Pavimentazioni industriali: "Spesso inadeguate a livello tecnico perchè progettate da tecnici non competenti"
Giovanni Saba, vicepresidente CONPAVIPER con delega alle pavimentazioni industriali, affronta il problema della mancanza di chiarezza nel mercato delle pavimentazioni industriali, spesso sottovalutate come strutture, soprattutto a causa della mancanza di progettisti specializzati. Saba annuncia che a breve CONPAVIPER pubblicherà la revisione del suo Codice di Buona Pratica ed evidenzia il ruolo essenziale svolto dall'associazione nei suoi 20 anni di attività.
Molti committenti e progettisti non hanno chiara la differenza tra prestazionalità della pavimentazione e struttura
Con la pubblicazione delle NTC 2018 e il rilascio del chiarimento del Consiglio Superiore dei LLPP per le pavimenti industriali è stato chiarito quando queste sono da considerarsi strutture. Questo chiarimento è stato compreso dal mercato, ovvero dai committenti e dagli applicatori?
Giovanni Saba:
No, non completamente. Molti tecnici, o Committenti, non hanno ben chiaro che differenza c’è tra prestazionalità della pavimentazione e struttura. La pavimentazione industriale deve essere sempre progettata alle prestazioni richieste, cioè alle sollecitazioni dovute ai carichi richiesti dal committente, mentre definirla struttura, quindi soggetta alla procedura di deposito all’ente competente, secondo me implica una continuità con le scaffalature o strutture in elevazione antisismiche.
Spesso succede che la richiesta di progettazione strutturale e deposito al genio civile della pavimentazione è presa come un obbligo, ma il 90% delle volte é vista come un obbligo senza sapere che la struttura che va messa sopra la pavimentazione - pavimentazione che viene depositata come fondazione - anche essa va depositata da sismica. È come se per una casa si depositano le fondazioni ma non i pilastri e le travi, che sono le strutture che in caso di terremoto possono cedere.
Quando, nella pratica quotidiana del suo lavoro oggi vi è un riconoscimento progettuale del ruolo strutturale della pavimentazione? Questo comporta problematiche particolari?
Giovanni Saba:
Tutti i giorni viene chiesto il calcolo della prestazione del pavimento industriale; quindi, viene richiesto di default che la pavimentazione abbia requisiti prestazionali ai carichi richiesti superficialmente, siano essi dinamici, statici o sismici. Di contro, succede che spesso chi progetta la pavimentazione non è uno specialista e di conseguenza redige i documenti progettuali con valutazioni tecniche sbagliate, tali errori spesso non vengono rilevati dai tecnici della Committenza in quanto anche questi risultano non competenti della normativa tecnica riferente alla progettazione.
Per meglio spiegare la situazione attuale, il cliente spesso chiede che la pavimentazione sia progettata e realizzata dalla ditta specializzata, ma il 90% delle aziende italiane non ha personale specializzato in questo ambito. Chi deve controllare il progetto, dalla parte del committente, è spesso un tecnico di riferimento di cantiere che risulta non essere competente nella progettazione secondo le normative e le linee guide vigenti e cogenti. Diventa una mera battaglia a chi progetta in maniera snella e meno costosa la pavimentazione, ma non adeguata, a livello tecnico, alle richieste prestazionali.
A livello normativo il riferimento UNI è molto datato e così il codice di buona pratica sono documenti datati. Con il CONPAVIPER state lavorando per l’aggiornamento dei documenti di riferimento?
Giovanni Saba:
Si, siamo in fase di aggiornamento della documentazione tecnica riguardante progettazione, controlli ed esecuzione delle pavimentazioni in calcestruzzo. A breve uscirà il codice di Buona pratica aggiornato, visto che quello attualmente in vigore è del 2005 e non è più adeguato alle esigenze tecniche del mercato di oggi. Sarà un documento molto importante, non di tipo normativo, ma sarà un aiuto in fase di esecuzione e controllo dell’opera. Uscirà anche la nuova versione del CNR DT 211, la versione odierna è del 2014, con gli aggiornamenti tecnici adeguati e necessari alle nuove normative su calcestruzzo e pratiche progettuali chiarite anche a livello europeo.
Per anni, a livello progettuale, il riferimento è stato Westergaard. Si tratta di un modello superato? Come si dovrebbe progettare oggi una pavimentazione?
Giovanni Saba:
Westengard, verifica elastico lineare, viene utilizzato ancora oggi come metodo di verifica snello, per carichi in esercizio, per definire come deve essere fatta una pavimentazione e per definirne una prestazione in esercizio in maniera rapida.
Oggi esistono metodi progettuali più “spinte”, sia con calcolo a rottura di Meyeroff (linee di rottura di Losberg) sia con software di calcolo FEM, per analisi non lineari, che restituiscono le forze sollecitanti da cui poi andare a progettare le pavimentazioni. La tipologia di metodo di calcolo è a carico del progettista, in funzione del tipo di pavimentazione che deve essere progettata. Più le richieste sono “spinte” maggiore deve essere la precisione di calcolo. In questo vengono in aiuto i software ad elementi finiti.
Quest’anno CONPAVIPER ha festeggiato 20 anni di attività, quale contributo diretto ha dato l'Associazione al settore in questi anni?
Giovanni Saba:
Di sicuro CONPAVIPER ha dato visibilità alle aziende specializzate nel campo dei massetti e sottofondi, nell’applicazione progettazioni delle resine e delle pavimentazioni in calcestruzzo. Purtroppo, il mercato nazionale è “ignorante” dal punto di vista tecnico, dato che non conosce in maniera adeguata normative e prescrizioni tecniche di questi tipi di elementi costruttivi. C’è tanto ancora da fare e l’aiuto di CONPAVIPER deve essere fondamentale per una maggiore divulgazione tecnica all’esterno di quelle tematiche di cui l’associazione è il fulcro.
Pavimenti Industriali
Con il topic "pavimento industriale" vengono raccolti tutti gli articoli pubblicati sul Ingenio su queste tipologie di pavimentazioni in calcestruzzo e riguardanti la normativa, la progettazione, l'applicazione, l'innovazione tecnica, i casi studio, i controlli e i pareri degli esperti.
Condividi su: Facebook LinkedIn Twitter WhatsApp