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Pavimenti Decorativi: la pietra, il calcestruzzo e il terrazzo alla veneziana per lo spazio architettonico

Pavimenti-web.it ha realizzato un dossier di approfondimento dedicato ai pavimenti decorativi in pietra, calcestruzzo e alla veneziana

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Il dossier propone alcuni esempi applicativi di pavimentazioni decorative in pietra, calcestruzzo e alla veneziana realizzate attraverso l’uso di materiali e di tecniche di posa tanto vicine alla tradizione quanto all’innovazione.

La decorazione dei pavimenti, indipendentemente dal vocabolario formale utilizzato, ha la capacità di influire sulla percezione dello spazio architettonico, sia esso pubblico o privato, e di esaltarlo al tempo stesso.

I pavimenti decorativi petanto possono: 

  • fornire una identità allo spazio architettonico;
  • stabilire gerarchie spaziali;
  • suggerire punti focali verso elementi di interesse architettonico e paesaggistico;
  • accrescere il senso dell’ordine dell’ambiente edificato;
  • suggerire ritmi e velocità di percorrenza dello spazio.

Il pavimento decorativo in pietra come opera d'arte

Le potenzialità estetiche offerte dei pavimenti decorativi permettono di elevare la superficie orizzontale a vera e propria opera d’arte. Ne sono un esempio i pavimenti musivi di epoca romana e quelli cosmateschi ma anche la pavimentazione a mosaico portoghese può essere un chiaro esempio in tal senso.
Si tratta di un prodotto vernacolare, artigianale e artistico, legato a un valore di espressione dell'identità che rivela, nella contemplazione del suolo delle città, la dimensione culturale del luogo. La combinazione cromatica offerta dalle pietre impiegate in questa tipologia di pavimentazione ha permesso a Burle Marx di "democratizzare l'arte", consentendo ai cittadini di Rio de Janeiro di passeggiare quotidianamente su un capolavoro artistico quale appunto il la Passeggiata sul lungo mare di Copacabana.

I pavimenti decorativi in pietra per unire lo spazio pubblico alle architetture

Il progetto di una pavimentazione decorativa in pietra può contribuire a connettere lo spazio pubblico con le architetture che lo circoscrivono restituendo, proprio attraverso la decorazione, una identità al luogo che nel tempo si è persa. Questo è quanto accaduto con il progetto di riqualificazione di piazza Parrocchia a Scarnafigi (CN) dove la pavimentazione della piazza è servita a unire concettualmente le due chiese con un sagrato e a restituire allo spazio pubblico il carattere identitario di luogo di incontro.

Esaltare la maestosa architettura di un edificio attraverso l'utilizzo di una pavimentazione decorativa in pietra in contrasto è stata una scelta progettuale adottata nel più grande complesso religioso mormone d’Europa con sede a Roma. Il lavoro dei Maestri Artigiani del Trentino incaricati della posa in opera del pavimento in porfido del Tempio dei Mormoni di Roma si è contraddistinto nelle procedure operative unitamente ai materiali di allettamento e di sigillatura dei giunti di posa con la resina poliuretanica. Un intervento che ha rispetto quanto codificato dalla recente norma UNI 11714-1:2018 intitolata “Rivestimenti lapidei di superfici orizzontali, verticali e soffitti – Parte 1 Istruzioni  per la progettazione, la posa e la manutenzione”.

Rafforzare punti focali o di interesse architettonico e paesaggistico con le pavimentazioni in calcestruzzo architettonico o listato

Un’intervento di pavimentazione può portare in evidenza, attraverso l'uso di materiali differenti o variazione di posa dello stesso, una serie di punti focali e d’interesse e rafforzando l’idea di ricucitura tra la città e il suo mare, come avvenuto nella complessa riqualificazione del lungomare di Lignano Sabbiadoro o nella riqualificazione del waterfront di Mola a Bari. Qui l’uso di una pavimentazione in calcestruzzo a vista gettato in opera, con un disegno di forma irregolare e dimensioni diverse ottenute mediante l’interposizione di giunti lapidei ha contribuito a dare nuovo impulso al rapporto tra mare e città offrendo un nuovo spazio pubblico con un elevata valenza architettonica.

Pavimento alla Veneziana: quando la tradizione "cede il passo" all'innovazione

I pavimenti alla veneziana, solitamente detti terrazzi o seminati, sono frutto di una antica e consolidata maestria artigiana cinquecentesca della città lagunare e dell’area triveneta. Mentre la sua tecnica di posa è rimasta pressoché invariata nel corso tempo il suo aspetto decorativo è sempre stato soggetto ad una evoluzione legata al gusto della committenza e della società del suo tempo. 

Eppure la tecnologia avanza e basta un attimo la tradizione "cede il passo" all'innovazione. Oggi è possibile realizzare una pavimentazione in (simil) terrazzo alla veneziana utilizzando prodotti rivoluzionari che permettono semplificare la posa della pavimentazione grazie alla consistenza quasi autolivellante della miscela. Ma non è tutto … oggi il terrazzo alla veneziana è la prima tipologia di pavimentazione che può essere addirittura stampata in 3D.

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