Rigenerazione Urbana
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Piani urbani integrati per la rigenerazione urbana: rimangono sotto finanziamento PNRR, con scadenze tassative

Il Ministro Fitto ha sottolineato che la mancata realizzazione anche di un solo intervento relativo alla misura "Piani Urbani Integrati" comprometterà il finanziamento dell’intera misura, con il rischio concreto di una serie di penalità connesse al mancato raggiungimento dell'obiettivo complessivo.

I Piani urbani integrati (PUI) rimangono sotto l'ombrello dei finanziamenti PNRR, ma i comuni dovranno rispettare tassativamente le scadenze perché la mancata realizzazione anche di uno solo degli interventi rischia di compromettere il finanziamento 'europeo' della misura, con conseguenti penalizzazioni.

Lo si evince da quanto fatto sapere in merito dal presidente dell'ANCI Antonio Decaro, che ha partecipato alla quarta Cabina di Regia del PNRR, presieduta dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto. All'incontro, peraltro, erano presenti anche tutti i sindaci delle città metropolitane.

Si tratta di una 'buona nuova' importante in materia di rigenerazione urbana, considerando la valenza a livello di urbanizzazione delle città dei Piani urbani integrati.

I Piani urbani integrati restano nel PNRR

Al termine della cabina di regia sui Piani Urbani Integrati Antonio Decaro, ha dichiarato: "Oggi abbiamo avuto una notizia positiva, e cioè che il Governo ha accolto le nostre pressanti richieste e rivisto la propria decisione sui PUI. Il ministro Fitto ci ha annunciato che, se le Città metropolitane saranno in grado di garantire il rispetto delle scadenze previste, questi progetti così importanti per le nostre comunità continueranno a essere finanziati con fondi del PNRR. Tutti i sindaci presenti hanno confermato che, come risulta anche dalle verifiche dell’ANCI, non ci sono ritardi, i progetti stanno procedendo nei tempi stabiliti e dunque rimarranno sotto la copertura del PNRR. Se il Governo riterrà di varare una norma che introduce l’obbligo di coprire con fondi propri progetti eventualmente non completati in tempo e quindi non finanziati dall’Europa, il ministro Fitto ha ovviamente garantito che questa norma varrà per tutti i soggetti attuatori del PNRR e non solo per gli amministratori comunali".

Piani urbani integrati: cosa sono

L'investimento si riferisce alla M5C2 Investimento 2.2 del PNRR e mira a migliorare le periferie delle città metropolitane creando nuovi servizi per i cittadini e riqualificando le infrastrutture della logistica, trasformando così i territori più vulnerabili in smart city e realtà sostenibili, limitando il consumo di suolo edificabile.

Nelle aree metropolitane si potranno realizzare sinergie di pianificazione tra il comune "principale" ed i comuni limitrofi più piccoli con l'obiettivo di ricucire tessuto urbano ed extra-urbano, colmando deficit infrastrutturali e di mobilità.

L'investimento - si legge nella pagina dedicata del Ministero dell'Interno alla misura - prevede la predisposizione di programmi urbanistici di rigenerazione urbana partecipati, finalizzati al miglioramento di ampie aree urbane degradate, alla rigenerazione, alla rivitalizzazione economica, con particolare attenzione alla creazione di nuovi servizi alla persona e al miglioramento dell’accessibilità e dell’intermodalità delle infrastrutture anche allo scopo di trasformare territori metropolitani vulnerabili in territori efficienti, sostenibili e produttivi aumentando, ove possibile, il loro valore.

Per questo investimento sono previsti ulteriori 210 milioni di euro finanziati dal Piano Complementare.

Attenzione a scadenze e rispetto dei target

Si tratta, comunque, di un 'sì' condizionato, visto che il ministro Fitto ha rilevato "significative criticità e ritardi nell’affidamento dei lavori previsti per il 30 luglio 2023", come dallo stesso dichiarato in sede di Cabina di Regia.

"La mancata realizzazione anche di un solo intervento - ha ricordato Fitto ai "soggetti attuatori" - comprometterà il finanziamento dell’intera misura, con il rischio concreto di una serie di penalità connesse al mancato raggiungimento dell’obiettivo complessivo".

Fitto ha chiesto infine ai singoli comuni di procedere velocemente, "entro sette giorni, all’aggiornamento dei dati del monitoraggio, per consentire una valutazione con la Commissione europea rispetto alle prossime azioni da intraprendere" e ha anticipato che il Governo intende adottare un provvedimento ad hoc, nel quale si chiarirà che, in caso di mancato raggiungimento dell'obiettivo, "i soggetti attuatori saranno chiamati a concorrere al pagamento della sanzione e ad assicurare il finanziamento degli interventi ritenuti inammissibili".

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