Pavimentazioni in Calcestruzzo Drenante: Capitolati, Controlli e Applicazioni
In occasione del Forum Conpaviper 2024, svoltosi nell'ambito del SAIE di Bologna, si è tenuta un'importante tavola rotonda dedicata al tema delle pavimentazioni in calcestruzzo drenante. Con esperti e professionisti del settore, l'evento ha esplorato nel dettaglio le sfide, le applicazioni e il futuro normativo per questo materiale, fondamentale per la gestione idrogeologica e per il miglioramento della sostenibilità delle infrastrutture.
Durante la quarta edizione del Forum Massetti e Pavimenti 2024, tenutasi nell’ambito del SAIE di Bologna (9-12 ottobre 2024), si sono svolte sette tavole rotonde, tra cui una dedicata alle pavimentazioni in calcestruzzo drenante. L’evento si è aperto con una key lecture di Fabio Tosato, Socio Conpaviper, che ha fornito un quadro tecnico approfondito e ha delineato le principali sfide del settore, dando così il via al dibattito successivo.
Alla tavola rotonda hanno partecipato: Marco De Gregorio (UNI – Ente Italiano di Normazione), Giovanni Saba (Vicepresidente Conpaviper con delega alla sezione calcestruzzo), Giuseppe Montuori (Socio CONPAVIPER), Marco Sandri (ATECAP), Danilo Versari (ATECAP), Marco Magistrali (Socio CONPAVIPER) e i rappresentanti di alcune aziende espositrici al SAIE tra cui Ettore Carone (DRACO), Danilo Bombagi (BIEMME) e Daniele Valenti (CHRYSO ITALIA).
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Calcestruzzo drenante: cos'è e documentazione tecnica di riferimento
Il calcestruzzo drenante è un materiale tecnologico con caratteristiche uniche. Una pavimentazione in calcestruzzo drenante consente il completo deflusso dell’acqua dalla superficie al sottofondo grazie alla presenza di vuoti interconnessi. Il sottofondo può essere impermeabile o permeabile a seconda della destinazione d’uso. Ad esempio, in cantieri dove è necessario proteggere strutture sottostanti, si utilizza un sottofondo impermeabile per evitare l’infiltrazione di cloruri.
La composizione del calcestruzzo drenante è simile a quella del calcestruzzo tradizionale, ma con un’attenzione particolare all’aggregato, che deve essere lavato e privo di parti fini, con granulometria variabile tra 6 e 22 mm a seconda dell’applicazione. Il rapporto acqua-cemento è molto basso (circa 0,30-0,35) per garantire coesione tra gli aggregati e mantenere la permeabilità. Possono essere aggiunti additivi e pigmenti per colorazioni in massa. Un equilibrio corretto tra questi componenti è essenziale per la buona riuscita della pavimentazione.
La classe di drenabilità è un parametro essenziale nella progettazione della pavimentazione drenante. Maggiore è la capacità drenante, più efficace sarà la pavimentazione nel gestire il deflusso delle acque meteoriche.
Il calcestruzzo drenante è utilizzato in un'ampia gamma di applicazioni, dalle piste ciclabili alle aree pedonali, fino alle piattaforme logistiche.
Nonostante il suo potenziale, la mancanza di una normativa specifica che uniformi i criteri progettuali e di controllo, rappresenta una sfida importante per il settore. Nel 2023, per colmare questa lacuna normativa, Conpaviper ha messo a disposizione del settore il primo Codice di buona pratica per la realizzazione di pavimentazioni continue in calcestruzzo drenante ( Scarica il documento ).
Il Codice di Buona Pratica per Pavimentazioni Drenanti di Conpaviper si configura come il principale documento tecnico di riferimento per il settore. Oltre a definire con precisione i termini e le definizioni di uso comune, il documento chiarisce i ruoli e le responsabilità dei principali attori coinvolti nella progettazione e realizzazione delle pavimentazioni drenanti.
Il Codice fornisce un’analisi dettagliata degli elementi costitutivi di queste pavimentazioni tecnologiche, con particolare attenzione alle caratteristiche e alle prestazioni del calcestruzzo drenante. Inoltre, il documento approfondisce l’intero processo di realizzazione, illustrando in modo chiaro anche le fasi qualificazione e di controllo iniziali, in corso d’opera e finali.
Infine, il Codice dedica un capitolo al tema della manutenzione, offrendo linee guida essenziali per garantire la durabilità ed efficienza delle pavimentazioni nel tempo.
Progettazione e posa della pavimentazione in calcestruzzo drenante
Uno dei temi chiave dell'evento è stato l'importanza di una progettazione accurata e di una posa eseguita a regola d'arte da professionisti specializzati.
La corretta preparazione del sottofondo, la selezione dei materiali e il coordinamento tra progettisti, produttori e posatori sono stati riconosciuti come elementi essenziali per garantire il successo delle pavimentazioni in calcestruzzo drenante.
Inoltre, si è approfondito il ruolo degli additivi e delle fibre, il cui impiego può ottimizzare le prestazioni meccaniche e migliorare la resistenza superficiale del materiale.
PRESCRIZIONI DI CAPITOLATO PER PAVIMENTAZIONI IN CALCESTRUZZO DRENANTE
Il progettista deve prevedere a Capitolato le prescrizioni sufficienti per identificare le attività di posa e le caratteristiche dei materiali impiegati.
Come riportato nel Codice di Buona Pratica Conpaviper, il capitolato per una pavimentazione drenante deve includere:
- Elenco delle caratteristiche e prestazioni del pavimento: classe di drenabilità, quote e spessore, planarità, pendenza, giunti, trattamenti ed aspetti estetici (aggregati particolari, pigmentazioni).
- Elenco delle caratteristiche e prestazioni del calcestruzzo: resistenza a compressione media, eventuali prestazioni particolari.
Controlli e qualifiche
I controlli, come avviene per i calcestruzzi tradizionali, sono responsabilità del Committente/Direzione Lavori che deve verificare la corrispondenza tra il materiale posato, quello fornito e le prescrizioni di capitolato.
Nel caso di prescrizioni particolari - ad esempio pavimentazioni ad altissima drenabilità, posa in condizioni di getto particolarmente critiche, calcestruzzi drenanti pigmentati - è opportuno eseguire alcune lastre di prova preliminari. Le prove devono essere eseguite secondo le metodologie e nel rispetto delle tolleranze previste.
Qualifiche e Controlli iniziali
Il Codice di Buona Pratica Conpaviper raccomanda di eseguire una qualifica iniziale mediante la realizzazione di lastre di prova, rispettando la stessa stratigrafia e tutte le prescrizioni previste per l’opera.
Le tipologie di prova devono essere concordate prima delle realizzazioni delle lastre. Di seguito i principali controlli eseguiti sulle lastre di prova.
- Massa volumica allo stato fresco;
- Massa volumica allo stato indurito;
- Drenabilità;
- Resistenza a compressione;
- Skid Test (scivolosità) secondo UNI EN 13036-4.
Controlli in fase di realizzazione
In fase di realizzazione il Codice di Buona Pratica Conpaviper suggerisce di eseguire i seguenti controlli:
- Controllo della massa volumica allo stato fresco e contenuto di vuoti. Il controllo va eseguito sul calcestruzzo prelevato al punto di scarico, prima della messa in opera.
- Controllo dello stato di amalgama del calcestruzzo per ogni fornitura al fine di accertarne la costanza.
- Controllo dello spessore della pavimentazione eseguito per lotto.
Controlli finali
Post stesa, è possibile effettuare controlli per verificare le prestazioni del calcestruzzo drenante. Tra questi, l’uso di un permeametro per misurare la capacità drenante, test specifici per determinare la percentuale di vuoti e la verifica della resistenza meccanica, se prevista in fase progettuale ed almeno a 28 gg dalla realizzazione della pavimentazione, assicurandosi che sia conforme ai valori dichiarati dal produttore del calcestruzzo.
Infine, sempre più richiesto è lo Skid Test per misurare la resistenza allo scivolamento di una superficie, in particolare delle pavimentazioni stradali, aeroportuali e industriali.
Eventuali contestazioni sulle prestazioni posso riguardare il singolo lotto che non raggiunge i valori prescritti.
La necessità di normative e standard
La mancanza di una normativa specifica rappresenta uno degli ostacoli principali allo sviluppo del settore. In questo contesto, il Codice di Buona Pratica redatto da Conpaviper è stato riconosciuto come un riferimento prezioso per fornire indicazioni tecniche e operative.
Tuttavia, per garantire prestazioni uniformi e accrescere la fiducia nel materiale, è indispensabile sviluppare normative cogenti che possano fungere da riferimento per tutti gli attori coinvolti. Senza una regolamentazione prescrittiva e vincolante, hanno sottolineato i relatori della tavola rotonda, documenti tecnici come il Codice di Buona Pratica per il calcestruzzo drenante, pur autorevoli, rischiano di non avere il peso legale necessario.
Le scelte progettuali devono basarsi su indicazioni oggettive e misurabili, non su criteri soggettivi. La normativa dovrebbe offrire linee guida chiare e definite, in modo da garantire decisioni tecniche giustificabili e verificabili, evitando incertezze interpretative.
Attualmente, anche la regolamentazione sul drenaggio delle pavimentazioni è frammentata e spesso inadeguata. Ad esempio, il calcestruzzo drenante, pur con un’area superficiale aperta inferiore al 25%, offre una capacità di drenaggio superiore rispetto ad altre soluzioni. Tuttavia, le normative regionali spesso non riconoscono questa caratteristica distintiva, penalizzando la tecnologia e i progettisti che, con un quadro normativo più chiaro e aggiornato, potrebbero rispondere in modo più efficace alle esigenze dei committenti.
Pavimentazioni in calcestruzzo drenante nel settore della logistica
Durante la tavola rotonda, grande attenzione è stata dedicata al dibattito sull’impiego delle pavimentazioni in calcestruzzo drenante nel settore logistico, un ambito in continua evoluzione che offre prospettive particolarmente promettenti per il futuro di questa tecnologia.
La discussione si è incentrata sull’ottimizzazione dello spessore e sulla resistenza ai carichi, aspetti cruciali per garantire prestazioni elevate e una lunga durabilità nelle applicazioni logistiche. In questo contesto, diventa fondamentale sviluppare metodi di progettazione basati su formule di calcolo precise, superando l’approccio empirico adottato finora, spesso basato sull’esperienza diretta.
Quando si progetta una pavimentazione industriale in calcestruzzo, drenante o meno, è necessario garantirne la prestazione strutturale, anche in assenza di requisiti di collaudo statico, ha dichiarato l’ing. Giovanni Saba durante la tavola rotonda.
Nel caso specifico del calcestruzzo drenante in ambito logistico diventa essenziale definire:
- Una prescrizione di drenaggio adeguata al volume d’acqua previsto dal progetto.
- Uno spessore proporzionato alla resistenza a compressione del calcestruzzo, in grado di assicurare prestazioni ottimali in termini di punzonamento e carichi verticali.
- Una sottofondazione progettata in funzione dei carichi da sopportare, per garantire nel tempo efficienza e durabilità alla pavimentazione.
Il ruolo della collaborazione
L'evento ha messo in evidenza l'importanza della collaborazione tra produttori, progettisti e posatori. Solo attraverso un dialogo costante e uno scambio di esperienze è possibile migliorare le pratiche operative e promuovere una maggiore diffusione del calcestruzzo drenante.
Tuttavia, la creazione di un gruppo di lavoro Conpaviper dedicato ai controlli e alla sperimentazione è stata proposta come un passo avanti per raccogliere dati affidabili e supportare lo sviluppo di normative future.
In conclusione, l'incontro organizzato da Conpaviper al Saie di Bologna ha fornito un'importante piattaforma per discutere le sfide e le opportunità legate al calcestruzzo drenante.
La strada da percorrere include il perfezionamento delle pratiche di posa, la definizione di standard normativi e il rafforzamento della collaborazione tra i professionisti del settore.
Il Codice di buona pratica è un primo passo fondamentale, ma il futuro del calcestruzzo drenante richiede un impegno collettivo per garantire sostenibilità, sicurezza e innovazione nelle pavimentazioni.
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