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Pericolosità sismica a breve termine: verso la sperimentazione

Prende avvio un lavoro congiunto tra DPC e INGV per verificare, in via sperimentale, l'utilizzo che potrebbe essere fatto di questo strumento per azioni di protezione civile.

Pericolosità sismica a breve termine: verso la definizione delle procedure

A seguito dell’incontro organizzato dal Dipartimento della Protezione civile con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), le Regioni e le Province Autonome, avvenuto lo scorso febbraio, prende avvio un lavoro congiunto per definire le procedure per un possibile utilizzo, in via sperimentale e per fini di protezione civile, dei prodotti di ricerca sulla pericolosità sismica a breve termine al momento disponibili.

Quello sulla pericolosità sismica a breve termine è un percorso di ricerca che in Italia è stato avviato nel 2009, con la nomina dell’International Commission on Earthquake Forecasting for Civil Protection composta da geologi e geofisici provenienti da Cina, Francia, Germania, Grecia, Italia, Giappone, Russia, Regno Unito e Stati Uniti, presieduta da Thomas H. Jordan, all’epoca direttore del Southern California Earthquake Centre e professore di Scienze della Terra presso la University of Southern California.

Commissione ICEF
La Commissione Internazionale sulla Previsione dei Terremoti per la Protezione Civile (ICEF- International Commission on Earthquake Forecasting for Civil Protection) è stata istituita in base all’articolo 6 dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3757, del 21 aprile 2009.
La Commissione è stata nominata da Guido Bertolaso, Capo del Dipartimento della Protezione Civile fino a novembre 2010, con l’incarico di:
- elaborare un rapporto sullo stato attuale delle conoscenze sulla predizione deterministica e sulla previsione probabilistica a breve termine dei terremoti tettonici;
- indicare linee guida per l’utilizzo di possibili precursori di forti terremoti per indirizzare azioni di protezione civile, incluso l’utilizzo di analisi di pericolosità sismica probabilistica in attesa di un forte terremoto.

La Commissione, nella conclusione dei suoi lavori, scriveva di aver “identificato diverse attività connesse tra loro che potrebbero migliorare le basi scientifiche e l’affidabilità delle previsioni probabilistiche operative dei terremoti” al fine di “utilizzare le tecniche di previsione probabilistica al momento oggetto di studi, a fini di protezione civile”.

In particolare, la Commissione sottolineava come “l’elaborazione di qualsiasi nuovo protocollo operativo richiede uno sviluppo in tre fasi”:

  • una fase di ricerca,
  • una di valutazione dei modelli
  • e una di implementazione a fini di protezione civile.

Negli anni, INGV, grazie anche a finanziamenti dedicati dal Dipartimento della protezione civile, ha lavorato, e continua a lavorare, per avere a disposizione dei modelli probabilistici di pericolosità sismica a breve termine.

Negli stessi anni, anche in altri Paesi esposti al rischio sismico come Israele, Stati Uniti, Nuova Zelanda, la ricerca scientifica ha seguito questo filone.

Infatti, con le conoscenze attuali, i terremoti non si possono prevedere in chiave di luogo, tempo e magnitudo esatte, ma si può calcolare come cambia la probabilità che accadano in una certa area.

Che cos’è la pericolosità sismica a breve termine?

Per capire esattamente cosa sia la pericolosità sismica a breve termine riprendiamo la definizione data da Titti Postiglione, Vice Capo Dipartimento di Protezione Civile, in una intervista su ilgiornaledellaprotezionecivile.it.

"Un terremoto sul territorio italiano può avvenire ovunque e in qualunque momento. Detto ciò, sappiamo però che la pericolosità sismica probabilistica non è costante nello spazio; ci sono, infatti, aree dove la probabilità di accadimento di un terremoto di una certa magnitudo, in un determinato arco temporale, è maggiore rispetto ad altre. Tutto questo è rappresentato nei modelli probabilistici di pericolosità sismica di lungo termine, che riguardano un arco temporale da decine a centinaia o migliaia di anni. Tuttavia la sismicità non è costante neanche nel tempo, e la pericolosità sismica probabilistica di breve termine tiene conto di questo aspetto. Essa è riferita a un arco temporale che può andare da qualche giorno fino a pochi mesi e indica qual è la probabilità che in un breve intervallo di tempo – per esempio una settimana – in una data area possa accadere un terremoto di una determinata magnitudo. Questo tipo di probabilità è fondata esclusivamente sulla statistica degli eventi sismici e non tiene quindi conto dei fattori fisici che determinano i terremoti, quali ad esempio i meccanismi correlati alle faglie. Parliamo di pericolosità sismica probabilistica perché, a oggi, non esistono delle metodologie per prevedere i terremoti in modo deterministico, ossia metodi che ci determinano con precisione, in un punto preciso, la magnitudo e il momento esatto in cui avverrà un certo terremoto."


Operational earthquake forecasting-OEF

In particolare, INGV ha lavorato per creare l’architettura dello strumento chiamato “Operational earthquake forecasting-OEF”, per elaborare dati in tempo reale, implementare i modelli accettati dalla comunità scientifica, testati e validati, proporre un nuovo modello di sintesi, creare dei database dei risultati ottenuti, sottoporre i risultati alla comunità scientifica.

I risultati di questi anni di lavoro sono stati discussi anche in diverse riunioni della Commissione Grandi Rischi che, nel settembre scorso, ha valutato come siano ora maturi i tempi per lavorare, nell’ambito del sistema di protezione civile, a un protocollo per la valutazione della pericolosità di breve termine, basato anche sulle stime fornite dalla piattaforma OEF.

Dopo, quindi, le fasi di ricerca e valutazione che hanno impegnato la comunità scientifica negli ultimi anni, il percorso di confronto e implementazione che parte ora con Regioni e Province Autonome ha proprio l’obiettivo di verificare, in via sperimentale, l’utilizzo che potrebbe essere fatto di questo strumento per azioni di protezione civile, in aggiunta ad altri elementi conoscitivi già utilizzati dal sistema, come la storia sismica, l’assetto sismotettonico, la microzonazione sismica e gli scenari di danno atteso.

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