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Patologie edilizie: le lesioni nei muri, gravità e lettura

La corretta lettura del quadro fessurativo anche da parte di un privato cittadino può essere uno strumento di salvaguardia e di manutenzione di un bene. Di seguito la guida su come riconoscere le patologie edilizie gravi, a quale professionista rivolgersi e alcuni esempi di tipologie di danno e ambiti di intervento.

Quadro fessurativo: come riconoscere la gravità delle patologie edilizie

La lettura del quadro fessurativo è un’attività spesso sottostimata e sottovalutata. Non necessariamente ad una lesione è associato un dissesto statico, ma ciò non significa sottovalutarne l’entità semplicemente attraverso aspetti identificativi quali apertura e colore della lesione. Il privato cittadino detiene, a sua insaputa, la manutenzione del bene e la sua salvaguardia. Quando è necessario rivolgersi ad un professionista e di quale tipo? La formazione ed informazione sono due aspetti fondamentali che spesso sono dimenticati se non in prossimità del verificarsi di un determinato fenomeno. Quando la patologia edilizia è preoccupante? Questo articolo è il primo di un percorso che gli autori vogliono intraprendere per manuntere in tempo di pace.

La lettura dei quadri fessurativi degli edifici è un metodo affidabile utilizzato per diagnosticare lo stato di sollecitazione delle strutture in ambito post emergenziale. Ancora non si configurano metodi, presenti nel mondo anglosassone, per garantire a diversi tecnici di fornire valutazioni il più possibile oggettive e quindi scevre di soggettività.

 

La diagnostica visiva rapida (Rapid Visual Assessment) è un metodo utilizzato da FEMA per stimare, su diversi livelli, la vulnerabilità dei fabbricati. La FEMA ha aggiornato il Rapid Visual Screening of Buildings for Potential Sismic Hazards: A Handbook (Third Edition) FEMA P-154 / gennaio 2015.

Nell’ottica di incrementare la cultura della prevenzione e di imprimere alla normativa un’impronta efficace di valutazione, questo primo articolo ha l’obiettivo di analizzare riflessioni sull’implementazione di metodi derivati da testi, pubblicazioni e metodi di Protezione Civile per future previsioni normative. Il metodo con cui si affrontano i temi è teso a fornire una serie di informazioni per un auspicabile audience.

L’esperienza degli autori in ambito di redazione delle schede Aedes per l’associazione IPE Milano – Net.Pro. Italia è stato motivo di riflessione e analisi.

 

Screening sanitario non solo per la persona ma anche per gli edifici

Da molti anni in sanità si procede allo screening per le malattie più diffuse e si sono definite campagne di indagine sulla popolazione per anticipare l’insorgere di patologie onerose dal punto di vista del sistema sanitario, drammatici per le conseguenze sulle persone e causa di emergenti criticità sociali e famigliari.

È stato un percorso lungo per convincere la popolazione italiana che tali attività preventive possono garantire a moltissimi una durata e qualità di vita maggiore, impattando meno sui costi dello Stato per la sanità. Dimostrazione ne sia che l’Italia nel 2020 era fra le 10 nazioni europee a maggior spesa pro capite in prevenzione sanitaria.

Ad oggi sono pochissimi i casi di un percorso preventivo similare per gli edifici che ospitano tutti noi per lunga parte della giornata e che possono, in alcune condizioni, divenire pericolosi per la nostra incolumità, coinvolgendo in modo immediato ed imprevedibile, tantissimi concittadini. La continuità a carattere di programmazione e manutenzione è necessaria e non più rinviabile, anche in considerazione del fatto che ogni nuova struttura o interventi su strutture esistenti prevedono la redazione di un manuale di manutenzione. Gli effetti dell’assenza di una politica di formazione alla prevenzione sono chiari e lampanti dopo eventi drammatici che coinvolgono un territorio vasto (i.e. terremoti, varianti infrastrutture).

Si premette che il presente articolo vuole interessare tutti i tecnici impegnati nell’edilizia: architetti, geometri, ingegneri, periti (in stretto ordine alfabetico). Ognuno ha capacità adeguate a soddisfare ogni singola fase del metodo e può garantire la redazione di una documentazione condivisa: ovviamente in base al quadro patologico, si imporranno approfondimenti di figure sempre più esperte e qualificate che possano individuare le principali criticità e quindi fornire raccomandazioni su analisi approfondite e/o limitazioni d’uso.

 

Valutazione della sicurezza: le NTC18 e la circolare n. 7/2019

Ai sensi delle attuali NTC18, la valutazione della sicurezza strutturale, argomentata con apposita relazione, deve permettere di stabilire se:

  • l’uso della costruzione possa continuare senza interventi;
  • l’uso debba essere modificato (declassamento, cambio di destinazione e/o imposizione di limitazioni e/o cautele nell’uso);
  • sia necessario aumentare la sicurezza strutturale, mediante interventi.

La valutazione della sicurezza strutturale deve effettuarsi quando ricorra anche una sola delle seguenti situazioni:

  • riduzione evidente della capacità resistente e/o deformativa della struttura o di alcune sue parti dovuta a: significativo degrado e decadimento delle caratteristiche meccaniche dei materiali, deformazioni significative conseguenti anche a problemi in fondazione; danneggiamenti prodotti da azioni ambientali (sisma, vento, neve e temperatura), da azioni eccezionali (urti, incendi, esplosioni) o da situazioni di funzionamento ed uso anomali;
  • provati gravi errori di progetto o di costruzione;
  • cambio della destinazione d’uso della costruzione o di parti di essa, con variazione significativa dei carichi variabili e/o passaggio ad una classe d’uso superiore;
  • esecuzione di interventi non dichiaratamente strutturali, qualora essi interagiscano, anche solo in parte, con elementi aventi funzione strutturale e, in modo consistente, ne riducano la capacità e/o ne modifichino la rigidezza;
  • ogni qualvolta si eseguano gli interventi strutturali di:
    - intervento locale;
    - miglioramento;
    - adeguamento;
  • opere realizzate in assenza o difformità dal titolo abitativo, ove necessario al momento della costruzione, o in difformità alle norme tecniche per le costruzioni vigenti al momento della costruzione.

Il responsabile deputato alla manutenzione del bene è ovviamente il proprietario ed i controlli strutturali previsti dalle NTC18 nascono quando il committente decide di avviare ad esempio una ristrutturazione o vi siano cause imminenti che pregiudichino l’utilizzo di vani componenti il fabbricato.


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-Certificato di idoneità statica: l’esperienza milanese
-Step 1: analisi documentale e reperimento
-Le discriminanti nella ricerca della documentazione
-Step 2: entità della singola lesione
-Chi legge il quadro fessurativo?
-Esempio di lettura del quadro fessurativo
-Il personale tecnico coinvolto

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