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Per un pezzo in più: quando il pergolato diventa tettoia e richiede il permesso di costruire

La copertura, anche parziale, di un pergolato configura la caratteristica che modifica la natura dell'opera, trasformando il pergolato stesso in una tettoia, con conseguente necessità di richiedere il titolo abilitativo edilizio (permesso di costruire).

Attenzione alle modifiche a un pergolato che, 'all'originale', può essere assentito in edilizia libera ma che, con un semplice pezzo in più (tipo una copertura), può diventare una tettoia necessitante del permesso di costruire.

Ne 'parla' il Consiglio di Stato nella sentenza 8475/2023 del 22 settembre, che riporta un caso sicuramente particolare ma interessante perché può spiegare il sottile confine che intercorre tra edilizia libera e permesso di costruire obbligatorio.

Il pergolato della discordia

Si dibatte sulla realizzazione di una struttura alta tre metri, costituita da 2 travi in legno longitudinali, poste sui lati lunghi, delle dimensioni di 0,20x0,20 metri circa e da 8 travi trasversali, poste sul lato corto, di dimensioni pari a 0,15 x 0.07 metri circa, stabilmente ancorata alla parete dell’edificio con piastre fissate parte nella muratura e parte nella mensola a sbalzo del balcone del 1° piano, ed appoggiata sul lato anteriore su tre pilastri in legno delle dimensioni di 0,15 x 0,15 metri circa, fissati al suolo tramite basi di legno di 0,27 x 0,30 metri, per di più dotato di canale di gronda e di una tenda oscurante.

Più nello specifico, si tratta di un gazebo/pergolato di 7,20 x 4,20 metri circa, con copertura piana in plexiglass di 3 metri circa.

Questa opera edilizia - secondo il TAR competente - non può considerarsi alla stregua di una struttura precaria, di esili dimensioni, in quanto tale, sottratta al regime autorizzatorio e liberamente realizzabile anche in Zona E2 omogenea agricola di salvaguardia urbana, in cui sono consentiti solo interventi di manutenzione, oltre che ricadente in zona a rischio idraulico elevato (R3).

L'intervento andava quindi considerato di nuova costruzione alla luce della permanenza prolungata nel tempo del manufatto e delle utilità cui esso è destinato ad arrecare e, dunque, incompatibile con lo strumento urbanistico generale.

Pergolato story: se è una struttura coperta e che amplia la superficie, serve il permesso di costruire

Secondo i dettami del Testo Unico Edilizia, alcune strutture coperte e rivestite lateralmente, aventi caratteristiche di stabile funzione di ampliamento del manufatto commerciale a cui anneriscono, necessitano del permesso di costruire senza il quale sono abusive e vanno demolite.


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Non è pergolato ma una tettoia di 30 metri quadri!

Palazzo Spada affrma subito che non si è in presenza di una struttura che per le sue dimensioni e modalità costruttive possa essere annoverata nella nozione di pergolato che rientra tra le attività edilizie libere e del resto non a caso è stato qualificato come tettoia.

Infatti, secondo la giurisprudenza del CDS, il pergolato, come struttura aperta su tre lati e nella parte superiore, non richiede alcun titolo edilizio.

Ma attenzione, il pergolato stesso, quando sia coperto superiormente, anche in parte, con una struttura non facilmente amovibile, diventa una tettoia, ed è soggetto alla disciplina relativa e dunque al rilascio del titolo edilizio (cfr. Cons. St., Sez. IV, 22 agosto 2018, n. 5008).

Al contrario, il "pergolato", rilevante ai fini edilizi, può essere inteso come un manufatto avente natura ornamentale, realizzato in struttura leggera di legno o altro materiale di minimo peso, facilmente amovibile in quanto privo di fondamenta, che funge da sostegno per piante rampicanti, attraverso le quali realizzare riparo e/o ombreggiatura di superfici di modeste dimensioni.

Nel caso in esame, conclude Palazzo Spada, siamo presenza di una tettoia (e non di un pergolato), che comporta un considerevole impatto edilizio estendendosi per una superficie di oltre 30 mq e risulta stabilmente ancorata al suolo.


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Allegati

Abuso Edilizio

L'abuso edilizio rappresenta la realizzazione di opere senza permessi o in contrasto con le concessioni esistenti, spaziando da costruzioni non autorizzate ad ampliamenti e modifiche illegali. Questo comporta rischi di sanzioni e demolizioni, oltre a compromettere la sicurezza e l’ordine urbano. Regolarizzare tali abusi richiede conformità alle normative urbanistiche, essenziale per la legalità e il valore immobiliare.

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