Ordine di demolizione: a chi può essere inviato?
In materia di abusi edilizi, destinatario dell'ordine di demolizione è quel soggetto che abbia la "disponibilità" dell'opera, anche solo giuridica, indipendentemente dal fatto che l'abbia concretamente realizzata, e pertanto, quale "detentore", è in grado di provvedere alla demolizione. Si riferisce pertanto indifferentemente al proprietario e al responsabile dell'abuso, quando l'esecutore materiale non coincida con il proprietario dell'immobile.
Quando il comune deve reprimere un abuso edilizio, provvede a inviare l'ordine di demolizione: ma chi deve ricevere tale atto, se ad esempio il proprietario dell'illecito e l'esecutore materiale non coincidono?
In una recente sentenza della giustizia amministrativa si chiarisce questo aspetto, piuttosto importante perché consente di capire bene chi rientra tra i legittimi destinatari dell'ordine di messa in pristino.
Ordine di demolizione: proprietario o responsabile dell'abuso?
Nella sentenza 18651/2024 del 25 ottobre del Tar Lazio, si dibatte sull'ordinanza di demolizione per molteplici abusi edilizi realizzati in assenza di titoli abilitativi e in difformità alle norme urbanistiche ed edilizie.
Secondo l'ente proprietario dell'immobile, l'ingiunzione demolitoria potrebbe essere comminata nei confronti di colui che abbia la materiale disponibilità dell'immobile, condizione che difetta nel caso di specie, essendo l'immobile oggetto di contestazione occupato abusivamente da un soggetto terzo.
Ma in questo caso l'ordine di demolizione è stata emessa nei soli confronti del conduttore del lotto di terreno e autore degli abusi edilizi contestati, mentre lo stesso provvedimento impugnato è stato solo notificato anche al proprietario tenuto conto delle conseguenze che la legge prevede in modo automatico nel caso di inottemperanza dell'ordine di demolizione.
Le regole del Testo Unico Edilizia
Va sottolineato, in materia, che la notifica dell'ordine di demolizione, si ribadisce in questo caso emessa nei soli confronti dell'autore degli abusi, anche alla parte ricorrente si manifesta in questo caso doverosa tenuto conto della relazione giuridica con il terreno ove sono collocati gli abusi, essendo finalizzata alla collaborazione per colpire una situazione di fatto obiettivamente antigiuridica, nonché a ripristinare l'ordine urbanistico violato.
L'art. 31, secondo comma, del dpr 380/2001, dispone che il dirigente o il responsabile del competente ufficio comunale, accertata l'esecuzione di interventi in assenza di permesso, in totale difformità dal medesimo, ovvero con variazioni essenziali, “ingiunge al proprietario e al responsabile dell'abuso la rimozione o la demolizione”;
Il successivo comma 3 prevede che se il responsabile dell'abuso non provvede alla demolizione e al ripristino dello stato dei luoghi nel termine di novanta giorni dall'ingiunzione, il bene e l'area di sedime, nonché quella necessaria, secondo le vigenti prescrizioni urbanistiche, alla realizzazione di opere analoghe a quelle abusive sono acquisiti di diritto gratuitamente al patrimonio del comune. L'area acquisita non può comunque essere superiore a dieci volte la complessiva superficie utile abusivamente costruita.
Testo Unico Edilizia: l'ordine di demolizione va inviato a chi ha il potere di rimuovere l'abuso
Ai fini della legittimazione passiva del soggetto destinatario dell'ordine di demolizione, l'art 31 del Testo Unico Edilizia considera evidentemente quale soggetto passivo della demolizione il soggetto che ha il potere di rimuovere concretamente l'abuso, cioè il proprietario, anche se non responsabile in via diretta.
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Se l'esecutore non coincide col proprietario
Il sistema posto a tutela del patrimonio edilizio enucleabile dalla norma in esame, nel prevedere le conseguenze sanzionatorie di un abuso edilizio, si riferisce indifferentemente al proprietario e al responsabile dell'abuso, quando l'esecutore materiale non coincida con il proprietario dell'immobile, in ragione della natura rispristinatoria degli atti ingiuntivi adottati in materia edilizia, finalizzati al conseguimento della eliminazione delle conseguenze della violazione edilizia, attraverso la riduzione in pristino dello stato dei luoghi che consegue alla rimozione delle opere abusive.
Pertanto, in materia di abusi edilizi, destinatario dell'ordine di demolizione è quel soggetto che abbia la "disponibilità" dell'opera, anche solo giuridica, indipendentemente dal fatto che l'abbia concretamente realizzata, e pertanto, quale "detentore", è in grado di provvedere alla demolizione restaurando così l'ordine violato.
L'ordinanza di demolizione può essere legittimamente notificata anche esclusivamente all'autore materiale dell'abuso, nel caso in cui non corrisponda con il proprietario dell'area interessata da lavori edilizi abusivi, ovvero a entrambi tali soggetti, ognuno onerato, per quanto di competenza, con il limite, nel caso in cui il proprietario non sia responsabile dell'abuso, della insuscettibilità del provvedimento repressivo e sanzionatorio a costituire titolo per l'acquisizione gratuita al patrimonio comunale dell'area di sedime sulla quale insiste il bene.
In definitiva, l'art.31 del dpr 380/2001 annovera tra i destinatari sia il proprietario dell'immobile dove sono state realizzate le opere abusive, sia l'autore dell'abuso, per cui il ricorso è infondato.
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Abuso Edilizio
L'abuso edilizio rappresenta la realizzazione di opere senza permessi o in contrasto con le concessioni esistenti, spaziando da costruzioni non autorizzate ad ampliamenti e modifiche illegali. Questo comporta rischi di sanzioni e demolizioni, oltre a compromettere la sicurezza e l’ordine urbano. Regolarizzare tali abusi richiede conformità alle normative urbanistiche, essenziale per la legalità e il valore immobiliare.
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T.U. Edilizia
Il D.P.R. 380/2001 (più conosciuto come Testo unico per l'edilizia) definisce le regole fondamentali da seguire in ambito edilizio.
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