Palazzo Torino Esposizioni di Pier Luigi Nervi: ecco il Piano di Conservazione
La Getty Foundation ha reso disponibile online il Piano di Conservazione di Torino Esposizioni, redatto dal Politecnico di Torino sotto la supervisione della Pier Luigi Nervi Project Foundation, nell'ambito del programma "Keeping It Modern".
Un progetto importante che ha coinvolto molte istituzioni
Il Piano di Conservazione è stato guidato dal professor Rosario Ceravolo, appartenente al Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica e al centro R3C del Politecnico di Torino.
Finanziato nel 2019 grazie a un grant KIM (Keeping it Modern), il progetto ha visto la collaborazione di diverse istituzioni accademiche, tra cui l'Università Iuav di Venezia, Roma Tor Vergata e la University of Miami, nonché aziende come Buzzi Unicem, Ecobeton Italy, Leonardo e Cmr-Lab.
Obiettivi del Piano di Conservazione di Torino Esposizioni
Il Piano di Conservazione si concentra sulla protezione e manutenzione del complesso architettonico di Torino Esposizioni, progettato da Pier Luigi Nervi tra il 1947 e il 1953.
Il documento fornisce linee guida dettagliate essenziali per la conservazione e la manutenzione di questo iconico patrimonio architettonico.
Il documento include ricerche approfondite, indagini sperimentali e applicazioni tecnologiche innovative. Il Piano di Conservazione comprende anche rapporti dettagliati, modelli 3D, ortofoto e schemi grafici. Questi documenti affrontano il delicato equilibrio tra conservazione e sicurezza, con un particolare focus sull'attività sismica, e mettono in risalto gli elementi strutturali unici del progetto di Nervi.
Grazie al lavoro congiunto del Politecnico di Torino e della Pier Luigi Nervi Project Foundation, è stato possibile raccogliere un vasto patrimonio di conoscenze.
Queste informazioni sono state messe a disposizione del Comune di Torino, della Soprintendenza, e degli altri soggetti coinvolti nel progetto di recupero, come ICIS e Scr.
La complessa relazione tra forma, struttura e funzione che caratterizza l'architettura di Nervi è cruciale quando si interviene su questa architettura. La conservazione e la sicurezza devono coesistere in modo non conflittuale, senza che una prevalga sull'altra, rispettando pienamente la struttura originale. Le questioni di sicurezza e conservazione devono andare di pari passo, e questo è precisamente l'approccio seguito nella preparazione del Piano per Torino Esposizioni
Impatto del Piano sul progetto di ristrutturazione e riuso adattivo dell'opera architettonica
Il Piano ha già avuto un ruolo cruciale nel progetto di ristrutturazione e riuso di Torino Esposizioni, che include la creazione di una nuova biblioteca civica e l'espansione degli spazi universitari. Questo progetto è finanziato dal Piano Nazionale di Recupero e Resilienza Europeo (PNRR) e rappresenta un esempio riuscito di integrazione tra conservazione e riuso adattivo.
Significato della pubblicazione per la conservazione del patrimonio architettonico moderno in calcestruzzo
La pubblicazione del Piano di Conservazione segna una tappa significativa nella preservazione del patrimonio architettonico moderno.
Oltre a fornire un modello per la riabilitazione in corso di Torino Esposizioni, questo piano stabilisce un precedente per i futuri sforzi di conservazione delle strutture del XX secolo in tutto il mondo.
SCARICA IL PIANO DI CONSERVAZIONE DI TORINO ESPOSIZIONI
Il Conservation Management Plan per Torino Esposizioni rappresenta un passo fondamentale nella conservazione e valorizzazione dell'eredità architettonica di mio nonno Pier Luigi Nervi. Questo è stato possibile grazie alla proficua collaborazione con SCR Piemonte, che ha permesso di integrare nei progetti di fattibilità e poi nel definitivo ed esecutivo le competenze e risorse del Piano di Conservazione per preservare al meglio un capolavoro del modernismo italiano. Il percorso seguito per Torino Esposizioni deve fungere da esempio per tutto il patrimonio delle opere di mio nonno ancora in attesa di un riuso sostenibile e contemporaneo, penso in particolare al Palazzo del Lavoro di Torino.
Architettura
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