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Nuovi CAM 2023 nella Pubblica Amministrazione: pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto 3 agosto 2023

Pubblicato in GU il nuovo Piano d’Azione Nazionale per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della PA 2023, che aggiorna la normativa sui CAM e Appalti Verdi.

Nella Gazzetta Ufficiale n.193 del 19 agosto è stato pubblicato il decreto del MASE di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, recante “Approvazione del piano d’azione nazionale per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione 2023”.

Con questo decreto vengono aggiornati e revisionati gli attuali criteri ambientali minimi (CAM), anche al fine di integrare nuove categorie di forniture, servizi e lavori nella strategia degli appalti pubblici sostenibili.

Il decreto 3 agosto 2023 è entrato in vigore il giorno dopo alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ossia il 20 agosto scorso e sostituisce il Piano d’azione adottato con il decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e del Ministro dello sviluppo economico 11 aprile 2008 così come modificato dal decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 4 aprile 2013.

Il presente Piano d’azione, promuovendo gli appalti pubblici verdi, anello di congiunzione tra la produzione e il consumo, è strumento strategico per l’attuazione di quanto previsto nella Strategia sviluppo sostenibile e dall’agenda 2030 dell’ONU in merito prioritariamente all’obiettivo 12 (produzione e consumo sostenibile), degli obiettivi della Strategia Nazionale per l’Economia Circolare adottata con D.M. 24 giugno 2022, nonché dei piani e delle strategie che approcciano le politiche volte a promuovere obiettivi di sostenibilità ambientale.

Gli obiettivi del Piano d'Azione

I principali obiettivi ambientali del presente Piano d’azione sono i seguenti:

  • a) la mitigazione dei cambiamenti climatici, riducendo le emissioni di gas climalteranti attraverso un aumento dell’efficienza energetica di prodotti e servizi, la riduzione dell’utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili o emissive, la promozione dei modelli di economia circolare e la razionalizzazione dei consumi e degli acquisti;
  • b) promuovere la transizione verso un modello di economia circolare, migliorando l’efficienza nell’uso dei materiali e riducendo i rifiuti prodotti, attraverso una migliore progettazione di prodotti e servizi, favorendo il riutilizzo dei materiali provenienti dal riciclo e la simbiosi industriale, estendendo la vita utile dei prodotti e riducendo gli acquisti di prodotti;
  • c) prevenzione e riduzione dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, riducendo l’utilizzo e le emissioni di sostanze pericolose.

Il contenuto del Decreto 3 agosto 2023

Costituito da 4 articoli e un Allegato, il cuore del Decreto è contenuto nell’allegato che riporta le nuove indicazioni del Piano d’Azione per la Sostenibilità Ambientale dei consumi della Pubblica Amministrazione.

Di seguito il sommario del documento.

  • 1 Introduzione: quadro normativo di riferimento
    1.1 Considerazioni relative ad eventi con rilevante impatto socio-economico
  • 2 L’evoluzione del contesto politico e normativo di riferimento e il rafforzamento del ruolo degli appalti pubblici verdi
    2.1 La normativa e gli indirizzi comunitari più recenti di riferimento in materia di appalti verdi
  • 3 Il piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della Pubblica Amministrazione
    3.1 Le finalità del piano
    3.2 Obiettivi ed effetti ambientali, sociali ed economici del piano

    3.2.1 Migliorare l’efficienza nell’uso dei materiali e ridurre la produzione di rifiuti per la promozione di modelli di economia circolare
    3.2.2 Riduzione delle emissioni di gas climalteranti al fine della mitigazione ai cambiamenti climatici e adattamento ai cambiamenti climatici
    3.2.3 Ridurre l’utilizzo e l’emissione di sostanze pericolose per prevenire e ridurre l’’inquinamento
    3.2.4 migliorare innovatività e competitività delle imprese nazionali
    3.2.5 Tutelare gli aspetti etici e sociali anche lungo le filiere produttive
    3.2.6 Effetti economici del piano
    3.3 La definizione di appalto verde alla luce dell’evoluzione normativa

    3.4 I CAM: le fonti tecniche e le prospettive
    3.5 Le categorie di prodotti, servizi e lavori oggetto dei CAM
    3.6 Il comitato di gestione del piano d’azione: compiti e struttura
    3.7 Elementi guida per la procedura di definizione dei CAM
  • 4 Azioni prioritarie per l’implementazione degli appalti pubblici verdi
    4.1 Azioni specifiche per le stazioni appaltanti
    4.2 Azioni per i soggetti aggregatori gestori di mercati elettronici
  • 5 Le azioni di supporto all’attuazione del piano d’azione
    5.1 Il ruolo delle regioni, delle province autonome, del sistema nazionale Protezione ambiente, delle città metropolitane e del tavolo delle stazioni appaltanti.
    5.2 Il ruolo delle associazioni di categoria e delle camere di commercio
    5.3 Azioni di comunicazione e formazione
    5.4 Il monitoraggio
    5.5 Prospettive in merito alle verifiche di conformità ai CAM

CAM e Appalti Verdi: le definizioni

I “Criteri Ambientali Minimi” (CAM) rappresentano le “misure volte all’integrazione delle esigenze di sostenibilità ambientale nelle procedure d’acquisto di beni e servizi delle amministrazioni competenti” previste dall’articolo 1, comma 1126, della legge 27 dicembre 2006,n. 296, e sono le prescrizioni tecniche del presente Piano d’azione.

I CAM sono le “indicazioni tecniche” del PAN GPP, vale a dire i requisiti per garantire la tutela ambientale e, quando possibile, etico-sociale, tenendo conto dell’approccio lungo il ciclo di vita, collegati alle varie fasi che caratterizzano le procedure di affidamento:

  • la definizione dell’oggetto dell’affidamento;
  • la selezione dei candidati, laddove sia necessario o opportuno selezionare gli offerenti in base alla loro capacità
  • tecnica ad assicurare migliori prestazioni ambientali durante l’esecuzione del contratto;
  • le specifiche tecniche alle quali le forniture, i servizi o i lavori devono conformarsi;
  • i criteri premianti per valutare le offerte che offrono prestazioni o soluzioni tecniche più avanzate rispetto alle caratteristiche già previste;
  • le clausole contrattuali, vale a dire le modalità di esecuzione del contratto.

L’appalto è definito “verde” quando, così come previsto dall’art. 57, comma 2 del decreto legislativo 31 marzo 2023 n. 36, sono introdotte nella documentazione progettuale e di gara tutte le specifiche tecniche e le clausole contrattuali dei CAM e, quando l’aggiudicazione è prevista con l’applicazione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi dell’art. 108, commi 4 e 5, sulla base del miglior rapporto qualità prezzo o sulla base dell’elemento relativo al
costo, laddove si tenga conto dei criteri premianti riportati nella corrispondente sezione dei medesimi CAM, vale a dire laddove si utilizzino uno o più di detti criteri premianti.

I criteri individuati nell’ambito del presente Piano d’azione, ancorché divenuti obbligatori, non pregiudicano la possibilità di introdurre ulteriori o più avanzati criteri ambientali a valle di adeguate valutazioni tecniche e di mercato, né di adottare soluzioni alternative per soddisfare i fabbisogni approcciati dai CAM, se da tali soluzioni alternative risultino maggiori benefici ambientali, né è pregiudicata la possibilità di applicare criteri ambientali su categorie di appalto non ancora oggetto di CAM.

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