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Personale che opera nel campo delle impermeabilizzazioni: come si ottiene la certificazione

Impermeabilizzazione con membrane flessibili, guaine liquide e altri sistemi. Per quali sistemi è prevista la qualifica del personale addetto alla posa? Qual è la normativa UNI di riferimento che stabilisce requisiti di conoscenza, abilità e competenza? Ecco un articolo di inquadramento generale.

La qualifica dei posatori di sistemi impermeabili

Sentire piovere in testa è senza dubbio una delle esperienze più sgradevoli che possano capitare, sia quando si è a casa propria che quando si è al lavoro o in un luogo per trascorrere una lieta serata.

La tenuta all’acqua delle coperture rappresenta, in altre parole, un requisito imprescindibile, che interviene sia a protezione degli occupanti che delle strutture, e di tutto ciò che queste contengono.

La crescente complessità degli impianti tecnici e l’utilizzo sempre più diffuso di materiali che richiedono una forte stabilità igrometrica spinge il settore delle impermeabilizzazioni verso la qualifica dei posatori.

I sistemi di impermeabilizzazione sono una delle componenti del sistema edilizio la cui efficacia è fondamentale sia per la durabilità della costruzione che per la sua fruibilità.

La ricerca relativa ai prodotti impermeabilizzanti ha consentito di ottenere soluzioni specifiche per le diverse applicazioni in cui vengono utilizzate, con una distinzione ormai consolidata tra i prodotti che proteggono l’involucro dall’acqua o dall’umidità proveniente dall’esterno rispetto a quella legata all’utilizzo degli spazi o da malfunzionamenti degli impianti.

Impermeabilizzazione con membrane flessibili, tipo PVC o TPO

La protezione dall’acqua proveniente dall’esterno si rende necessaria sulle coperture e sui balconi, ma si estende anche alle fondazioni e agli elementi contro terra. Trovano frequente applicazione in questi contesti le membrane flessibili per impermeabilizzazione, che vengono assemblate in uno o più strati collegati fra loro per formare un sistema di impermeabilizzazione.

Le membrane sono normalmente a base bituminosa oppure sintetica, in PVC o TPO e la modalità con cui si realizza il controllo per le fasi di progetto, esecuzione e gestione di coperture continue è illustrata nella norma UNI 11345.

Requisiti di conoscenza e di abilità degli applicatori

La norma UNI 11345 fornisce istruzioni per l’attività di controllo durante la fase di progettazione, esecuzione e gestione di coperture continue realizzate con membrane flessibili per impermeabilizzazione. Per ciascuna delle fasi individua le responsabilità dei singoli operatori coinvolti e gli elementi caratterizzanti. Questa norma costituisce l’elemento di conoscenza necessario al fine di ottenere la qualifica del personale addetto alla realizzazione delle impermeabilizzazioni con le membrane flessibili, che è illustrata nelle norme della serie UNI 11333.

In particolare, la norma UNI 11333-3 definisce i criteri e la metodologia per la valutazione della corretta saldatura del sormonto e dell'esecuzione dei dettagli per l'abilitazione del personale addetto alla posa di membrane sintetiche di PVC o TPO. La norma UNI 11333-2 definisce i criteri e la metodologia per valutare la corretta saldatura del sormonto, l'incollaggio al supporto in completa aderenza e la corretta esecuzione dei dettagli per l'abilitazione del personale addetto alla posa delle membrane bitume polimero in monostrato e/o pluristrato.

Entrambe le norme definiscono inoltre le caratteristiche geometriche dei modelli di riferimento su cui eseguire la prova pratica di abilitazione.

La prova pratica comprende la posa di un sistema di impermeabilizzazione di un manufatto, simile ad una vasca, delle dimensioni di 250x250 cm, che comporta l’esecuzione di un verticale perimetrale, un angolo esterno, un pozzetto in rilievo, una bocchetta di scarico, un corpo emergente cilindrico di grande sezione ed il raccordo con corpo emergente a sezione quadrata. La tenuta all'aria costituisce uno dei parametri di giudizio per il superamento dell’esame: se non è verificata la prova in uno dei 5 punti sottoposti alla prova, l’esame non è superato.

Impermeabilizzazione con guaine liquide

L’impermeabilizzazione necessaria a protezione dell’edificio legata all’utilizzo degli spazi, quali ad esempio lavorazioni che richiedono acqua e che comportano il rischio di sversamenti o da malfunzionamenti degli impianti è spesso affidata a tipologie diverse di prodotti, normalmente applicati a pennello, rullo o spatola.

Nel caso di rivestimenti realizzati con piastrellature ceramiche incollate con adesivi, si utilizzano guaine liquide conformi alla norma UNI EN 14891, largamente impiegate anche nella protezione dei bagni e dei balconi.

Applicazione di piastrellatura su guaina liquida. Fonte: Italbeit

Nel caso di pavimentazioni in resina, vengono invece normalmente utilizzati prodotti conformi alla norma UNI EN 1504-2, sistemi di protezione della superficie di calcestruzzo.

Le guaine liquide sono prodotti che hanno, come prima funzione, la protezione dall’acqua, consentono spesso di resistere sia a pressioni positive che negative ma il loro utilizzo prevede di essere protetti dalla piastrellatura, per cui non hanno una buona prestazione in quanto carrabilità o pedonabilità. Il loro utilizzo è assistito dalle istruzioni di posa del fabbricante, e non sono previsti ad ora percorsi di qualifica del personale di posa.

Impermeabilizzazione con i sistemi resinosi

Diversa la funzione dei sistemi resinosi, la cui principale funzione è di garantire prestazioni di durata con un traffico anche intenso, che prevede l’utilizzo di mezzi meccanici (ad esempio carrelli elevatori).

La prestazione di impermeabilità ai liquidi può essere ottenuta componendo un sistema resinoso a più mani di stesura, come illustrato nella norma UNI 10966 Sistemi resinosi per superfici orizzontali e verticali - Istruzioni per la progettazione e l'applicazione.

La cresciuta varietà dei sistemi resinosi, e la particolare specificità nelle tecniche e modalità di posa ha portato gli operatori del settore alla stesura di una norma che ne definisce conoscenze ed abilità, oltre ad indicare la modalità attraverso cui ottenere la certificazione del personale. Nel 2021 è stata pubblicata la norma UNI 11835 Attività professionali non regolamentate – Figure professionali operanti nel campo dei sistemi resinosi per superfici orizzontali e verticali - Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità, che caratterizza e delinea un percorso formativo e di valutazione della conformità contribuendo a rendere più credibile la professionalità degli operatori del settore edile.

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