Piani di Manutenzione: la guida per la corretta redazione
Piani di Manutenzione: ecco una guida alla corretta redazione del piano di manutenzione con i riferimenti normativi e le soluzioni software
Il Piano di Manutenzione delle opere pubbliche, ai sensi dell’art. 33 del dpr 207/2010, è un elaborato obbligatorio del progetto esecutivo.
- Manuale d’uso
- Manuale di manutenzione
- Programma di manutenzione
Lo scopo del manuale d’uso è evitare danni derivanti da un’utilizzazione impropria e far conoscere all’utente le operazioni atte alla conservazione del bene.
La normativa introduce il concetto di “parti più importanti del bene” e prevede che il progettista, in questa fase di redazione dell’elaborato, debba “scomporre” l’opera.
Le parti più importanti del bene sono, dunque, le unità tecnologiche; questa definizione è ripresa da normative UNI inerenti la manutenzione delle opere edili, alle quali il Legislatore fa più volte riferimento.
Tra i contenuti del manuale di manutenzione (che rispetto al manuale d’uso ha carattere più tecnico essendo rivolto principalmente ad operatori specializzati), individuati al comma 6 dell’art. 38, troviamo “il livello minimo delle prestazioni”.
Ai sensi dell’art. 38 c.6 lettere e) f) g), il progettista deve individuare le anomalie riscontrabili e distinguere le manutenzioni eseguibili dall’utente da quelle eseguibili da personale specializzato.
Il programma di manutenzione deve essere articolato secondo 3 distinti sottoprogrammi:
- il sottoprogramma delle prestazioni
- il sottoprogramma dei controlli
- il sottoprogramma degli interventi
Per il progettista c’è dunque l’obbligo di individuare per ogni parte dell’opera e per ogni suo componente (che con terminologia ripresa dalle norme UNI abbiamo precedentemente indicato come “elemento mantenibile”) requisiti e relative prestazioni; l’introduzione del concetto di requisito e di prestazione costituisce, per il professionista tecnico, l’elemento di maggiore innovazione della normativa.
Da ultimo, nei sottoprogrammi dei controlli e degli interventi, il progettista è chiamato a definire un programma di controlli, verifiche ed interventi (indicandone la cadenza temporale o “altrimenti prevista”).
In particolare nel sottoprogramma dei controlli, il progettista dovrà indicare i valori estremi delle prestazioni: quello di collaudo e quello minimo (di norma o da lui stimato).
ManTus-P è il programma ACCA per la redazione del Piano di Manutenzione (documento obbligatorio del progetto esecutivo) secondo le più recenti norme. ManTus-P consente di redigere piani di manutenzione conformi ai nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM), contenuti nel Dm 11 gennaio 2017 e resi obbligatori dal nuovo Codice degli Appalti (dlgs 18 aprile 2016, n.50).
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