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OSSERVATORIO C.A.: al via la sperimentazione sul tema della resistenza del calcestruzzo in opera

L’Osservatorio sta portando avanti una sperimentazione sul tema della resistenza del calcestruzzo in opera

L’Osservatorio è uno strumento di grande importanza da un punto di vista politico e strategico. Ma il suo campo di azione si estende anche ad altri ambiti come, ad esempio, quello tecnico-normativo di cui se ne occupa un Gruppo di Lavoro appositamente costituito.
Nell’ambito della revisione delle “Linee Guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo indurito mediante prove non distruttive” del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, i componenti del Gruppo di Lavoro hanno dibattuto a lungo sulla definizione della possibile relazione tra la resistenza determinata su cubetto e la resistenza determinata su carota, nonché del grado di attendibilità della correlazione tra la resistenza di un calcestruzzo in opera e le prove non distruttive condotte mediante stima della velocità degli ultrasuoni.
Su tali temi non esiste, nell’attuale panorama tecnico-scientifico, una interpretazione univoca. Ciò determina spesso problemi, soprattutto nel caso di contenziosi.
È stato deciso, dunque, di avviare una sperimentazione su questa tematica che si sta svolgendo proprio in queste settimane con il coordinamento del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Gli obiettivi principali del progetto sono:
• verificare quale relazione risulti tra la resistenza determinata su provino cubico eseguito al getto e quella determinata su carota;
• individuare e quantificare i fattori che entrano in gioco nella relazione (fattore di danno dovuto alla perforazione e fattore della configurazione geometrica tra direzione di getto e direzione di carotaggio);
• studiare la possibile correlazione fra velocità degli ultrasuoni e resistenza del calcestruzzo.

Da un punto di vista operativo, la sperimentazione verrà condotta in 5 siti sparsi per l’Italia e vedrà coinvolte cinque aziende di produzione di calcestruzzo preconfezionato associate a cinque laboratori di prova sui materiali.

Per ogni sito verrà messo in opera un muro di dimensioni e caratteristiche prestabilite e con un calcestruzzo dalle prestazioni note. Contestualmente al getto, per ogni muro, si procederà al prelievo di 6 provini cubici e 6 provini cilindrici. Al 28° – 30° giorno di maturazione i laboratori incaricati eseguiranno le prove di compressione sui provini ed effettueranno i controlli con gli ultrasuoni e con lo sclerometro su 12 punti prestabiliti e numerati sulle superfici di ciascun muro. In particolare, saranno eseguite misure dell’indice di rimbalzo, della velocità ultrasonica e dell’attenuazione.
Eseguite le prove non distruttive, verranno estratte 12 carote Ø100 mm, prelevate in orizzontale di lunghezza pari a 40 cm e di 3 carote Ø100 mm prelevate in verticale sulla facciata superiore.
Sulle predette carote saranno eseguite le misure della velocità ultrasonica e dell’attenuazione e, successivamente, verranno eseguite le prove di compressione.
I dati sperimentali della resistenza di cubi e cilindri iniziali, delle prove non distruttive sui muri e sulle carote e della resistenza misurata sulle carote saranno restituiti come rapporti prova, rappresentazioni grafiche e tabelle riepilogative. Al termine delle operazioni tecniche si procederà con l’analisi e l’elaborazione di tutti risultati ottenuti.
Pur non trattandosi di una sperimentazione scientificamente rigorosa poiché certamente limitata in termini quantitativi e quindi non in grado di consentire la determinazione di una specifica relazione di tipo empirico che leghi in maniera univoca la resistenza su cubetto e la resistenza su carota, lo studio sarà utile per confrontare i risultati ottenuti con i metodi attualmente più diffusi ed utilizzati in questo tipo di operazione al fine di fornire indicazioni il più possibile complete all’interno del testo delle Linee Guida.

L’obiettivo finale, quindi, non è quello di mettere in atto un progetto scientifico bensì di ricostruire la realtà di cantiere monitorando i parametri che entrano in gioco nello sviluppo della resistenza del calcestruzzo e definendo le relazioni che ne intercorrono.
L’Atecap continuerà a seguire le attività della sperimentazione e darà evidenza dei risultati ottenuti.