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Obiettivo decarbonizzazione: prioritaria la digitalizzazione del parco immobiliare

Il Superbonus 110% ha consentito di avviare la ristrutturazione di circa 339mila edifici per una cifra monstre di quasi 60 miliardi di spesa ammessa. Tutto senza una certezza anche minima dell’impatto aggregato sulle emissioni di CO2, poiché non sono previse misure certificate dell’effetto degli interventi. Nel recente convegno “Summit for Territories”, svoltosi presso la sede ANCE di Milano, l’associazione Smart Building Alliance Italia (SBA) ha dunque proposto l’adozione di un incentivo unico su base misurabile per la ristrutturazione e digitalizzazione del patrimonio immobiliare italiano e la modernizzazione del nostro Paese.

L’Italia non ha nessuna possibilità di centrare gli obiettivi europei di medio e lungo termine per la decarbonizzazione se non verrà applicata una energica sterzata nell’azione governativa. E’ quanto è emerso dal primo “Summit for Territories”, organizzato da Smart Building Alliance Italia (SBA) a Milano, che ha confermato quanto indicato dalla recente pubblicazione dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano.

Alla luce degli interventi dei prestigiosi convenuti al Summit, è apparso evidente come a difettare non siano le tecnologie, ma una visione organica e trasversale della problematica, spesso accompagnata da una impossibile trazione sul territorio dei meccanismi propulsivi avviati centralmente. Ad oggi il 50% circa delle emissioni di CO2 in Italia dipendono da edifici e trasporti, ma il vero consumatore di energia alla base dalle emissioni rimane comunque l’uomo che deve essere messo in condizioni di comprendere ed attuare il cambiamento nel proprio raggio d’azione.

Smart city.
Smart city.

Digitalizzare il parco immobiliare italiano

Per questo SBA sottolinea come la digitalizzazione del parco immobiliare italiano sia prioritaria: passiamo l’80% del nostro tempo all’interno di edifici ed usufruiamo di trasporti per muoverci o muovere merci. É dagli immobili che possiamo ottenere dati qualificati da studiare per poi applicare strategie di efficientamento scientifiche e basate su precisi modelli matematici.

La buona volontà dei governi che fin qui si sono succeduti, e che hanno raccolto la sfida europea, ha soltanto appena avviato una sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla base di incentivi dalla burocrazia farraginosa frettolosamente ridimensionati e persino quasi bloccati da leggi retroattive sulla cessione dei crediti. Un vero pasticcio che ha finito col frenare subito dopo l’entusiasmo dei contribuenti.

Superbonus e decarbonizzazione

Solo il Superbonus 110% costa allo stato 3 miliardi al mese e fino ad ora ha consentito di avviare la ristrutturazione di 339.000 edifici circa per una cifra monstre di quasi 60 miliardi di spesa ammessa, il tutto senza una certezza anche minima dell’impatto aggregato sulle emissioni di CO2 poiché non sono previse misure certificate dell’effetto degli interventi. In Italia esistono circa 12 milioni di edifici, al ritmo di 400.000 l’anno ci vorranno 30 anni per rifarli tutti con questa strategia, mentre abbiamo una chiara scadenza da rispettare che è di ridurre entro 8 anni del 55% le emissioni di CO2 rispetto al 1990 e di azzerarle entro 28.

Bisogna dunque voltare pagina attuando sostanzialmente degli interventi ad incentivi concatenati: la prima di efficientamento tecnologico e conversione elettrica, che impatti sostanzialmente solo sugli impianti ed abiliti un digital twin di ogni edificio grazie al quale elaborare una strategia di eventuale successivo intervento sull’infrastruttura estremamente rapido e mirato.

Un incentivo unico per ristrutturazione e digitalizzazione

Quindi SBA propone un primo incentivo unico ed immediato le cui coperture in pratica vengono mutuate dagli accantonamenti per rifacimento delle montanti vetuste e per l’attuazione del digital compass, nonché da una rimodulazione degli attuali edilizi per:

  • rifare integralmente le colonne montanti degli edifici prevedendo l’installazione dell’impianto multiservizio come da norma 306-2 e DPR 380/01 art. 135-bis, propedeutico al rilascio dell’agibilità, sostituendo ed adeguando cavi e cavidotti, riposizionando i POD e sostituendoli in Smart di ultima generazione, predisponendo l’installazione di energie rinnovabili ed accumuli favorendo la nascita di soggetti autoconsumatori;
  • installare in ogni abitazione, proprietà o pertinenza un dispositivo EDGE per la connessione di apparecchi di misura e sensori anche in tecnologia wireless, che informino attivamente gli occupanti del loro stile di consumo e della loro “impronta carbonica” creando una immediata relazione causa-effetto fra le azioni che questi compiono ed i consumi con i relativi costi e le emissioni conseguenti. Questa apparecchiatura direttamente installata nel Quadro Distribuzione Segnali Appartamento sarà anche in grado di “normalizzare” “anonimizzare” i dati di domanda e consumo della pertinenza per poterli comunicare alle nasciture comunità energetiche ed ai portali istituzionali che monitoreranno in forma aggregata i flussi di energia attraverso la pubblicazione di open API abilitando “smart grid virtuali” indipendenti dall’infrastrutturazione tecnologica del distributore;
  • installare in ogni area comune o condominiale un ulteriore dispositivo EDGE che consenta già una prima aggregazione dei dati interni al perimetro condominiale per una effettiva organizzazione della comunità e che faccia anche da firewall verso l’esterno. L’apparecchiatura, inoltre si occuperà di gestire le disponibilità energetiche dei condomini autoconsumatori e provvederà alla corretta erogazione di energia alle prese di ricarica dei veicoli elettrici sempre previste dall’art.4 del TUE sempre nel DPR 380/01. Questa apparecchiatura sarà in grado anche di restituire dati anonimi di transito di persone e veicoli dall’edificio;
  • creare un BIM che contenga integralmente gli adempimenti burocratici dovuti agli enti locali dal progettista, il fascicolo del fabbricato in forma digitale e contemporaneamente consenta di adempiere alla pubblicazione dei dati di infrastrutturazione, non solo delle reti digitali, ma di qualunque altra opera di urbanizzazione, presso il SINFI e qualunque altro sistema di monitoraggio a venire.

SBA si augura che venga al più presto attivato un tavolo di confronto con il ministro Raffaele Fitto, il ministro Adolfo Urso ed il sottosegretario Alessio Butti, nonché con le Commissioni parlamentari pertinenti per un urgente confronto che metta al centro la qualità e la massima rapidità operativa nell’attuazione degli interventi.

Smart city.
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Domenico Di Canosa

Dirigente d’azienda, esperto di elettronica, energia e building automation, presidente di Smart Building Alliance Italia (SBA).

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