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Pavimento carrabile in ceramica: cosa è importante sapere

Negli ultimi anni, sono state introdotte sul mercato piastrelle in gres porcellanato di elevato spessore e grande formato, che hanno rivoluzionato il mondo delle superfici outdoor. Sebbene offrano prestazioni tecniche avanzate e un'estetica accattivante, manca ancora una normativa specifica che affronta il problema della carrabilità. Questo articolo offre un primo approccio descrittivo dedicato alle sfide e opportunità delle pavimentazioni in ceramica in ceramica ad uso carrabile in termini di funzionalità, resistenza e versatilità.

Cosa si intende con il termine “pavimento carrabile”

Con il termine “pavimento carrabile” si fa riferimento a una determinata destinazione d’uso di una superficie orizzontale progettata per resistere al transito di veicoli e, quindi, soggetta a sopportare un certo tipo di carico statico e dinamico, caratterizzata da un’elevata resistenza all’usura, e con specifico coefficiente di attrito, tali da garantire massima resistenza agli urti e durabilità al sistema.

Le aziende ceramiche si confrontano frequentemente con la questione dell'idoneità delle piastrelle in ceramica per zone soggette al passaggio di mezzi pesanti. In pratica, i progettisti si interrogano spesso sulla capacità dei pavimenti in ceramica di sopportare il transito veicolare e in che misura.

La rilevanza di questa questione è innegabile, specialmente considerando l'introduzione sul mercato di piastrelle in gres porcellanato di spessore uguale o superiore ai 20 mm. Questo avanzamento tecnologico ha ampliato le possibilità di utilizzo delle piastrelle in zone soggette al transito veicolare, non solo per formati più piccoli, ma anche per piastrelle di grande formato. Se da un lato queste soluzioni offrono risultati estetici indiscutibili, dall'altro sollevano interrogativi tecnici che devono essere affrontati con cura durante la progettazione e l'installazione.

 

Caratteristiche del sottofondo per realizzare pavimentazioni a uso carrabile

A mio parere, qualunque sia il sistema di posa, la destinazione d'uso e il tipo di rivestimento scelto, per realizzare una superficie carrabile è necessario realizzare un sottofondo adeguato a resistere ai carichi previsti.

Il dimensionamento del sottofondo di una superficie carrabile si fonda su alcuni principi:

  • Caratteristica del terreno;
  • Portata di progetto;
  • Destinazione d’uso;
  • Stabilità e durabilità;
  • Caratteristiche della pavimentazione utilizzata.

Ma cosa si intende con il termine sottofondo? Come riporta il primo Codice di Buona Pratica Conpaviper dedicato a questo elemento del sistema pavimento, i “sottofondi per pavimenti […] rappresentando il primo elemento costitutivo nell’intera stratigrafia del sistema pavimento”.

In pratica, il sottofondo è lo strato non strutturale del sistema pavimento posato al fine di raggiungere uno o più obiettivi sotto specificati:

  • ottenere un livello determinato;
  • ricevere il massetto di supporto;
  • ottimizzare il carico totale della stratigrafia;
  • inglobare la presenza di eventuali impianti;
  • contribuire all’isolamento termico e acustico, se richiesto.

Il Codice di Buona Pratica Conpaviper, inoltre, fornisce al professionista tecnico una chiara classificazione dei sottofondi sulla base della massa volumica, della tipologia costruttiva, della tipologia di legante utilizzato, della tipologia di confezionamento e della tipologia dei materiali costituenti. Per ulteriori approfondimenti, si consiglia di scaricare il documento a questo LINK .

Nel contesto della valutazione della carrabilità di un pavimento in ceramica (o in gres porcellanato), si segnala che non esiste ancora una normativa specifica che affronti questo aspetto in modo dettagliato (attualmente, la normativa vigente che specifica le caratteristiche delle piastrelle di ceramica è la UNI EN 14411). Tuttavia, è possibile fare riferimento alle classi di giacitura delle pavimentazioni in pietra, definite nell'appendice A della UNI EN 1341 e declinate sulla base della destinazione d'uso al punto 6 della norma UNI 11714-1, per valutare la carrabilità delle piastrelle in ceramica. A riguardo suggerisco la lettura dell’articolo pubblicato su Ingenio disponibile al seguente LINK a cura di Grazia Signori.

 

Classi di destinazione d’uso delle pavimentazioni esterne secondo normativa

P4: ESCLUSIVAMENTE PEDONALE/RESIDENZIALE

Un pavimento di classe P4 è esclusivamente pedonale. Rientrano in questa classe di destinazione i pavimenti di balconi o terrazze, patii, cortili, vialetti residenziali, marciapiedi.

P5: PEDONALI/CICLABLI/ PUBBLICHE COMMERCIALI

Gli esempi di pavimentazioni esclusivamente pedonali e ciclabili che rientrano nella classe di sollecitazione P5 sono molteplici: terrazza esterna di ristorante/bar, marciapiede pubblico esclusivamente pedonale e ciclabile.

P6: PEDONALE E VEICOLARE LEGGERO/SALTUARIO

La classe P6 della UNI 11714-1 include superfici in pietra naturale ad uso residenziale per realizzare marciapiedi in cui è possibile anche parcheggiare, parcheggi o rampe/vialetti per garage, cortili e pertinenze di collegamento tra edifici e relativi parcheggi.

P7: PEDONALE E VEICOLARE ANCHE PESANTE E SALTUARIO

La classe P7 prevede pavimentazioni stradali quali, ad esempio: piazze transitabili occasionalmente da mezzi anche pesanti a velocità ridotta (sagrati, cimiteri, etc.), piazzali di mercati e aree di carico/scarico, piazze destinate ad eventi, sagre, etc.

P8: PEDONALE E VEICOLARE SPESSO UTLIZZATE DA VEICOLI PESANTI

La classe di carrabilità P8 contempla, ad esempio: zone 30 km/h, strade urbane o piazze a traffico limitato, parcheggi pubblici, rampe di pubblico accesso.

P9: PAVIMENTAZIONI DI VIE E STRADE

La classe P9 riguarda strade percorse anche da mezzi pubblici, e comunque a forte percorrenza, nonché dossi e rotatorie.

È importante sottolineare che indipendentemente dalla destinazione d'uso della pavimentazione in ceramica, la sua posa deve rispettare i seguenti criteri:

  • Deve essere eseguita su supporti adeguatamente dimensionati e dotati di resistenza sufficiente per sopportare i carichi massimi previsti, compresi quelli accidentali.
  • È necessario utilizzare adesivi specifici conformi alla normativa UNI EN 12004-1 per garantire un'applicazione uniforme e senza vuoti, il cosiddetto “letto pieno”. Per approfondire leggi l’articolo disponibile a questo LINK .
  • Bisogna considerare attentamente la scelta delle piastrelle in base alla collocazione del pavimento, ovvero se interno o esterno.
  • La scelta deve tener conto dell'uso predominante della pavimentazione, residenziale o pubblico.
  • È fondamentale fare riferimento alle norme di settore, come la EN 14411, la ISO 10545 e la UNI 1493.

 

Ceramica per pavimentazioni carrabili: un po’ di storia

Le piastrelle di ceramica, in particolare quelle in monocottura a basso assorbimento o nel tradizionale gres rosso non smaltato, sono da sempre una scelta affidabile per rivestire pavimenti sia interni che esterni.

I formati più comuni, con uno spessore di 10 mm, sono stati utilizzati con successo per realizzare pavimenti di garage, officine, laboratori artigianali nonché come elementi per rivestire marciapiedi privati.

La ceramica offre una notevole resistenza alla compressione e, se posata su un massetto adeguato che minimizza la sollecitazione a flessione, garantisce una superficie stabile e resistente al transito veicolare, specialmente per carichi leggeri e pressioni limitate.

Tuttavia, possono presentarsi alcune problematiche come:

  • Possibili danni da gelo, in quanto la monocottura non sopportava grandi sbalzi termici.
  • Possibili danni da sollecitazioni meccaniche e da urto.
  • Possibili danni da usura della superficie nel caso di superfici smaltate. Basse temperature di cottura non garantiscono ottime resistenze.
  • Possibili danni dovuti a problemi di posa in opera (adesivi non adeguati o posa diretta su cemento) che in genere portano a un distacco del rivestimento dal supporto di posa.
  • Resistenza allo scivolamento non eccelsa.

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