

In conclusione, il PNIEC segue la linea tracciata nella precedente versione del 2019 cercando di ‘dilatare’ alcune misure a causa del mutato contesto economico, energetico, ambientale e politico.

Riportare, in sintesi, i contenuti di documenti così corposi e dettagliati, redatti con il contributo di centinaia di soggetti tra Ministeri, enti di ricerca (ENEA, RSE, etc.), gestori (GSE, GME, etc) e via dicendo è complesso e rischia di non restituire al lettore il dettaglio, per questo, si inviata a leggere i temi segnalati, almeno per comprendere in quali direzioni intende muoversi il decisore politico nei prossimi anni.

Il PNIEC non presenta azioni, obiettivi o programmi innovativi, rivoluzionari e visionari, non è il momento adatto e, forse, non è nemmeno il documento adatto. Le politiche dell’Unione Europea promuovono piani e programmi che siano ambizioni e realizzabili, in tal senso, per dare un colpo al cerchio e uno alla botte, se da un lato manca la parte ambizione e la proposta di nuovi strumenti o novità, dall’altro resta la continuità con il lavoro e gli strumenti in atto da almeno un decennio condizione che può favorire la realizzazione degli obiettivi.

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