Pavimentazioni esterne con mattonelle di gres porcellanato: quando rientrano nell'edilizia libera

Quale titolo edilizio serve per le opere di pavimentazione esterna?

A volte, nessuno!

E' il caso esaminato dal Tar Salerno nella sentenza 2409/2023 dello scorso 27 ottobre, relativo al ricorso contro un' ingiunzione di demolizione per alcune opere edilizie, tra le quali un'area di accesso alla volumetria cementata con rifinitura in mattonelle di gres porcellanato di circa mq. 3,00 ove è alloggiata una scala in metallo di accesso al giardino sottostante.

L'intervento edilizio

Val la pena sottolineare che l'abuso edilizio 'del contendere' è molto vasto e riguarda la realizzazione di una volumetria abusiva composta da muratura perimetrali in blocchetti di cls, allo stato grezzo e copertura superiore a vista in lamiera coibentata.

La volumetria abusiva è composta da:

• salotto di mq. 23,70 x h. mt. 2,66 con antistanti varchi balcone con infissi in alluminio e di un varco munito di infisso che conduce al giardino successivamente relazionato;
• piccolo bagno con finestra posta alle spalle munita di infisso;
• camera da letto di circa mq. 13,50 x h. mt. 2,70 con finestra;
• area di accesso alla volumetria cementata con rifinitura in mattonelle di gres porcellanato di circa mq. 3,00 ove è alloggiata una scala in metallo di accesso al giardino sottostante e cancello in ferro con diretto accesso dalla via antistante;
• baracca in lamiera utilizzata quale deposito di mt. 1,20 x 1,50 x h. mt. 2,00;
• area esterna a giardino ove sono stati posti in opera su terreno vegetale dei quadroni in cls per mq. 32,00, nonché di un’area di circa mq. 10,82, ricoperta da pergolato in ferro e telo di materiale plastico posto ad un’altezza di mt. 2,50 ove è localizzata una betoniera e uno scavo in terreno vegetale di mt. 2,72 x o,60 di profondità variabile;
• scala in pietra calcarea e calcestruzzo.

Le opere di pavimentazione e finitura di spazi esterni sono assentibili in edilizia libera

Secondo il TAR, il ricorso è da accogliere limitatamente ad alcune opere sussumibili nell'alveo dell'edilizia libera e non necessitanti dell'autorizzazione paesaggistica.

La giurisprudenza ritiene in linea di principio che, in un'area soggetta a vincoli paesaggistici, non è richiesto il rilascio di alcuna autorizzazione per opere riconducibili, ai sensi dell'art. 149 comma 1, d.lgs 42/2004 agli interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria che secondo l'art. 6 comma 1 del Testo Unico Edilizia rientrano nell'attività di "edilizia libera", come:

• le opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni (lett. e- ter );
• le aree ludiche senza fini di lucro e gli elementi di arredo delle aree pertinenziali degli edifici (lett. e- quinquies ).

Ai sensi del DM 2 marzo 2018, anche il rifacimento e/o sostituzione della "pavimentazione esterna pertinenziale" rientra nell'edilizia libera.

Recinzione metallica: è edilizia libera, non serve nemmeno la SCIA

Non solo: in merito all'apposizione dei pali in ferro e della rete metallica sul giardino, si è chiarito che la realizzazione di una recinzione metallica con paletti di ferro e cancello costituisce attività libera, non soggetta nemmeno a denuncia di inizio attività (oggi SCIA).

Per cui non è necessario un idoneo titolo edilizio per la realizzazione di una recinzione, qualora sia posta in essere una trasformazione dalla quale non derivi un'apprezzabile alterazione ambientale, estetica e funzionale, in considerazione dell'utilizzo di materiale di scarso impatto visivo e per le dimensioni ridotte dell'intervento (Cons. Stato, sez. VI, 29/11/2019, n.8178).

La natura di edilizia libera esclude, percò, l’assoggettamento a qualsivoglia titolo autorizzativo di tipo paesaggistico, nei termini declinati nell’Allegato A. 12 del DPR 31/2017.

La pavimentazione libera

Nello specifico, in merito all'area di accesso alla volumetria cementata con rifinitura in mattonelle di gres porcellanato di circa 3 metri quadri nonché in ordine alla contestata apposizione sull'area a giardino di quadroni in calcestruzzo per 32 metri quadri, la giurisprudenza assume che le opere di pavimentazione esterna in piastrelle di cemento armato costituiscono, in assenza dell'indicazione del superamento di eventuali indici di permeabilità, attività edilizia libera ex art. 6 lett. e-ter) del dpr 380/2001 e, perciò sono sottratti anche all'autorizzazione paesaggistica, ex Allegato A. 12 DPR 31/2017.

Ne deriva che l'opera di pavimentazione di un'area esterna, di modesta estensione, non è di per sé soggetta al permesso di costruire, salvo che comporti una trasformazione urbanistica del suolo ed un cambio della sua destinazione (T.A.R. Napoli, sez. III, 24/12/2018, n. 7333).

Analogo discorso vale per la contestata realizzazione del manufatto in pietra calcarea e cls utilizzato quale griglia di cottura alimenti, il quale, in ragione dell'inidoneità funzionale e strutturale ad alterare il carico urbanistico, costituisce edilizia libera e, come tale, non necessita di autorizzazione paesaggistica.

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