Pavimentazioni: rivestimento in calcestruzzo per il cortile interno dell'ex Biblioteca De Meis a Chieti
Per la pavimentazione del cortile interno dell'ex Biblioteca “De Meis” di Chieti è stata utilizzata la finitura superficiale di calcestruzzo "lavato” i.design MOSAICO. Un materiale ad alto contenuto estetico e funzionale, adatto a interventi di riqualificazione e ristrutturazione di spazi sia pubblici che privati.
Calcestruzzo "lavato" architettonico per il pavimento del cortile dell'ex Biblioteca di Chieti
L’intervento di realizzazione della pavimentazione del cortile interno della ex Biblioteca provinciale “De Meis” di Chieti, uno spazio che si è venuto a creare a seguito del crollo notturno di un'ala della biblioteca nella notte tra il 2 e il 3 giugno 2005, è parte di un progetto che promette di cambiare il volto di una area centralissima della città.
Si deve all’esito di una consultazione pubblica organizzata dal comitato cittadino per la salvaguardia e il rilancio di Chieti, che ha raccolto le opinioni di oltre duemila studenti delle scuole superiori cittadine attraverso un questionario, l'idea di fare della ex Biblioteca “De Meis”, in piazza Templi Romani, un luogo di incontro per i giovani e le associazioni. Una proposta alla quale si affianca quella di realizzare nell’edificio un “urban center”, ovvero il luogo in cui si ritrovano le istituzioni, i cittadini e i turisti.
Il progetto di completamento della ex Biblioteca De Meis, crollata da 14 anni, è curato dall’architetto Dario Di Luzio, dell’omonimo Studio di architettura di Chieti. La riqualificazione del cortile interno della ex Biblioteca, costituisce una delle parti più importanti del prossimo assetto dell’area compresa tra la stessa e i tempietti romani.
Nelle intenzioni del progetto, la parte crollata sarà trasformata in un’agorà, un luogo di incontro dove poter allestire spettacoli, convegni, incontri culturali, mentre nella parte interna della ex biblioteca verranno realizzate delle aule.
“Il cortile interno è descritto da una pavimentazione propria, realizzata con un prodotto innovativo, un calcestruzzo lavato. Con questo progetto, l’antistante piazza dei Templi Romani sarà collegata con il cortile interno della biblioteca, in modo tale da creare uno spazio unitario, senza recinti e interamente pedonalizzato. Abbiamo cercato di creare spazi che possano essere funzionali ad ambiti diversi, soprattutto riguardanti il mondo dei giovani. In ogni caso, l’intervento è parte di un progetto molto più ampio che non riguarda soltanto la biblioteca e gli spazi pertinenziali, ma anche la piazza dei Templi Romani, il restauro degli stessi e l’intero isolato della biblioteca, sul quale insistono anche la torre libraria, la galleria romana, il Supercinema, le attività commerciali, il blocco dove si trova il Genio civile”, afferma l’arch. Di Luzio.
"La riqualificazione dell’area del foro, si innesta infatti nel più ampio studio realizzato sull'ambito urbano del centro storico che, oltre alla ex biblioteca De Meis, comprende anche il recupero dei Templi romani e dell’adiacente galleria romana, uno dei luoghi più significativi e di alto potenziale culturale della città, che potrà diventare, grazie al suo recupero, una vera ‘galleria del tempo’ in grado di narrare con le tecnologie più moderne millenni di storia teatina e abruzzese”, secondo quanto ribadito dalla Soprintendenza di Chieti.
Una proposta condivisa tra tutti gli enti interessati: Soprintendenza, Provincia, Comune e Regione.
I fondi arrivano da un disciplinare sottoscritto dalla Provincia, con cui la Regione Abruzzo concede all'ente un finanziamento aggiuntivo per il progetto di riqualificazione e allestimento della struttura in piazza Templi Romani, per restituire alla città un edificio storico da adibire ad attività culturali.
Si tratta di 300 mila euro che fanno parte di fondi Par Fsc e comprendono 150 mila euro provenienti da relative economie e altrettanti da una rimodulazione dei progetti finanziati deliberazione Cipe n 35/2005 sbloccata dall’ex giunta regionale. Il finanziamento è stato utilizzato per la redazione del progetto esecutivo dei lavori di completamento del 1° Lotto, specificamente lavori di ampliamento e ristrutturazione del fabbricato esistente da cui è esclusa la Torre Libraria in quanto non oggetto di interventi, e del 2° Lotto, quello definitivo, che restituirà alla città l’area del foro e la parte interna della biblioteca, attrezzata con aule e sale per conferenze e laboratori.
Le scelte progettuali
Lo studio rilegge il quadrato dello schema romano nella nuova configurazione degli spazi aperti che coinvolgono l'intera piazza dei Templi Romani e il cortile della stessa ex “De Meis”.
Il progetto, infatti, prevede la sistemazione degli spazi di pertinenza dei Templi attraverso la realizzazione del sagrato sul lato di via Marcello, collegato con un'ampia gradinata allo spazio della piazza, e la realizzazione di gradoni sul lato adiacente il vico San Paolo. Il fronte verso il corso Marrucino sarà caratterizzato da nuove gradonate di accesso più coerenti con l'impianto originario.
“Il cortile interno è perimetrato sui due lati principali dalla galleria, una struttura ipogea di epoca romana risalente al I secolo a.C., che insisteva nel centro storico di Chieti. La galleria ha uno sviluppo complessivo di 90 metri ed è testimonianza di una delle più antiche direttrici di raccordo tra l'area monumentale urbana e la zona termale dell'antica città di Teate, fungendo da percorso di servizio per il controllo della rete idrica situata sotto il piano di calpestio della galleria e consentendo l'accesso attraverso cunicoli e tombini”, spiega Di Luzio.
“La realizzazione del cortile introduce una pavimentazione che sarà poi ripetuta anche all’interno della piazza, restituendo la forma urbana e geometrica di quello che era l’antico foro della città di Chieti. L’inserimento nella pavimentazione di una serie di tre listelli in acciaio inox paralleli, posti ad un interasse di 1,50 m, che percorrono il perimetro della corte, permette di definire la forma del manufatto seguendo l’andamento della galleria romana."
"La scelta della particolare soluzione architettonica utilizzata per la pavimentazione, i.design MOSAICO di Calcestruzzi, un calcestruzzo lavato ad alto contenuto estetico, è legata al voler ricreare uno spazio quasi metafisico in cui l’uniformità del materiale, richiamando quello con cui è stata realizzata la stessa galleria romana, fa sì che la lettura di questi edifici antichi non risulti compromessa da una pavimentazione troppo invasiva”, aggiunge Di Luzio. “L’omogeneità e la finitura di pregio di questo particolare calcestruzzo consentono alla soluzione di integrarsi perfettamente con il contesto architettonico e di coniugare l’eleganza dell’aspetto estetico con la stabilità e la sicurezza per chi ci cammina, oltre alla resistenza alle intemperie. È un prodotto che avevo già utilizzato per la riqualificazione della villa Comunale di Chieti e che ho voluto riproporre anche in questo ambito, perché sono rimasto molto soddisfatto dal valore aggiunto che la soluzione può conferire al progetto”.
La posa della pavimentazione
Il “calcestruzzo lavato” i.design MOSAICO, utilizzato per la finitura superficiale della pavimentazione del cortile interno, è parte di una linea di calcestruzzi a prestazione garantita, adatti alla realizzazione di pavimentazioni architettoniche ad alto contenuto estetico per interni ed esterni, specificatamente pensati per architetti e designer.
“Il calcestruzzo architettonico lavato è una particolare lavorazione che permette di mettere in evidenza la ghiaia utilizzata per il mix design del prodotto – sottolinea Angelo Pelliccione, Responsabile i.build Abruzzo e Marche zona Adriatico Calcestruzzi spa, la business unit che ha seguito tutti i lavori dalla scelta del materiale fino alla posa in opera della pavimentazione –. Viene usata per quelle opere che richiedono una particolare attenzione dal punto di vista paesaggistico e hanno una forte valenza estetica. Una soluzione architettonica di pregio, duratura nel tempo, in grado di integrarsi con il contesto storico dell’area in cui è stata inserita”.
In particolare, la pavimentazione oggetto dell’intervento ha una superficie di 500 mq ed è stata realizzata con un calcestruzzo i.design Rck 35, composto anche da aggregati locali, provenienti dall’impianto di lavorazione inerti di Sant’Egidio alla Vibrata di Teramo, e additivi appositi con opportuni agenti disattivanti.
“La realizzazione della pavimentazione è frutto di un lavoro di squadra che parte dalla proposta del prodotto fatta alla Committenza e Direzione Lavori da Giulio Rulli, commerciale responsabile che opera nell’area metropolitana pescarese, al quale era stato richiesto un pavimento in calcestruzzo “lavato”, che avesse un bell’impatto dal punto di vista architettonico e che potesse sviluppare e trasmettere pochissimo calore d’estate”, spiega Pelliccione. “A seguito della richiesta, con la nostra Direzione Tecnologie e Qualità è stata dapprima studiata la miscela di i.design MOSAICO e, circa un anno fa, sono stati eseguiti circa 40 mq di pavimentazione come cantiere prova. La prova ha incontrato subito il favore dell’arch. Di Luzio, che peraltro conosceva già la soluzione, il quale ha deciso di utilizzarla non solo per la pavimentazione del cortile interno ma anche per quella dell’antistante piazza dei Templi Romani”.
L’intervento ha richiesto circa 5 giorni lavorativi, nel corso dei quali i tecnici della business unit i.bluid hanno dapprima pompato e steso il prodotto e successivamente applicato una lacca particolare che funge da disattivante e che permette, nel momento in cui viene effettuato il lavaggio con idropulitrice ad alta pressione, di portare via la parte cementizia mettendo in evidenza il sasso faccia-vista. Una volta gettati, infatti, i conglomerati i.design MOSAICO necessitano di un trattamento superficiale al fine di raggiungere il risultato estetico richiesto.
Al termine della lavorazione, di concerto con le indicazioni della Direzione Lavori, sono stati eseguiti i tagli di contrazione della pavimentazione.
“La pavimentazione – spiega Di Luzio - poggia sul solaio di un seminterrato realizzato negli anni precedenti. Lo spessore finale varia dai 5 ai 7 cm, necessari per dare le giuste pendenze alla superficie e favorire la raccolta delle acque meteoriche in un sistema perimetrale costituito da una serie di griglie poste sul lato della biblioteca e da un canale aperto che corre lungo la galleria”.
Grazie alla soluzione i.design MOSAICO è possibile realizzare pavimentazioni con effetto superficiale di pregio e personalizzate, più sicure, "anti slipping" e durevoli, impiegabili sia in contesti residenziali che per percorsi ciclo/pedonali e aree parcheggi.
Un prodotto che coniuga estetica e funzionalità e sottolinea l’impegno di Italcementi e Calcestruzzi verso materiali affidabili, sostenibili e innovativi in grado di rispondere alle esigenze di architetti e designer nella realizzazione di superfici architettoniche di pregio, quali le pavimentazioni, che giocano un ruolo importante nella riqualificazione e ristrutturazione degli spazi urbani, pubblici e privati.
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