PA locale e gestione dei contratti pubblici digitali nel PNRR: l’utilità del rapporto tecnico UNI/TR 11337-2:2021
UNI/TR 11337-2:2021 è destinata a diventare uno strumento di riferimento per le amministrazioni centrali, ma anche regionali e locali, rappresentando una best practice per i processi digitalizzati nella pubblica amministrazione per la gestione di contratti pubblici. Considerati i tempi stringenti assegnati dal PNRR per gli affidamenti e per la realizzazione delle opere pubbliche, dovrebbe essere utilizzata prontamente, senza indugio.
Il nuovo rapporto tecnico UNI/TR 11337-2:2021 è destinato a diventare uno strumento di riferimento per le amministrazioni centrali, ma anche regionali e locali, rappresentando una best practice per i processi digitalizzati nella pubblica amministrazione per la gestione di contratti pubblici. Considerati i tempi stringenti assegnati dal PNRR per gli affidamenti e per la realizzazione delle opere pubbliche, dovrebbe essere utilizzata prontamente, senza indugio.
I contenuti e struttura della UNI/TR 11337-2:2021
Il 25 novembre 2021 è entrata in vigore il rapporto tecnico UNI/TR 11337-2:2021 dal Titolo : “Edilizia e opere di ingegneria civile - Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni - Parte 2: Flussi informativi e processi decisionali nella gestione delle informazioni da parte della committenza”.
Lo scopo del documento è quello di fornire un quadro concettuale esaustivo e riferimenti operativi utili a impostare la configurazione della commessa in termini digitali, secondo un approccio scalabile secondo il livello di maturità digitale e in funzione di specifici contesti cotrattuali o meno.
Il rapporto tecnico fornisce indicazioni per l'applicazione delle norme relative al BIM nel contesto nazionale, attraverso approfondimenti in conformità al quadro generale previsto dalla serie UNI EN ISO 19650, con riferimento alla relazione tra gestione dei progetti e gestione delle informazioni. La norma si applica al ruolo della committenza durante la fase di progettazione di un cespite immobile, ma può essere estesa alle succcessive fasi della realizzazione e della gestione del cespite edilizio e cespite infrastrutture, anche nella prospettiva dei cosiddetti gemelli digitali (Digital Twin).
La sua struttura è composta sostanzialmente da due argomenti: i Processi di information e di project management e gli scenari di riferimento (quanto a capacità del soggetto proponente di istradare la commessa, vale a dire di indirizzare opportunamente l’operato del soggetto incaricato principale).
Nel capitolo Processi di information e di project management vengono trattati i seguenti argomenti:
- il capitolato informativo e il piano di gestione informativa;
- la strutturazione dei dati e le origini del processo decisionale di committenza;
- l’ambiente di condivisione dei dati e le origini del processo decisionale;
- la definizione del quadro esigenziale e la formulazione dei requisiti informativi;
- il capitolato informativo e il governo dei flussi di lavoro;
- il processo di formulazione dei requisiti informativi e del capitolato informativo;
- i livelli di fabbisogno informativo e le model view definition;
- le forme contrattuali;
- la verifica e la validazione dei modelli informativi e delle strutture dati;
- gli scenari di connessione tra project management e information managemenent.
Nel documento viene evidenziato come l’ambiente di condivisione dati possa, in seguito al completamento della commessa, evolvere nel gemello digitale, oppure più frequentemente, nel corredo informativo dedicato al Facility Manegement e al Property Management.
Differenza tra ACDat italiano e CDE anglosassone
A tal riguardo voglio rilevare che l'ACDat italiano non è l'equivalente del CDE anglosassone, come comunemente si crede. Uno dei motivi per i quali possiamo essere fieri della nostra commissione UNI/CT033/SC05 sul BIM, riguarda l'impostazione italiana più avanzata rispetto a quella anglosassone in tema di digitalizzazione dei processi costruttivi.
Le regole del CDE sono indicate nella norma BS 1192-1:2007; in questa i dati, i file, gli elementi del CDE vengono definiti "container" come set di dati e informazioni strutturati in file, directory, etc. Non abbiamo un ambiente di dati condivisi, ma un ambiente di contenitori condivisi, un archivio documentale digitale.
L'ACDat della norma tecnica UNI 11337 è invece incentrato sulla gestione dei singoli dati considerati come "atomi", qualsiasi sia la combinazione con cui essi sono veicolati. Il nostro è un Data Base relazionale, simile ad una struttura informativa che contempli il CDE come parte inserita in un sistema EERP (Extended Enterprice Resource Planning) con DW (Data Warehouse) e DM (Data Mart), SCM (Supply Chain Management), CRM (Custom Relationship Management); si avvicina ad una struttura informativa aziendale.
Altro aspetto che segnalo riguarda il capitolato informativo e il piano di gestione informativa, che hanno allo stato attuale, una natura prevalentemente documentale, ma con l’evoluzione dell’ACDat in un vero e proprio ecosistema digitale, sarà necessario che assieme agli altri documenti di progetto, evolvano nel divenire dispositivi computazionali veri e propri, interpretabili (semi-automaticamente) dalla macchina.
Il ruolo degli Enti locali in ambito PNRR
Il Piano include un ampio spettro di investimenti e riforme che prevedono il coinvolgimento attivo delle Amministrazioni territoriali ed è stato stimato che una rilevante quantità di risorse, per più di 80 miliardi di euro, avrà una ricaduta diretta sul territorio.
Interessandoci di progettazione e gestione di opere pubbliche in BIM, all’interno del “Piano nazionale di ripresa e resilienza” possiamo muoverci all’interno delle mission 1 (digitalizzazione), 2 (rivoluzione e transizione ecologica), 3 (infrastrutture sostenibili) e 5 (coesione e inclusione sociale).
Le Amministrazioni territoriali concorrono a realizzare il PNRR attraverso:
- La titolarità di specifiche progettualità (beneficiari/soggetti attuatori), e la loro concreta realizzazione (es asili nido, progetti di rigenerazione urbana, edilizia scolastica e ospedaliera interventi per il sociale);
- La partecipazione in qualità di destinatari finali alla realizzazione di progetti attivati a livello nazionale (es in materia di digitalizzazione);
- La partecipazione alla definizione e messa in opera di molte delle riforme previste dal Piano (es in materia di disabilità, servizi pubblici locali, turismo, ecc) lavorando in stretta sinergia con le Amministrazioni centrali anche nell’ambito della sede istituzionale della Conferenza Unificata e del tavolo permanente di partenariato.
Nel ruolo di Beneficiari/Soggetti attuatori le Regioni e gli Enti Locali assumono la responsabilità della gestione dei singoli Progetti sulla base degli specifici criteri e modalità stabiliti nei provvedimenti di assegnazione delle risorse adottati dalle Amministrazioni centrali titolari degli interventi, sulla base di quanto previsto dalla normativa vigente per i singoli settori di riferimento.
In tal caso, le Regioni/Enti Locali:
- Accedono ai finanziamenti partecipando ai Bandi/Avvisi emanati dai Ministeri competenti per la selezione dei progetti, ovvero ai provvedimenti di riparto fondi ove previsto;
- Ricevono, di norma, direttamente dal MEF le risorse occorrenti per realizzare i progetti, mediante versamenti nei conti di tesoreria, salvo il caso di risorse già giacenti sui capitoli di bilancio dei Ministeri;
- Devono realizzare gli interventi nel rispetto delle norme vigenti e delle regole specifiche stabilite per il PNRR (es DNSH, spese entro il mese di agosto 2026 etc.;
- Devono rispettare gli obblighi di monitoraggio, rendicontazione e controllo e concorrere al conseguimento di traguardi e obiettivi associati al progetto;
- Devono prevenire e correggere eventuali irregolarità e restituire le risorse indebitamente utilizzate La partecipazione in qualità di destinatari finali delle Regioni e degli Enti Locali alla realizzazione di progetti attivati a livello nazionale avviene mediante la partecipazione a Bandi/Avvisi emanati dai Ministeri per realizzare progetti di cui sono direttamente titolari i Ministeri stessi.
É il caso, ad esempio, del progetto di migrazione al cloud pubblico realizzato attraverso il Polo Strategico Nazionale. Il titolare del progetto è il MITD, ma possono aderire anche Regioni ed Enti Locali che decideranno di migrare i propri data Center sul PSN. In tal caso, riceveranno dal MITD un apposito finanziamento secondo le condizioni che saranno stabilite nel bando/avviso pubblico.
Le Amministrazioni regionali e gli Enti locali rappresentano inoltre una fondamentale antenna per le esigenze del territorio essenziale per garantire il successo della strategia del Piano e il raccordo con le altre politiche locali di sviluppo, a partire da quelle di coesione.
Il valore del rapporto tecnico UNI/TR 11337-2:2021
Il rapporto tecnico UNI/TR 11337-2:2021 è destinato a diventare uno strumento di riferimento per le amministrazioni regionali e locali rappresentando una best practice per i processi digitalizzati nella pubblica amministrazione per la gestione di contratti pubblici. Il documento è volontario, ma diventa cogente nel momento in cui la inseriamo nei documenti di gara e successivamente nel contratto. Un utile strumento da utilizzare prontamente, senza indugio, considerati tempi stringenti imposti dal PNRR che prevedono la realizzazione di gran parte degli interventi in BIM.
Compito dei bravi dirigenti degli enti locali sarà quello di declinarle secondo le normative cogenti Dlgs.50/2016 e DM560/2017 come integrato e modificato dal decreto MiMS n.312 del 2 agosto 2021.
“Last but not least”, trattando di fondi europei dovremmo conoscere ed utilizzare anche le tecniche di project management, ad es. il metodo open source della EU, PM2. Il project management abilitato dall’information management deve rendere la maggior parte degli accadimenti relativi alla commessa il più possibile monitorabili e prevedibili: la predictability della commessa, assieme alla capacità dei decisori di essere predisposti a governare l’incertezza, appare, come il fine ultimo.
La forma più immediata che il soggetto proponente possiede di mitigazione del rischio, oltre alla possibilità eventuale di monitorarne lo sviluppo, consiste nel rendere, anche attraverso soluzioni di gamification e di immersive virtual environment, il processo di progettazione a tutti gli effetti la piena simulazione di un processo di realizzazione dell’intervento, con il coinvolgimento attivo degli utenti finali. Il che può essere gestito attraverso appositi protocolli inseribili nei contesti contrattuali.
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