Pavimentazioni di calcestruzzo: controlli preliminari e in corso d’opera
Alcuni suggerimenti, consigli e riferimenti normativi per il Direttore dei Lavori al fine di svolgere al meglio una delle più delicate attività di controllo del mondo delle costruzioni.
Il ruolo del Direttore Lavori
Per fase dei controlli preliminari e in corso d’opera, la legislazione italiana individua una figura ben precisa: il Direttore dei Lavori.
La professione di Direttore dei Lavori, in generale, dovrebbe essere uno di quei mestieri da esercitare “full time”, senza altre distrazioni - tipo progettazione oppure operare in altri ambiti professionali - poiché non ci può essere il tempo materiale e la conoscenza specialistica per poter affrontare un’attività così complessa e articolata, svolgendo altre forme di attività, che rubano tempo, energie e, in particolar modo, non consentono di essere costantemente presenti in cantiere.
Quindi, quando si parla del Direttore dei Lavori delle pavimentazioni di calcestruzzo, dovrebbe, anzi deve, essere un’attività di nicchia, svolta a tempo pieno, che garantisca presenza in cantiere e qualità delle performance lavorativa: deve essere un vero e proprio specialista del settore, con conoscenze approfondite nella realizzazione delle pavimentazioni di calcestruzzo ma anche nelle attività preliminari e postume alla realizzazione stessa.
Purtroppo, visto cosa succede normalmente nei cantieri, non è così e ci troviamo dei tecnici con la specializzazione in “tuttologia” e in “assenza dal cantiere”, che stanno producendo più metri quadri di carte per avvocati e giudici, che metri quadri di pavimentazioni per uso civile e industriale. Inoltre, tali pseudo tecnici, in buona parte dei casi, vengono accompagnati da eccellenti doti di arroganza, supponenza, maleducazione e non conoscenza di quanto si apprestano a controllare e/o realizzare e in carenza totale di umiltà e capacità di ascolto verso gli esperti del settore.
Come sopperire a tale problematica nazionale? Sarebbe opportuno che il Direttore dei Lavori Generale dell’opera nominasse un Direttore Operativo per tutte le attività inerenti alla realizzazione della pavimentazione di calcestruzzo.
Tale figura deve essere scelta tra gli specialisti in tale ambito, però, causa scarsa volontà di investire in figure professionali, con conseguente rinuncia a una parte della parcella, accompagnata dalle doti precedentemente elencate, preferiscono “non fare”, “non controllare” e “non frequentare il cantiere” e al primo problema lanciare accuse, con attribuzione di colpa totale o parziale, all’esecutore della pavimentazione e al produttore del calcestruzzo, considerandosi sempre come persone estranee dei fatti e mai colpevoli, ma, sfortunatamente per loro, nella migliore delle ipotesi, sono corresponsabili e nella peggiore delle ipotesi, totalmente responsabili, delle problematiche riscontrate e contestate in una pavimentazione di calcestruzzo.
Questo articolo vuole essere d'aiuto a chi decide di entrare nel “campo minato” della direzione lavori e dei controlli delle pavimentazioni di calcestruzzo, fornendo alcuni suggerimenti, consigli e riferimenti normativi, al fine di svolgere al meglio una delle più delicate attività di controllo del mondo delle costruzioni.
L’attività e le responsabilità del Direttore Lavori
Nelle righe che seguiranno, verranno illustrati una serie di passaggi, al fine di ridurre al minimo la nascita di problematiche e conseguenti contenziosi, ai quali dovrebbe o meglio deve attenersi il Direttore Lavori, o un Tecnico da lui incaricato, per seguire, monitorare, controllare continuamente/costantemente tutte le fasi realizzative di una pavimentazione di calcestruzzo.
Il Direttore dei Lavori ha la responsabilità dell'osservanza delle prescrizioni di esecuzione del progetto, del controllo di accettazione di tutti i materiali ed elementi che costituiscono la pavimentazione e ha il compito di verificare la rispondenza dell'opera al progetto. Tale attività deve essere effettuata anche per il sottofondo e/o supporto della pavimentazione, comprese le relative prove.
Il Direttore dei Lavori dovrà controllare che ci sia la presenza del progetto esecutivo, verificare il progetto stesso e sospendere i lavori, in caso di mancanza.
Il Direttore dei Lavori dovrà sospendere i lavori in caso di condizioni meteo avverse (caldo, vento > 5 km/h, clima rigido, pioggia, neve ecc.) o far predisporre le eventuali protezioni e/o metodologie coerenti con le condizioni in essere, in linea con quanto previsto nel capitolato ed eventualmente integrarle in base alle condizioni al momento dell’esecuzione e maturazione.
Inoltre, il Direttore Lavori, in accordo con il Committente, dovrà istituire eventuali criteri di accettazione dei fenomeni che potrebbero manifestarsi in caso di lunga permanenza di condizioni avverse durante le lavorazioni e nel periodo di maturazione (ad esempio caldo, vento > 5k/h, ecc.). La presenza di vizi dovuti a condizioni meteo avverse, non sono imputabili all’esecutore, ma a chi, ha preteso l’esecuzione con tali condizioni: le tempistiche di consegna sono secondarie sono, per ordine di importanza, sempre secondarie rispetto alle condizioni meteo avverse.
Il Direttore Lavori deve essere presente in cantiere nelle fasi più importanti dell'esecuzione, durante la prequalifica delle miscele di calcestruzzo e delle squadre, durante l’esecuzione del sottofondo e relative prove, durante la realizzazione e/o posa dello strato di scorrimento, durante la realizzazione dei giunti di isolamento, durante la posa delle armature, durante la posa dei giunti di costruzione, durante le fasi di getto, durante le fasi di finitura superficiale, durante l’esecuzione dei tagli per la realizzazione dei giunti di contrazione/controllo e sorvegliare sulla prolungata maturazione. Inoltre, dovrà o meglio deve verbalizzare tutte le tempistiche di getto, di inizio finitura, di taglio e di maturazione, al fine di registrare tutte le attività che concorrono alla realizzazione della pavimentazione stessa, poiché in caso di problematica futura, con tali informazioni, si favorisce la ricerca di una soluzione ai fenomeni riscontrati.
Il Direttore dei Lavori deve redigere la relazione di strutture ultimate, con all’interno la sezione materiali. Il tutto come previsto per le Norme Tecniche per le Costruzioni.
Per ultimo, ma non per importanza, controllare il piano di manutenzione predisposto dal Progettista, eventualmente integrarlo e partecipare agli incontri di monitoraggio previsti, così come riportato al capito 12 delle "Istruzioni per la progettazione, l'esecuzione ed il controllo delle pavimentazioni di calcestruzzo" - CNR-DT 211/2014.
Il Direttore dei Lavori può nominare un Tecnico di sua fiducia, che lo sostituisca nella presenza, nella sorveglianza e nei controlli in cantiere.
Quindi, ricapitolando, il Direttore dei Lavori o il Tecnico da lui nominato, al fine di espletare al meglio l’incarico è bene che segua un processo logico di monitoraggio e controllo delle singole fasi della realizzazione di una pavimentazione di calcestruzzo, a tal proposito, al fine di facilitare l’attività di controllo, si riportano alcuni punti da tenere in “attenta” considerazione.
Fasi del controllo preliminari al getto e in corso d’opera
Acquisire il progetto della pavimentazione di calcestruzzo "depositato" (procedure tecnico-amministrative previste dalle LL. n.1086/71, n.64/74, dal D.P.R. n.380/01 e, quindi, dal D.M. 17.01.2018), con relazione di calcolo, relazione materiali, elaborati grafici, compreso il progetto del supporto della pavimentazione ed eventuali interventi di consolidamento e bonifica previsti dal progettista geotecnico. Il tutto integrato da piante, sezioni, posizioni armature, soluzioni ed eventuali rinforzi di punti singolari, campiture di getto, giunti di isolamento, costruzione e contrazione/controllo ecc., relazione sui materiali, piano di manutenzione, ecc.. Inoltre, se non facesse parte del deposito, anche il progetto dei giunti di isolamento, di contrazione/controllo, dilatazione e costruzione e/o di ripresa da elementi di pavimentazione già esistenti, completo di particolari costruttivi. Per i giunti di contrazione/controllo tutte le prescrizioni relative alle campiture di taglio, alla profondità, alla larghezza e alle tempistiche di taglio, in relazione a diverse condizioni termo/igrometriche al momento del getto, il tutto completato dalle tempistiche e materiali per la sigillatura definitiva.
Qualora il progettista avesse considerato la pavimentazione come solo elemento di “finitura”, quindi caso “c” del “Parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici” del 8 agosto del 2019, quindi non oggetto di deposito, deve acquisire la dichiarazione del progettista, inviata al Committente, che la pavimentazione è conforme alla lettera “c” del Parere CSLLPP e cioè di sola finitura e quindi “non struttura”, accompagnata, comunque, dalla relazione di calcolo, dagli elaborati grafici, dalla relazione materiali e tutti gli elementi di progettazione riportati nel punto precedente per giunti e altro. Comunque, sia che ci trovassimo nel “caso strutturale”, sia che ci trovassimo nel “caso finitura”, la progettazione deve essere completa, consegnata al Committente e all’Impresa Appaltatrice e all’Esecutore, l’unica differenza è che nel “caso finitura” viene omessa la fase del deposito agli Uffici competenti e per il calcestruzzo, vale sempre quanto previsto dalle Norme Tecniche per le Costruzioni.
Controllo del capitolato tecnico della pavimentazione completo di tutte caratteristiche dei materiali previsti, le modalità di esecuzione, getto e maturazione in conformità al DM 17.01.2018 – par. 4.1.7, alle "Istruzioni per la progettazione, l'esecuzione ed il controllo delle pavimentazioni di calcestruzzo" - CNR-DT 211/2014 e alle “Linee Guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale”, edite dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, completo delle prescrizioni per la di preparazione preliminare al getto, messa in opera del calcestruzzo, metodologie di protezione, in fase di getto ed esecutiva, metodologie e tempistiche di protezione e maturazione alla fine delle attività di finitura superficiale, resistenza all’abrasione, criteri di accettazione delle difettosità, grado di planarità (tipo - tolleranze di esecuzione e di servizio), orizzontalità (tolleranze di esecuzione e di servizio) o pendenza. Inoltre, si deve controllare che siano riportate le prescrizioni relative alla scivolosità, paragrafi 4.5.4 e 10.2.1.3 delle "Istruzioni per la progettazione, l'esecuzione ed il controllo delle pavimentazioni di calcestruzzo" - CNR-DT 211/2014 e il valore numerico della stessa riferita alla prova con il pendolo in coerenza alle norme UNI EN 13036 e UNI EN 14231.
Controllo del progetto esecutivo dei sottoservizi, del progetto degli elementi di raccolta acque con relative fondazioni, del progetto dei pozzetti e relative fondazioni, ecc., al fine di valutare eventuali i punti singolari che potrebbero causare problematiche alla pavimentazione e, in caso di carenza di particolari e soluzioni, proporre, in concerto con il progettista, gli accorgimenti da adottare per mitigare la nascita di future diffettosità.
Effettuare le prove su piastra, almeno una ogni 400 m2, con un minimo di almeno tre prove per pavimentazioni inferiori a 1.000 m2, per ogni strato previsto dal progettista geotecnico e sul “pacchetto completo” del supporto, così come previsto dalle "Istruzioni per la progettazione, l'esecuzione ed il controllo delle pavimentazioni di calcestruzzo” - CNR-DT 211/2014 e verificare la presenza di tutte le certificazioni relative ai materiali che compongono il supporto della pavimentazione stessa e assumere, come buona regola, di effettuare comunque delle prove di laboratorio sui singoli materiali.
Inoltre, si richiedono le prove e relativi verbali, compilati dal Direttore dei Lavori, per la planarità del supporto (massicciata). Qualora le pendenze fossero oggetto di specifica per la pavimentazione finale, verificare anche il rispetto delle pendenze stesse del supporto, ai fini di poter mantenere costante lo spessore della piastra di calcestruzzo. Il tutto come previsto ai paragrafi 9,5, 9.5.1, 9.6 "Istruzioni per la progettazione, l'esecuzione ed il controllo delle pavimentazioni di calcestruzzo” - CNR-DT 211/2014.
Controllo dei certificati delle analisi chimiche, fatte eseguire dal Progettista, del terreno sottostante e/o adiacente alla pavimentazione e tutte le altre valutazioni del progettista al fine di poter definire correttamente la classe di esposizione ambientale secondo quanto previsto dai paragrafi 11.2.1, 11.2.12 del D.M. 17.01.2018 e ai paragrafi 4.1 della UNI EN 206 e UNI 11104. Il tutto necessario per poter definire le prestazioni minime del calcestruzzo in conformità a quanto previsto dal “prospetto 5” della UNI 11104.
Redigere la relazione di qualifica preliminare, completa di verbali di prelievo e certificati di laboratorio dell'esecuzione delle prove di qualifica preliminare del calcestruzzo, come previsto ai paragrafi 11.2.2 e 11.2.3 D.M. 17.01.2018 - paragrafo 9.5.2 delle "Istruzioni per la progettazione, l'esecuzione ed il controllo delle pavimentazioni di calcestruzzo” - CNR-DT 211/2014. Inoltre, dovrebbe, “deve” è più significativo, far realizzare delle porzioni di pavimentazione di prova per la verifica della compatibilità tra calcestruzzo prescritto, materiali e relative tecniche di finitura e permettere alla squadra esecutrice di conoscere le caratteristiche reologiche del materiale, le tempistiche di presa e indurimento, per non trovare sorprese al momento dell’esecuzione della pavimentazione.
Nota relativa alla qualifica preliminare del calcestruzzo
Si tratta dello studio preliminare che dovrà essere condotto prima dell'inizio dei getti per ogni classe di calcestruzzo previsto negli elaborati progettuali.
Tale studio dovrà comprovare la conformità del calcestruzzo e dei singoli materiali componenti. In particolare, nella relazione di qualificazione dovrà essere fatto esplicito riferimento, almeno, ad:
- Tipo, provenienza, caratteristiche dei componenti e relativa certificazione;
- Classe di esposizione ambientale a cui è destinata la miscela;
- Resistenza caratteristica a compressione Cfck/Rck;
- Classe di consistenza;
- Diametro massimo dell’aggregato;
- Resistenza residua media a trazione per flessione, ove previsto dal Progettista;
- Resistenza ai cicli gelo disgelo, se necessario, in funzione della classe di esposizione ambientale;
- Limite di proporzionalità e la classe di resistenza residua (per calcestruzzi fibrorinforzati);
- Tutte le prescrizioni aggiuntive, oggetto di specifica progettuale.
Quindi, si dovranno eseguire tutte le prove preliminari di qualifica, relative alle caratteristiche oggetto di prescrizione da parte del Progettista. Per la preparazione, la forma, le dimensioni e a stagionatura vale quanto indicato nelle norme UNI EN-12390-1 e UNI EN 12390-2; per il procedimento da seguire per la determinazione della resistenza a compressione dei provini di calcestruzzo vale quanto indicato dalle norme UNI EN 12390-3 e UNI EN 12390-4.
Inoltre, saranno oggetto di qualifica preliminare, la classe di consistenza prescritta, prova obbligatoria essendo la classe di consistenza un parametro fondamentale per il calcestruzzo in generale, che assume ancora più importanza per i calcestruzzi per pavimentazioni (UNI EN 12350-2, UNI EN 12350-3, UNI EN 12350-4, UNI EN 12350-5), controllo del contenuto d’aria (UNI EN 12350-7), massa volumica sul fresco (UNI EN 12350-6), volume acqua di bleeding (UNI 7122), ecc. Inoltre, qualora fossero oggetto di specifica, le prove per il ritiro (UNI 11307 o UNI EN 12390-16), la penetrazione dell’acqua (UNI EN 12390-8), per i calcestruzzi fibrorinforzati limite di proporzionalità e la classe di resistenza residua (UNI EN 14651), prove relative ai cicli di gelo/disgelo (UNI EN 12390-9), ecc.
Controllo e ritiro della documentazione, in fase preliminare alla consegna dei materiali, secondo quanto previsto al paragrafo 11.1 del D.M. 17.01.2018 in generale, al paragrafo 11.2.8 del D.M. 17.01.2018 per la produzione di calcestruzzo; ai paragrafi 11.31.5, 11.3.1.7.
Monitoraggio continuo e costante delle condizioni meteo prima, durante e per i giorni successivi del getto, al fine do adottare i corretti metodi di protezione e maturazione o, se fosse necessario, sospendere i getti causa condizioni climatiche avverse (pioggia, clima eccessivamente rigido, clima eccessivamente caldo, presenza di vento, ghiaccio, neve, ecc.)
Presenziare al controllo di accettazione dei materiali, redigere i verbali di prelievo, acquisire i certificati di laboratorio ed elaborare i dati delle prove, come riportato precedentemente, acquisire tutta la documentazione relativa a tutte le certificazioni dei materiali per uso strutturale secondo gli obblighi previsti dal D.M. 17.01.2018, il tutto presenti nel capitolo materiali della relazione strutture ultimate redatta dal Direttore Lavori per la pavimentazione di calcestruzzo e nello specifico per il calcestruzzo in coerenza ai paragrafi 11.2.4, 11.2.5, 11.2.5.1 o 11.2.5.2, 11.2.5.3 del D.M. 17.01.2018, per l’acciaio da c.a. e armature in coerenza al paragrafo 11.3.2.1 del D.M. 17.01.2018.
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