Sicurezza
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Pericolosità dell'Amianto: quali sono i reali rischi per la salute dell'uomo?

Analisi degli effetti di una esposizione all'amianto sulla salute dell'uomo e delle malattie derivanti.

Tutti i tipi di amianto sono pericolosi per la salute dell'uomo? quali sono gli effetti che produce e quali malattie può generare? in questo approfondimento un'analisi della pericolosità dell'amianto sulla salute dell'uomo

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Gli effetti dell’esposizione all’amianto

In un precedente articolo abbiamo conosciuto l’amianto per quanto riguarda la sua origine e composizione, soffermandoci quindi sulle caratteristiche che lo stesso può conferire ai manufatti che lo contengono, e che ne hanno decretato la notevole diffusione.

Si è visto come l’amianto sia un minerale a prevalente natura fibrosa; e a tal riguardo oggi sappiamo con certezza che la pericolosità dell’amianto e dei manufatti che lo contengono è legata proprio alla possibilità di rilascio delle fibre costituenti che, se inalate, portano alle problematiche che più avanti analizzeremo.

Respirabilità delle fibre di amianto

Una particella aerodispersa, per essere considerata fibra, deve avere:

  • rapporto lunghezza/larghezza (diametro) superiore o uguale a 3.

Una fibra per essere considerata respirabile deve soddisfare due requisiti:

  • lunghezza superiore o uguale a 5 µm;
  • larghezza (diametro) inferiore o uguale a 3 µm.

Secondo la normativa italiana, l'amianto è respirabile: infatti la maggior parte delle particelle di amianto aerodisperse sono tipicamente caratterizzate da lunghezza superiore ai 5 µm e con rapporto lunghezza/larghezza di almeno 3:1, pertanto le più pericolose!

Pericolosità dell’amianto

amianto fibrosoNon sempre l'amianto, però, è pericoloso, a prescindere dallo stato in cui si trova e dalla forma assunta: ma lo è sicuramente quando può disperdere le sue fibre nell'ambiente circostante per effetto di qualsiasi tipo di sollecitazione: meccanica, eolica, da stress termico o dilavamento da acqua piovana.
Tali sollecitazioni possono infatti danneggiare la matrice nella quale sono annegate le fibre di amianto, rendendole pertanto libere di essere disperse nell’aria, e da questa, tramite inalazione, all’interno del corpo umano.

La consistenza fibrosa dell’amianto è proprio alla base delle proprietà tecnologiche che ne hanno in passato fatto la fortuna, rendendolo molto diffuso con svariati utilizzi, ma anche delle proprietà che ne costituiscono un elemento di rischio per la salute dell’uomo, essendo essa causa di gravi patologie a carico prevalentemente dell'apparato respiratorio, ma non solo.

Ripetiamo ancora una volta che la pericolosità consiste, infatti, nella capacità che i materiali contenenti amianto hanno di rilasciare fibre inalabili del minerale.

Le fibre così liberate nell’aria vengono inalate dall’uomo e penetrano all’interno del suo corpo, raggiungendo e quindi depositandosi negli alveoli polmonari a causa delle loro dimensioni estremamente ridotte; si pensi infatti che in un centimetro lineare è possibile affiancare 250 capelli umani, oppure 1300 fibre di nylon o addirittura 335.000 fibre di amianto.

Le fibre di amianto, una volta raggiunto l’interno del copro umano possono depositarsi anche su altri organi, provocando infiammazioni che possono a loro volta degenerare in tumori.
Nella figura a fianco è indicata la localizzazione dei corpuscoli dell’asbesto negli organi dei lavoratori esposti all’amianto; se ne nota l’estrema diffusione.

Principali malattie correlate all’amianto

Intorno alla metà degli anni 60 furono accertate le prime prove di tossicità delle polveri di amianto rilasciate da materiali degradati e soprattutto durante le lavorazioni negli stabilimenti dove venivano prodotti in larga scala i manufatti che abbiamo già visto contenere fibre di amianto.

Se respirate in grandi quantità, le polveri contenenti fibre d'amianto possono quindi causare le seguenti gravi patologie:

  • asbestosi per importanti esposizioni;
  • mesotelioma pleurico;
  • carcinoma polmonare.

L’aspetto peggiore del decorso clinico derivante dalle malattie generate dall’amianto è sicuramente l’incubazione decisamente notevole della neoplasia; dalla prima formazione al momento della diagnosi possono passare anche 30 anni e la prognosi nella maggioranza dei casi è purtroppo nefasta.
Ecco perché, sebbene l’amianto sia stato vietato e messo al bando nel nostro paese nei primi anni ’90, ancora oggi si registrano morti conseguenti alle patologie sopra definite e quindi direttamente correlate con l’esposizione all’amianto.

Asbestosi

AsbestosiE’ causata da inalazione di fibre di amianto. Generalmente richiede un'esposizione relativamente ampia per un lungo periodo di tempo; tali livelli di esposizione solitamente sono compatibili solo in coloro che lavorano a stretto contatto con tali minerali. L'asbestosi rientra nel campo delle malattie professionali.
Non esiste un trattamento specifico, le raccomandazioni possono includere la vaccinazione antinfluenzale, la vaccinazione pneumococcica, l'ossigenoterapia e lo smettere di fumare.
Nel 2015, in Italia l'asbestosi ha colpito circa 157.000 persone e ha provocato 3.600 decessi.
La malattia si può manifestare anche diversi anni dopo l'esposizione.

Come si genera la malattia?

Le fibre di asbesto penetrano attraverso le vie respiratorie, in virtù della loro lunghezza (non superiore a 50 µm) e del loro diametro (inferiore a 0,5 µm), raggiungendo gli alveoli polmonari. Le fibre depositate causano l’attivazione del sistema immunitario locale e provocano una reazione infiammatoria da corpo estraneo; in tal modo i macrofagi fagocitano le fibre e stimolano i fibroblasti a produrre tessuto connettivo: conseguenza di ciò è lo sviluppo di una fibrosi interstiziale. Le fibre possono inoltre raggiungere anche la pleura, esercitando anche in questa sede la loro azione fibrogena e cancerogena.

Mesotelioma pleurico

mesoteliomaIl mesotelioma è una neoplasia che origina dal mesotelio pleurico, lo strato di cellule che riveste i polmoni. La quasi totalità dei casi attualmente rilevati del tumore è correlata all'esposizione alle fibre aerodisperse dell'amianto (asbesto), con una latenza temporale particolarmente elevata - variabile dai quindici-quarantacinque anni - e un decorso di uno-due anni.

Si manifesta con dispnea, decadimento generalizzato della forze accompagnato da diffusi dolori al petto; è possibile con mirate terapie ed interventi prolungare la vita, mentre è invece estremamente difficile la guarigione completa. 

Carcinoma polmonare

carcinoma polmonare

Il carcinoma del polmone è una categoria diagnostica che comprende l'insieme delle neoplasie maligne che originano dai tessuti epiteliali (carcinomi) che compongono i bronchi e il parenchima polmonare.

L'amianto mostra un ruolo sinergico con il fumo di tabacco per lo sviluppo di carcinoma del polmone. In Gran Bretagna è stato stimato che il 2-3% dei casi di cancro mortale è causato dall'amianto.
Uno stesso studio ha dimostrato che mentre la sola esposizione all'amianto è in grado di aumentare il rischio di 5 volte, l'esposizione combinata di amianto e fumo di tabacco è in grado di aumentare il rischio di 50 volte.

Quelle sopra descritte sono solo alcune delle patologie derivanti dalla esposizione prolungata all’amianto unitamente alla inalazione delle sue fibre, probabilmente le più conosciute e diffuse; se si considera la gravità delle patologie connesse con l’esposizione e l’inalazione delle fibre di amianto è evidente come sia necessario agire con una efficace ed estesa prevenzione, essendo infatti allo stato attuale praticamente impossibile la guarigione.

Il riconoscimento quindi della gravità degli effetti dell’esposizione all’amianto sulla salute dell’uomo, ormai scientificamente accertata e comprovata sotto ogni aspetto, è quindi solo il punto di partenza per il contrasto e la limitazione del diffondersi di simili patologie con esiti mortali.
Una volta quindi che la scienza medica ha posto il problema in tutta la sua tragicità, spetta ai governi dei singoli paesi intervenire per la tutela della salute dei propri cittadini; come ciò sia avvenuto, in quali forme e con quale diffusione è proprio ciò che in breve vedremo nel prossimo paragrafo.

Si ringrazia l'Ordine degli Ingegneri di Bologna per la gentile collaborazione

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