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Pavimentazioni in cotto, anche sopraelevate!

Basate sull’assemblaggio a secco, le pavimentazioni sopraelevate trovano applicazione in quelle situazioni dove sono prevalenti flessibilità e manutenibilità impiantistica, adattabilità distributiva nel tempo e negli interventi di riqualificazione per realizzare un adeguato piano di calpestio.

Pavimentazioni sopraelevate: cosa sono e ambito di utilizzo

Le pavimentazioni sopraelevate sono basate sull’assemblaggio a secco di due componenti: il pannello di chiusura e la struttura portante dello stesso. Il primo è formato, di norma, da: strato di rivestimento, pannello di supporto, finitura inferiore, protezione laterale; la seconda - che crea il plenum per l’alloggiamento delle reti impiantistiche – è costituita da supporti puntiformi regolabili in altezza collegati da traversi di irrigidimento.

La soluzione trova applicazione in ambienti ad elevata complessità funzionale e tecnologica, dove la flessibilità e la manutenibilità impiantistica sono requisiti di progetto irrinunciabili, e negli interventi di riqualificazione quando occorre realizzare un piano di calpestio complanare a fronte di impalcati che presentano quote diverse.

Il sistema più diffuso prevede l’impiego di pannelli modulari (generalmente 60x60 cm) fissati meccanicamente alla struttura portante. Le dimensioni dei manufatti da pavimento (rivestimento) possono coincidere o meno con quella dei pannelli modulari. La struttura portante puntiforme di questi ultimi viene posata direttamente sull’estradosso del solaio, oppure su eventuali strati di livellamento, o anche su strati di irrigidimento, se al disotto di questi sono presenti strati cedevoli (ad esempio, pannelli termo-isolanti, strati resilienti anticalpestio, ecc.), o in caso di piano portante discontinuo.

Prestazioni connotanti dei manufatti in laterizio

Pianelle di “cotto” rettificate e pre-assemblate in stabilimento sul pannello di supporto rappresentano un’interessante opzione tecnica per la realizzazione dello strato di rivestimento. Il laterizio, grazie alla minore impedenza acustica rispetto ai materiali lapidei e ceramici a pasta compatta, garantisce un’utile attenuazione dell’effetto di risonanza prodotto dal calpestio nell’ambiente sorgente.
L’assemblaggio a secco rende superflue le normali precauzioni di posa (protezione da eventuali macchie prodotte da grumi di malta, di colla o di sigillante per fughe) da seguire quando i pavimenti laterizi si posano con modalità umida.



Nell’articolo completo, i suggerimenti per il progetto e la realizzazione dei pavimenti sopraelevati in cotto.

Per maggiori approfondimenti, consultare “Le pavimentazioni in laterizio. Mattoni, sestini e pianelle di cotto”, a cura di A. Laurìa, con i disegni di F. Valli, Edizioni Laterservice.


A tale riguardo, segnaliamo il volume “Le pavimentazioni in laterizio: prodotti e scenari applicativi”, scaricabile al sito www.laterizio.it


 

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