Nuovo Regolamento Europeo sui prodotti da costruzione: innovazione e sostenibilità al centro
Al convegno SAIE di Bologna, Domenico Tinto ha illustrato le novità del nuovo Regolamento Europeo sui Prodotti da Costruzione, che affronta lo stallo nella standardizzazione e introduce requisiti ambientali obbligatori per ridurre l’impatto climatico del settore. Il regolamento, previsto per fine 2024, include anche il passaporto digitale per la tracciabilità dei prodotti, favorendo la transizione ecologica e la digitalizzazione del settore.
Nuovo regolamento per superare blocco del sistema di standardizzazione e integrare parametri ambientali in linea col Green Deal
Durante il recente convegno tenutosi al SAIE di Bologna, Domenico Tinto, rappresentante del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ha illustrato le novità del nuovo Regolamento Europeo sui Prodotti da Costruzione (CPR). Questo aggiornamento normativo, fondamentale per le imprese operanti nel settore, è stato introdotto per affrontare due questioni chiave: il blocco del sistema di standardizzazione e l’urgenza di integrare parametri ambientali in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo.
Standardizzazione e innovazione
Una delle criticità dell'attuale CPR riguarda la difficoltà di aggiornare le norme armonizzate a causa di sentenze della Corte di Giustizia Europea che hanno rigidamente regolamentato l’adozione di nuove norme tecniche. Le difficoltà del CEN-CENELEC a conformare le norme a questi rigidi requisiti hanno determinato una situazione di stallo; l’innovazione tecnologica ha dovuto trovare vie alternative per essere certificata, principalmente attraverso il sistema dei Documenti di Valutazione Tecnica (EAD) e l’adozione della marcatura CE tramite il percorsoETA (European Technical Assessment).
Focus sull’ambiente
Il nuovo CPR segna un cambiamento significativo con l’introduzione di requisiti ambientali obbligatori. In particolare, si punta a regolamentare l’impatto climatico dei prodotti da costruzione, imponendo la dichiarazione del Global Warming Potential (GWP) e di altri indicatori ambientali. La Commissione Europea ha evidenziato come la decarbonizzazione del settore delle costruzioni sia un obiettivo strategico; l’industria del cemento e dell’acciaio è responsabile del 15% delle emissioni di carbonio nell’UE, pertanto questo nuovo regolamento è un tassello fondamentale per la transizione ecologica.
Il nuovo regolamento europeo sui prodotti da costruzione
Il nuovo Regolamento Europeo sui prodotti da costruzione sostituirà il CPR attuale, con l'obiettivo di allineare il settore agli obiettivi del Green Deal e migliorare la standardizzazione. Introduce novità come il passaporto digitale dei prodotti e obblighi ambientali, ridistribuendo poteri tra Commissione Europea e Stati Membri, per favorire la transizione verde e digitale del settore.
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Passaporto Digitale e tracciabilità
Un altro aspetto innovativo del regolamento è l’introduzione del passaporto digitale per i prodotti da costruzione, che consentirà una tracciabilità completa delle prestazioni dei prodotti, incluse quelle ambientali. Questo strumento mira a semplificare il processo di dichiarazione e l'accesso ai dati da parte degli operatori, facilitando il rispetto delle nuove previsioni normative e favorendo la digitalizzazione del settore.
Tempistiche e applicazione
Il nuovo CPR entrerà in vigore probabilmente già a fine 2024 e rivoluzionerà il settore dei prodotti da costruzione, ma i cambiamenti per gli operatori economici saranno graduali a partire dalla data di applicazione prevista a un anno dall'entrata in vigore. È infatti previsto che le norme armonizzate citate in GUUE con il Reg. 305/2011 resteranno in vigore sino al ritiro e gli indicatori di sostenibilità diventeranno progressivamente obbligatori. Il percorso ETA sperimenterà per primo il nuovo regolamento; a partire dalla data di entrata in vigore del nuovo CPR i nuovi EAD potranno essere sviluppati solo in conformità al nuovo Regolamento.
Per affrontare le sfide del nuovo regolamento e preparare al meglio il sistema Italia, occorre una sinergia tra la PA e le imprese italiane.
La capacità del TAB italiano, ITAB, di guidare le imprese italiane nelle transizioni verde e digitale e sostenere lo sviluppo industriale nei settori più innovativi sarà determinante per cogliere le opportunità offerte dal nuovo Regolamento.
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