Opere di fondazione: gli additivi Penetron prevengono il degrado precoce e riducono i costi di manutenzione

Fondazioni: le cause del deterioramento del calcestruzzo e come risolvere la situazione

Qualunque sia il contesto o la destinazione d’uso, in un processo di deterioramento del calcestruzzo di un’opera di fondazione spesso concorrono più cause ma ne esiste una che può essere definita fondamentale, la compattezza della matrice cementizia.

Ridurre significativamente la porosità e conferire al calcestruzzo doti di autoriparazione vuol dire aumentare l’impermeabilità e non consentire agli agenti aggressivi di penetrare all'interno del conglomerato.

L’attitudine di un manufatto a convivere con attacchi fisici e/o chimici di diversa natura mantenendo inalterate le proprie caratteristiche meccaniche e funzionali al suo esercizio è direttamente proporzionale alla durabilità intrinseca dei materiali che lo costituiscono e alle loro capacità endogene di proteggersi e autoripararsi.

Più i materiali sono in grado di proteggersi autonomamente, e in questo l’autoripararsi acquisisce notevole importanza, meno si prescinde dalla presenza di protettivi e impermeabilizzanti posticci e dalla loro adesione e/o integrità, prerogative che si possono perseguire solo con una corretta procedura applicativa seguita dalla necessaria manutenzione durante il proprio esercizio.

Manutenzione che per i manufatti interrati risulta complessa, onerosa e di lunga attuazione con conseguenti disagi e disservizi nella funzionalità dell’opera.

Nel caso del calcestruzzo, è possibile aumentare significativamente la durabilità attraverso la sua capacità di proteggersi e di ripararsi fin dal suo confezionamento e messa in opera aggiungendo al mix design progettuale l’additivo impermeabilizzante ecologico in polvere, idrofilo, reattivo e ad effetto cristallizzante PENETRON ADMIX.

Gli additivi idrofili reagiscono nel tempo e si attivano ripetutamente con l’acqua, residua o in spinta, innescando una reazione “chimica” che trasforma l’idrossido di calcio (composto solubile) in una crescita “fisica” di cristalli di silicato di calcio idrato CSH (composto insolubile).

Il deposito dei cristalli con il tempo porta all’occlusione di porosità e capillarità (densificazione della matrice strutturale) e all’autoriparazione strutturale delle microfessure (Self Healing).

Grazie a quest’ultimo fenomeno, ne consegue la costruzione di una struttura in calcestruzzo ad elevata durabilità grazie ad una cicatrizzazione endogena sia durante la fase iniziale d’idratazione che differita nel tempo, ovvero si riattiva in presenza di passaggio d’acqua attraverso le microlesioni statiche che si creano con la maturazione del calcestruzzo (ritiro) o durante l’esercizio (assestamento) di ampiezza fino a 400 micron.

I benefici prestazionali dell’effetto cristallizzante in matrice, riduzione di acqua e idrossido di calcio con mantenimento nel tempo dell’ambiente alcalino, conferiscono al calcestruzzo un aumento significativo delle resistenze al propagarsi della carbonatazione ed alla diffusione dei cloruri, alla permeazione di sostanze aggressive ed a contrastare i fenomeni erosivi di gelo e disgelo. è la ridotta manutenzione e il suo tempo necessario, riducendo i disservizi a beneficio della funzionalità dell’opera.

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Un caso studio: riqualificazione ex Teatro comunale di Firenze

Il progetto di riconversione dell'ex Teatro Comunale di Firenze tra Via Solferino, Via Magenta e Corso Italia prevede la sua quasi totale demolizione e la costruzione di 160 appartamenti, negozi, una palestra e un parcheggio interrato. Si tratta del più importante progetto di rigenerazione urbana del centro di Firenze, che dovrebbe riqualificare un intero isolato in chiave contemporanea. Oltre a confermare la destinazione d'uso prevalentemente residenziale del complesso, il progetto prevede uno spazio aperto all'interno dell'isolato e la realizzazione di interventi di riqualificazione del contesto, come la riqualificazione del parterre centrale di via Solferino.

Il progetto di ristrutturazione prevede la demolizione della sala teatrale e la realizzazione di opere accessorie e funzionali all'ammodernamento del museo. La facciata del teatro sarà restaurata, valorizzando i materiali e le finiture del fronte storico. Il nuovo volume residenziale, appoggiato sul retro della facciata storica, sarà realizzato con superfici vetrate che seguiranno il ritmo e gli allineamenti della facciata restaurata.

Tutte quante le opere interrate sono state impermeabilizzate con l’additivo cristallizzante reattivo PENETRON ADMIX, inserendo giunti orizzontali e verticali di ripresa e di fessurazione programmata in modo da garantire la tenuta impermeabile della vasca bianca in tutti i nodi strutturali.