Nuovo edificio “Scheggia di Vetro” a Milano
Il presente lavoro vuole essere una sintesi descrittiva delle principali problematiche e delle soluzioni tecniche adottate nello sviluppo del progetto strutturale della nuova Torre sita in viale Melchiorre Gioia 22 in Milano denominata “La Scheggia”. Questo edificio si configura come estensione verso nord del già realizzato complesso di Porta Nuova Garibaldi, progettato dagli autori e completato nel 2020.
Il nuovo progetto risulta essere, oltre che di importanza strategica per il pregio dell’edificio in costruzione, un esempio concreto di applicazione delle diverse teorie inerenti alla progettazione delle strutture in cemento armato normale e precompresso.
Nel progetto infatti è sicuramente significativo l’utilizzo di calcestruzzi ad alte prestazioni e di miscele speciali per la realizzazione delle strutture portanti. Sicuramente risultano essere rilevanti anche le problematiche strutturali studiate per la realizzazione della Torre con particolare focus fatto per la caratterizzazione delle sollecitazioni eoliche fatta in galleria del vento.
Il nuovo edificio "Scheggia di vetro"
La riqualificazione dell’area di Porta Nuova a Milano non si è arrestata con il completamento dei primi lotti Garibaldi, Varesine ed Isola ma si sta ampliando rispetto a quello che è il nucleo originale. La trasformazione urbanistica che Porta Nuova ha introdotto nella città è stata copernicana, tanto da definire uno dei centri direzionali più importanti non solo di Milano ma addirittura della nazione. Questo quartiere infatti è stato scelto da moltissime società quale sede dei propri uffici di rappresentanza caratterizzati dalle firme degli architetti più importanti nel panorama nazionale ed internazionale.
Questa esplosione urbanistica, che ha vissuto la sua prima fase tra il 2008 ed il 2015, oggi sta allargandosi verso le aree attigue estendendosi nord nord e sud in quanto, il grosso successo ottenuto del quartiere originario, ha attratto molti investitori (anche esteri) per la riqualificazione e riutilizzo di aree ed edifici posti nelle immediate vicinanze di Porta Nuova. Il nuovo edificio “La scheggia di vetro”, realizzato dall’impresa Colombo Costruzioni di Lecco e terminato nel 2020, è appunto parte di questo nuovo sviluppo urbanistico tutt’ora in atto.
FIGURA 1: Porta Nuova Gioia
La nuova torre sostituisce un edificio molto conosciuto dai Milanesi, perché era quello della vecchia sede dell’INPS, costruito negli anni ‘60 del secolo scorso, che si elevava per 18 piani fuori terra con una superficie di circa 40.000 metri quadrati e rimasto operativo fino al 2012.
FIGURA 2: Edificio INPS demolito
Nel 2016 l’immobile, allora detenuto dal FIP (Fondo degli Immobili Pubblici), veniva acquistato da Coima sgr, la società presieduta da Manfredi Catella, capofila dell’operazione Porta Nuova che, dopo aver completato la cessione dell’intero complesso al fondo sovrano del Qatar, ha iniziato ad operare in proprio con la società di famiglia.
Dopo un concorso internazionale di architettura che ha visto partecipare le firme più importanti dei progettisti presenti nel panorama nazionale ed internazionale, il progetto è stato affidato all’Arch. Gregg Jones dello studio Pelli Clark Pelli Associati di New York, società già incaricata nel 2006 per il masterplan di Porta Nuova e per la progettazione delle Torri Unicredit site in Piazza Gae Aulenti.
Sul sedime del vecchio edificio INPS sorge oggi una nuova torre ad uso uffici il cui progetto strutturale è a firma dell’Ing. Alessandro Aronica, sviluppato all’interno della MSC Associati S.r.l. di Milano, a cui ha partecipato come supervisore l’Ing. Danilo Campagna, Consigliere delegato della stessa società. Il nuovo edificio, caratterizzato da un’altezza fuori terra superiore ai 120 m, si sviluppa su quattro piani interrati, per un’estensione totale di 26.046 m2 e su ventiquattro piani fuori terra, per un’estensione totale pari a 42.386 m2.
FIGURA 3: Edificio la Scheggia di vetro
Il progetto strutturale
Il piano delle fondazioni della torre si colloca ad una quota di circa 18 m rispetto al livello della sede stradale; tale circostanza ha richiesto un attento studio delle opere di contenimento dei terrapieni perimetrali allo scavo. Nel dettaglio sono state progettate paratie multi tirantate, con diaframmi in c.a. di spessore 80 cm sul lato nord ed est e con berlinesi in micropali di acciaio sui restanti lati, al fine di consentire la realizzazione dello scavo sul filo del perimetro della fondiaria.
FIGURA 4: Sedime di costruzione
Le fondazioni dell’edificio e i muri interrati di perimetro sono stati realizzati con tecnologia a “vasca bianca” al fine di garantire la compartimentazione idraulica dei piani interrati ed evitarne il possibile allagamento in relazione alla possibile futura risalita della quota dell’acqua di falda.
Lo spessore della platea di fondazione risulta pari a 280 cm sotto i muri in cemento armato della torre, pari a 180 cm sotto la restante sagoma della torre e pari a 80 cm nelle rimanenti aree.
Per questi getti sono stati utilizzati calcestruzzi di classe C28/35 XC2 SCC LH, caratterizzati da un ridotto calore di idratazione al fine di limitare possibili fessurazioni indotte dai sensibili gradienti termici caratterizzanti i getti massivi.
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La presente memoria è tratta da Italian Concrete Days - Aprile 2021
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