Calcestruzzo Armato
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Osservatorio sul calcestruzzo e sul calcestruzzo armato: primi risultati dell’attività di vigilanza sul mercato

Osservatorio sul calcestruzzo e sul calcestruzzo armato: primi risultati dell’attività di vigilanza sul mercato


Nei suoi primi mesi di piena operatività, l’Osservatorio, di cui l’Atecap ha promosso l’istituzione e che sostiene attivamente nel suo operato, si è dimostrato il luogo più idoneo a trattare il tema della vigilanza e delle sanzioni per il mancato rispetto delle Norme Tecniche per le Costruzioni sia per il numero e la natura delle segnalazioni raccolte, sia per il dibattito interno sulle proposte di integrazione alla legislazione esistente.

Come noto, attraverso una delle sue funzioni, ovvero quella di “sportello”, l’Osservatorio raccoglie e analizza le segnalazioni di comportamenti non conformi alle norme sulle costruzioni in calcestruzzo e calcestruzzo armato e, attraverso il Gruppo di Coordinamento, che vede al suo interno la presenza di soggetti istituzionali con competenze specifiche in tema di vigilanza e controlli come, ad esempio, la Guardia di Finanza, il S.A.S.G.O (Servizio per l’Alta sorveglianza sulle Grandi Opere) del Ministero delle Infrastrutture e lo stesso Ministero dell’Interno, mette in atto le azioni che di volta in volta vengono ritenute opportune, secondo una procedura opportunamente stabilita.
In tal senso l’Osservatorio si sta manifestando come una straordinaria opportunità di sinergia fra le istituzioni competenti al fine di promuovere l’attuazione dei controlli e soprattutto di individuare le azioni da intraprendere nei confronti dei soggetti che non rispettano le norme vigenti nel settore.
Dalle segnalazioni, raccolte soprattutto con il contributo dell’attività di vigilanza del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, emerge un panorama di comportamenti scorretti piuttosto variegato nella natura e nella distribuzione territoriale. Molte segnalazioni si riferiscono ad anomalie nella consegna dei provini di calcestruzzo ai laboratori autorizzati e alle inadempienze del Direttore dei Lavori e/o del Collaudatore. In altri casi si sono riscontrate irregolarità nelle forniture di calcestruzzo preconfezionato, primo fra tutti il caso dell’assenza della certificazione FPC degli impianti utilizzati.
La funzione di “sportello” assume, in tal senso, una doppia rilevanza poiché se da un lato aiuta il contrasto ai singoli casi di irregolarità, dall’altro fornisce alle Istituzioni una “finestra aperta sul mercato”: solo attraverso la piena conoscenza dei problemi che affliggono il settore, e dai quali scaturiscono pesanti ricadute anche a livello economico per gli operatori onesti, è possibile tarare al meglio gli strumenti tecnico-amministrativi per prevenirli e contrastarli a livello generale.
Pertanto viene riportato di seguito un breve resoconto di alcune segnalazioni pervenute all’Osservatorio e ritenute particolarmente significative e meritevoli di approfondimento, con l’indicazione, per ciascuna, delle azioni intraprese. I contenuti delle segnalazioni corrispondono a quelli presentati all’Osservatorio.
? Segnalazione su mancata effettuazione delle tarature in impianti del sud Italia
Questa segnalazione riguarda due organismi di Certificazione del Controllo del processo di fabbrica del calcestruzzo preconfezionato. Da quanto emerge dalla segnalazione, alcuni ispettori che operano per conto dei due organismi, con la presunta complicità di un organismo di taratura, permetterebbero l’emissione di certificati FPC per impianti di calcestruzzo senza effettuare realmente le tarature della strumentazione. Come convenuto con il Gruppo di Coordinamento, l’Osservatorio, con una nota ufficiale ha trasmesso questa segnalazione alla competente Procura della Repubblica.

  •  Segnalazione su rivenditori non autorizzati di calcestruzzo

Questa segnalazione, pervenuta all’Atecap e che è stata poi inoltrata dall’Associazione stessa all’Osservatorio mantenendo anonima la fonte, riguarda alcuni soggetti che sembrerebbero operare sul territorio campano in qualità di “rivenditori” di calcestruzzo, pur essendo privi di un apposito impianto di produzione. L’ipotesi è che tali soggetti, oltre a non avere le necessarie autorizzazioni/certificazioni, acquistino calcestruzzo “a dosaggio”, pertanto non conforme alle Norme Tecniche per le Costruzioni, rivendendolo con prestazioni che, proprio perché acquistato “a dosaggio”, non possono essere in alcun modo garantite. È stato previsto il coinvolgimento diretto del S.A.S.G.O. (Servizio per l’Alta sorveglianza sulle Grandi Opere) che sta procedendo con la valutazione del caso. Il S.A.S.G.O. ha, infatti, fra i suoi compiti quello del monitoraggio tecnico sulla realizzazione delle opere nell’ambito di una collaborazione con le Direzioni Generali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
A tal proposito i responsabili del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici stanno portando avanti il coordinamento tra le due istituzioni, allo scopo di definire un modus operandi che consenta una gestione rapida ed efficace delle segnalazioni.

  •  Presenza di impianti non certificati nella provincia di Cosenza

L’Associazione ha trasmesso all’Osservatorio una segnalazione dalla quale emergerebbe una situazione di concorrenza sleale nella provincia di Cosenza. Il Servizio Tecnico Centrale ha effettuato una verifica documentale dalla quale è emerso un certo numero di impianti per i quali non risulta attiva alcuna certificazione del controllo del processo di produzione in fabbrica FPC, obbligatoria ai sensi delle Norme Tecniche per le Costruzioni. Anche in questo caso la competenza è stata affidata al S.A.S.G.O.. I rappresentanti del Servizio Tecnico Centrale stanno mettendo a punto la procedura per effettuare un controllo, eventualmente in sito, per verificare se e in quali cantieri sono state effettuate forniture da parte di tali impianti.

  • Certificati falsi di prove di compressione

La segnalazione riguarda un certificato, verosimilmente falso, relativo ad alcune prove di compressione su provini cubici di calcestruzzo provenienti da un cantiere di edilizia privata della provincia di Milano. Le prove erano state commissionate da una ditta di costruzioni della provincia di Bergamo ad un laboratorio autorizzato per l’esecuzione di prove sui materiali da costruzione. Per dar seguito alla segnalazione, i responsabili del Servizio Tecnico Centrale hanno eseguito una visita ispettiva a sorpresa presso il laboratorio, durante la quale hanno potuto constatare l’inesistenza del documento oggetto della segnalazione; infatti, lo stesso numero di protocollo del certificato falsificato è relativo ad un altro certificato. È stato dunque appurato che l’impresa di costruzioni ha falsificato il documento a partire da un vecchio certificato emesso nel 2010. È stata quindi inoltrata una denuncia da parte del Servizio Tecnico Centrale al competente Comando Provinciale dei Carabinieri, nella quale è stato richiesto anche il coinvolgimento dell’ufficio del Genio Civile competente.

  •  Provini di calcestruzzo falsi

Il caso, riscontrato presso un laboratorio autorizzato alle prove sui materiali da costruzione durante una visita ispettiva del Servizio Tecnico Centrale, riguarda una richiesta di prove di compressione su provini di calcestruzzo commissionata da un professionista in qualità di Direttore dei Lavori per un cantiere di edilizia privata nella provincia di Catanzaro. Il professionista ha portato al laboratorio sei campioni di calcestruzzo che hanno riportato valori di resistenza piuttosto scarsi e molto inferiori ai valori attesi secondo il progetto. A circa tre mesi di distanza lo stesso Direttore dei Lavori ha presentato nuovamente al medesimo laboratorio una richiesta di prove di compressione per altri sei provini riferiti agli stessi elementi strutturali (fondazioni e pilastri) delle prove precedenti che, ovviamente, hanno presentato valori di resistenza conformi ai valori di progetto. Il Servizio Tecnico Centrale ha comunicato il fatto all’Ordine professionale competente che ha sospeso dall’albo per più di un anno il professionista per le “accertate violazioni di più articoli delle norme di deontologia”.


L’Osservatorio sta continuando nella sua attività di raccolta di segnalazioni affinando sempre di più le procedure da attuare per il loro trattamento. Inoltre, conformemente con il rispetto delle norme sulla privacy, in un’ottica di massima trasparenza, è stato reso disponibile sul sito dell’Osservatorio www.osservatorioca.it il resoconto delle segnalazioni pervenute con l’indicazione delle relative azioni intraprese. L’elenco verrà costantemente aggiornato sulla base degli sviluppi che di volta in volta si susseguiranno per le singole segnalazioni.
L’Atecap continua a promuovere attivamente l'Osservatorio nella convinzione che sia il luogo più adeguato per sviluppare il tema del contrasto ai comportamenti scorretti e per dare quel segnale concreto di rivalsa della legalità nel settore delle costruzioni in calcestruzzo da sempre auspicato.
 

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