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Pavimentazione di aree esterne: posa in opera di masselli autobloccanti in calcestruzzo

L’utilizzo dei masselli autobloccanti in calcestruzzo è una soluzione di riferimento per quanto riguarda la pavimentazione di aree esterne.

Le ragioni sono molteplici: la durabilità, il design, l’economicità, l’eco-compatibilità sono solo alcune delle caratteristiche positive di questo prodotto.

Il mercato mette a disposizione molti materiali che hanno un impiego ottimale in interventi specifici: i conglomerati bituminosi sono adatti alla pavimentazione di grandi superfici, le pietre naturali sono frequentemente impiegate in aree urbane, i pavimenti in cotto nelle ristrutturazioni.

I masselli autobloccanti, al contrario, hanno la capacità di adattarsi egregiamente a molteplici aree di intervento conservando la convenienza economica e prestazionale.


Destinazione d'uso dei masselli in calcestruzzo autobloccanti

Grandi superfici: le pavimentazioni in masselli in calcestruzzo autobloccanti trovano comunemente impiego in aree di sosta di autoveicoli e di mezzi pesanti, piazzali di stoccaggio di attività industriali, terminal container. In questi interventi l’utilizzo dei masselli ha mostrato una maggiore durabilità rispetto ad altri prodotti e ha permesso di ridurre l’impatto ambientale, grazie alla permeabilità della superficie e all’aspetto estetico.

Aree Urbane: Nella pavimentazione di strade o aree soggette a traffico, specie in ambito urbano, le pavimentazioni in masselli conservano la maggiore durata e la minore necessità di manutenzione. La loro possibilità di essere smontati e rimontati, si rivela una caratteristica preziosa in ambito urbano a causa della necessità di estendere continuamente la rete dei servizi (cablaggi informatici, rete di distribuzione gas e acqua) e della sua manutenzione. Inoltre dal punto di vista ambientale, a parità di superficie, si ha un riscaldamento molto inferiore rispetto ad altri tipi di pavimentazione contribuendo al risparmio energetico per quanto riguarda i costi di condizionamento e di conseguenza contribuisce a diminuire l’effetto serra.

Ristrutturazioni: le ampie possibilità di variazioni estetiche permettono di progettare masselli autobloccanti che si armonizzano con il patrimonio edilizio storico. In questo caso il fattore economico rende estremamente concorrenziale questo prodotto. Inoltre gli interventi di pavimentazione in masselli non sono particolarmente invasivi in quanto possono essere rimossi in ogni momento ripristinando la situazione originaria. La tecnologia mette a disposizione tutta una serie di modelli adatti all’inserimento in ambienti storici, con trattamenti che simulano anche l’invecchiamento naturale.

A dimostrazione delle notevoli caratteristiche di questo prodotto possiamo richiamare che è utilizzato e fabbricato in tutto il mondo. Il massello in calcestruzzo è ampiamente utilizzato in paesi industrializzati come la Germania, il Giappone, gli Stati Uniti, l’Australia, ma anche in economie povere e nei paesi del Terzo Mondo rivelandosi uno dei prodotti più “globalizzati” del mondo dell’edilizia.

In Italia l’utilizzo di questo prodotto mostra delle contraddizioni. Dal punto di vista dell’impiego, possiamo affermare che siamo sotto la media europea, in quanto il massello non ha trovato sbocco in alcune destinazioni d’uso, a causa del retaggio culturale italiano legato all’utilizzo di materiali più tradizionali, e alla diffidenza nei confronti di quelli più nuovi. Dal lato produttivo la situazione è completamente capovolta in quanto in Italia è prodotta la gamma più vasta di modelli con caratteristiche tecniche superiori.

La maggior parte delle aziende produttrici sono dotate di un sistema di qualità e producono i masselli con un marchio di certificazione di prodotto. Questo impegno dell’industria italiana nella qualità sta permettendo ai masselli di avere un incremento costante.

Ma se dal punto di vista del prodotto in Italia sono in commercio sicuramente ottimi masselli, dobbiamo rilevare che molte volte non sono impiegati nella maniera più corretta.

Questo problema affligge un po’ tutta la produzione edilizia italiana, la normazione si è indirizzata sulle caratteristiche dei prodotti tralasciando completamente le norme di utilizzo. In Francia, infatti, esistono i DTU (Documenti Tecnici Unificati) che trattano le regole di impiego dei prodotti per l’edilizia.

Per questo motivo Assobeton ha deciso di pubblicare questo codice di pratica, colmando una lacuna grave, che in parte ha impedito una maggiore diffusione del prodotto e una più omogenea qualità della posa.

I progettisti e i tecnici possono utilizzare questo codice di pratica come approfondimento tecnico o citarlo nei loro capitolati come riferimento di posa.

Contribuire alla diffusione di queste poche regole permetterà un migliore impiego e una qualità ancora maggiore delle opere finite.

 

Sezione tipo della pavimentazione in opera

La pavimentazione in masselli si definisce autobloccante in quanto realizza in opera un sistema di elementi in calcestruzzo, posati a secco su letto di sabbia e sigillati a secco con sabbia fine asciutta, in grado di sviluppare una efficace distribuzione dei carichi superficiali attraverso il piano di appoggio e l’attrito generato nei giunti.

Lo schema seguente illustra una sezione tipo di una pavimentazione in masselli autobloccanti: le definizioni sono quelle riportate nelle normative nazionali.

sezione tipo di una pavimentazione in masselli autobloccanti
  1. Cordolo*: sequenza di elementi perimetrali aventi la funzione di contenere ed opporsi alla spinta esercitata dai masselli.
  2. Giunto*: interspazio esistente tra massello e massello posati adiacenti e tra questi e gli elementi di contorno e/o inseriti nell’area pavimentata.
  3. Rivestimento (Masselli)*: strato di finitura avente la funzione di conferire alla pavimentazione determinate caratteristiche e prestazioni meccaniche, chimiche, fisiche, ergonomiche, estetiche, di durabilità, ecc.
  4. Allettamento di Posa*: strato a spessore costante adeguatamente livellato avente la funzione di ricevere gli elementi di rivestimento autobloccanti.
  5. Strato Drenante (eventuale)*: strato avente la funzione di conferire alla pavimentazione una prefissata permeabilità ai liquidi ed ai vapori.
    Nota: lo strato drenante è generalmente realizzato dalla massicciata ove richiesto ovvero dall’allettamento di posa.
  6. Massicciata**: mono o pluristrato avente la funzione di trasmettere al suolo le sollecitazioni meccaniche impresse dai carichi alla pavimentazione.
  7. Suolo (Fondazione)**: strato del terreno avente la funzione di resistere alle sollecitazioni impresse dai carichi alla pavimentazione.

(*) definizione secondo la norma UNI 11241.
(**) definizione secondo la norma UNI 7998.

 

Fasi esecutive della posa in opera

L’illustrazione seguente riporta le fasi esecutive della realizzazione di una pavimentazione in masselli autobloccanti. La verifica del suolo di fondazione e l’approntamento della massicciata sono operazioni che esulano dai compiti del posatore e sono trattati in altre pubblicazioni. In questa sede è opportuno solo precisare che il sottofondo dovrà essere preparato adeguatamente dimensionato e compattato in funzione del piano di appoggio (condizione del terreno in - situ) e dei carichi previsti che utilizzeranno la pavimentazione.

Fasi esecutive della posa in opera di masselli in calcestruzzo autobloccante
  1. Verifica della finitura della massicciata (piano di finitura del sottofondo).
  2. Verifica del contenimento laterale della pavimentazione con eventuale posa in opera dei cordoli o similari.
  3. Eventuale posa in opera di geotessili.
  4. Stesura e staggiatura della sabbia di allettamento dei masselli.
  5. Posa in opera dei masselli: operazione eseguita manualmente o a mezzo di macchine avente lo scopo di collocare ed assiemare i masselli sul piano di allettamento secondo procedure o schemi di posa prestabiliti.
  6. Primo intasamento dei giunti.
  7. Vibrocompattazione della pavimentazione: operazione eseguita sul rivestimento con idonea macchina vibrocompattatrice avente lo scopo di allettare e livellare i masselli con parziale saturazione dei giunti.
  8. Sigillatura finale dei giunti: operazione eseguita manualmente o a macchina avente lo scopo di completare la saturazione dei giunti con materiale idoneo.

Al termine della giornata lavorativa le operazioni sopra riportate vanno comunque completate, salvo situazioni particolari di cantiere, al fine di:

  • operare nei giorni successivi per il completamento della pavimentazione effettuando la movimentazione di pacchi e mezzi prevalentemente sul pavimento finito;
  • consentire alla Committenza la verifica e l’immediata agibilità di parte della pavimentazione.

[...] Continua la lettura continua nel vol. 1Codice di pratica per la posa in opera di masselli autobloccanti in calcestruzzo edito da ASSOBETON.


Per sapere di più sulla corretta posa in opera dei masselli autobloccanti in calcestruzzo ti inviatiamo a SCARICARE gratuitamente il Codice di pratica di ASSOBETON disponibile al seguente LINK.

Qui l'indice degli argomenti trattati all'interno del volume 1 del Codice di Pratica di ASSOBETON:

  • Introduzione.
  • Sezione tipo della pavimentazione in opera.
  • Fasi esecutive della posa in opera.
  • Verifica del piano di finitura del sottofondo.
  • Contenimento laterale della pavimentazione.
  • Geotessuti.
  • Stesura e staggiatura della sabbia di allettamento.
  • Posa in opera dei masselli.
  • Intasamento dei giunti e vibrocompattazione.
  • Controlli e collaudi finali.
  • Criteri di misurazione.
  • Riferimenti normativi.

Contenuto a cura di ASSOBETON - Associazione Nazionale Industrie Manufatti Cementizi

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