Codice Appalti | BIM | Appalti Pubblici | Digitalizzazione | Edilizia | Professione | Progettazione
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Nuovo Codice Appalti: l’Atto dell’Organizzazione, questo sconosciuto

Il Codice dei Contratti Pubblici prevede che, dal 2025, le stazioni appaltanti adottino un Atto dell’Organizzazione per gestire i processi digitalizzati, ma la sfida rimane nella comprensione e implementazione efficace della digitalizzazione e delle competenze richieste.

Nuovo Codice Appalti: dal 2025 obbligatorio l'Atto dell’Organizzazione per la gestione digitale

Il Codice dei Contratti Pubblici (D. Lgs. 36/2023) prevede, tra le altre cose, che per determinate fattispecie, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti debbano dotarsi, a partire dal 1° gennaio 2025, di un Atto dell’Organizzazione, vale a dire di un documento che descriva in che modo il soggetto appartenente al versante della Domanda Pubblica abbia configurato e abbia implementato un sistema di gestione dei processi digitalizzati relativi all’affidamento e all’esecuzione del contratto pubblico.

Tutto ciò avviene, però, in un contesto in cui gli operatori sembrano maggiormente preoccupati di procurarsi un certificato di conformità alle persone alla norma UNI 11337-7:2018 e alla UNI/PdR 78:2020 che non di comprendere appieno la natura e le conseguenze del fenomeno della digitalizzazione.

Sarebbe, infatti, davvero paradossale assistere in poco tempo alla crescita esponenziale di figure di BIM Manager, di BIM Coordinator, di BIM Specialist e di CDE Manager, accanto all’inesistenza di un novero adeguato di soggetti che posseggano la cultura del dato.

Anche l’Atto dell’Organizzazione rischia, tuttavia, di essere inteso in una accezione discutibile, vale a dire come non meglio specificato atto formale di adempimento: per questa ragione è bene proporne e illustrarne la struttura commentata più consona, così come è reperibile di seguito.

 

LEGGI ANCHE: 1° Gennaio 2025: la corsa al BIM? 
Dal 1° gennaio 2025 la Gestione Informativa Digitale diventa obbligatoria nel settore delle opere pubbliche, portando opportunità e sfide per i progettisti. La reale integrazione del BIM richiede un approccio sistemico per garantire efficienza e sostenibilità nei progetti futuri.

  

Atto di Organizzazione: cos'è e cosa contiene

L’Atto dell’Organizzazione è, in effetti, suddiviso in due Capi e in un certo numero di Sezioni.

Il Capo Primo tratta degli aspetti e degli assetti sistemici dell’organizzazione adottata dalla stazione appaltante o dell’ente concedente, mentre il Capo Secondo affronta i temi più pertinenti alla declinazione dei primi nei confronti della gestione del singolo investimento pubblico, nella tradizionale dialettica tra Portfolio & Programme Management e Project Management.

Nel Capo Primo, non a caso, sono definite le questioni che attengono alla progettazione organizzativa della stazione appaltante, alla qualificazione delle risorse corrispondenti, alla mappatura dei processi, delle procedure e delle responsabilità.

In esso, un ruolo fondamentale è assunto dall’Ambiente di Condivisione dei Dati, nella sua nuova veste, strutturale secondo il Codice, e stratificata nel livello superiore di gestione dei flussi informativi e nel livello inferiore di gestione dei contenitori informativi, secondo la normativa sovranazionale del CEN.

L’Ambiente, inoltre, dovrebbe divenire sempre più interoperabile con la Piattaforma di Approvvigionamento Digitale e con gli altri Sistemi Informativi e Gestionali interni ed esterni, appartenenti alla Piattaforma Nazionale Digitale Dati. I processi e i flussi devono, ovviamente, dipendere dalla qualità delle risorse umane che li operano e dalla strumentazione con cui sono operati.

Nel Capo Secondo, poi, la definizione degli Obiettivi, degli Usi e dei Requisiti permette di traghettare e di transitare la dimensione strategica della programmazione pluriennale degli investimenti pubblici in coerenza con i contenuti del mandato di programma verso la declinazione specifica per ogni singolo intervento o Progetto, articolato nei suoi Procedimenti.

Al termine della trattazione sono acclusi i Capitolati Informativi Tipologici, in assonanza stretta con i contenuti specifici delle corrispondenti clausole contrattuali.

  

CAPO PRIMO - DELL’ORGANIZZAZIONE

  1. Politica Strategica per la Gestione Informativa Digitale e Indicatori Prestazionali
    In questa sezione occorre che la Stazione Appaltante o l’Ente Concedente definisca quali siano le linee strategiche che intende adottare e implementare nel corso di un periodo temporale predefinito e che sostanzi il raggiungimento degli obiettivi individuati per mezzo di una metrica relativa a indicatori di prestazione.
  2. Strutture di Scomposizione per l’Organizzazione
    In questa sezione occorre definire le diverse Organization Breakdown Structure (OBS) e Resource Breakdown Structure (RBS) della Stazione Appaltante o dell’Ente Concedente, funzionali e nominali, con riferimento alla configurazione del Sistema di Controllo di Gestione dell’Amministrazione Pubblica di appartenenza.
  3. Definizione delle Procedure Gestionali dei Processi Gestionali Digitalizzati
    In questa sezione occorre definire le procedure gestionali adottate dalla stazione appaltante o dall’ente concedente in funzione della digitalizzazione dei processi.
  4. Definizione di Abilità, Competenze, Responsabilità e Autorità e Valorizzazione del Capitale Umano
    In questa sezione occorre illustrare quale sia il fabbisogno di abilità, di competenze, di responsabilità e di autorità finalizzato alla profilazione delle professionalità relative alla Gestione Informativa Digitale.
  5. Programma di Formazione delle Risorse Umane coerente colla Profilazione
    In questa sezione occorre determinare il programma di formazione pluriennale, generale e specialistico, che la stazione appaltante o l’ente concedente intende porre in essere.
  6. Criteri di Reclutamento, di Qualificazione e di Incentivazione dei Profili Professionali
    In questa sezione occorre, in coerenza con le sezioni precedenti, definire i criteri di reclutamento, di qualificazione e di incentivazione della dotazione organica in materia di Gestione Informativa Digitale
  7. Configurazione dell’Ambiente di Condivisione dei Dati della Organizzazione
    In questa sezione occorre descrivere la configurazione dell’Ambiente di Condivisione dei Dati (AcDat) della stazione appaltante o dell’ente concedente, nell’ottica del Portfolio e del Programme Management inerente alla programmazione pluriennale degli investimenti pubblici, di carattere strutturale, nonché le sue declinazioni per Progetto di Investimento Pubblico (Project) e le sue relazioni con il Data Lake dell’Organizzazione.
  8. Mappatura dei Processi Gestionali Digitalizzati
    In questa sezione occorre configurare i processi gestionali digitalizzati adottati dalla stazione appaltante o dall’ente concedente in funzione della loro integrazione del Workflow Management System dell’Ambiente di Condivisione dei Dati (ACDat).
  9. Piano degli Investimenti Strumentali e Politiche di Esternalizzazione delle Risorse Umane e Strumentali
    In questa sezione occorre definire il piano pluriennale degli investimenti strumentali che la stazione appaltante o l’ente concedente intende implementare in funzione dei processi gestionali digitalizzati mappati e della dotazione organica, nonché quali siano le politiche di esternalizzazione delle risorse umane e strumentali.
  10. Interoperabilità tra la Piattaforma di Approvvigionamento Digitale e l’Ambiente di Condivisione dei Dati
    In questa sezione occorre illustrare le condizioni di integrazione e di interoperabilità tra la Piattaforma di Approvvigionamento Digitale e l’Ambiente di Condivisione dei Dati utilizzati dalla stazione appaltante o dall’ente concedente.
  11. Interoperabilità tra l’Ambiente di Condivisione dei Dati, l’Anagrafe Patrimoniale e il Sistema di Rendicontazione
    In questa sezione occorre illustrare le condizioni di interoperabilità tra l’Ambiente di Condivisione dei Dati, l’Anagrafe Patrimoniale Digitalizzata e il Sistema di Rendicontazione degli Investimenti Pubblici.
  12. Interoperabilità con l’eventuale Sistema di Gestione di Sicurezza delle Informazioni
    In questa sezione occorre illustrare le condizioni di interoperabilità tra i Sistemi Informativi della stazione appaltante o dell’ente concedente e l’eventuale Sistema di Gestione di Sicurezza delle Informazioni.
  13. Integrazione del Sistema di Gestione in oggetto con il Sistema di Gestione Integrato Qualità Ambiente Sicurezza
    In questa sezione occorre illustrare le condizioni di interoperabilità tra i Sistemi Informativi della stazione appaltante o dell’ente concedente e l’eventuale Sistema di Gestione Integrato Qualità Ambiente Sicurezza.

..Continua la lettura nel PDF.

 


Nel pdf trovi:

  • CAPO SECONDO – DEL PROGETTO DI INVESTIMENTO

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