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Open data e interoperabilità: le basi per una moderna spending review

 

Dal mese di giugno INGENIO ha deciso di dedicare una costante attenzione a due temi che riteniamo siano alla base di una rivoluzione culturale che coinvolge anche il modo di intendere le costruzioni.
Tali tematiche potrebbero portare vantaggi per tutti, a cominciare dai cittadini:
- la diffusione degli OPEN DATA;
- la interoperabilità dei software, chiamata spesso BIM.

Su entrambi gli argomenti il nostro Paese è molto arretrato, anche nell'ambito delle conoscenze dei tecnici.
Eppure in Europa la nuova direttiva sugli appalti sta prendendo la direzione del BIM obbligatorio, cosa che il Regno Unito ha deciso di fare già dal 2016.

Un recente articolo dal titolo "Building Information Technology (BIM) utilised during the design and construction phase of project has the potential to create a valuable asset in its own right at handover that in turn enhances the value of the development" scritto da alcuni esperti di Skanska (che speriamo di ripubblicare quanto prima) dà evidenza di come, attraverso il BIM, sia possibile dare un valore a un edificio residenziale. Si pensi infatti alla comodità di poter abbinare a un edificio un "file" che contenga tutte le informazioni tecniche, costruttive, progettuali, prestazionali, catastali ... e al valore che questo genera.
Per seguire questo argomento abbiamo chiesto aiuto al Prof. Ezio Arlati del Politecnico di Milano che, da sempre, segue lo sviluppo a livello nazionale e internazionale del BIM.

Sul fronte degli OPEN DATA invece avvieremo una rubrica nel prossimo mese, con il supporto del Dott. Dimitri Dello Buono, dell’Istituto di Metodologie di Analisi Ambientali Responsabile dei Servizi Pre-Operativi ed Operativi per la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento Protezione Civile.

Fedeli all'obiettivo con cui abbiamo avviata la realizzazione di INGENIO, puntiamo quindi non solo a pubblicare news, come fanno tanti portali, e a creare una banca dati di articoli tecnici, come fanno pochi, ma anche a cercare di creare un movimento culturale che possa contribuire a uno sviluppo della nostra professione e del Paese.