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Nuova vita all’EDILIZIA PUBBLICA di Bologna con il progetto Rig.ener.a

A Bologna parte il progetto Rig.ener.a che individua una rosa di edifici oggetto, nel prossimo triennio, di azioni sul sistema edificio-impianti, x una maggiore efficienza energetica.

Il patrimonio edilizio pubblico rappresenta uno dei settori nei quali la riqualificazione energetica degli edifici potrebbe dare più vantaggi, se non fosse per la difficile situazione economica in cui versano gli enti locali.
Come affrontare dunque la questione? Una delle risposte arriva proprio da Bologna, città che deve gestire 12.500 appartamenti ex IACP, e dove il Comune sta portando avanti un progetto di riqualificazione che si basa sulla collaborazione tra pubblico e privato attraverso Acer Bologna, che cura il Project Management.

 
 
Il progetto Rig.ener.a
Le azioni previste da Rig.ener.a il nome del progetto, vedranno la luce nel prossimo triennio e includono interventi di varia natura con un mix fra opere fredde e opere calde con azioni di ampio respiro sul sistema edificio-impianti che conducano ad una maggior efficienza energetica.
Il progetto si avvarrà di un contributo del Comune pari a circa il 30% dell’investimento necessario alla riqualificazione energetica di 950 alloggi, 23 fabbricati e 13 agglomerati. Al resto penseranno Energy Service Company (ESCo), società private che saranno selezionate con delle gare a valle di un “dialogo competitivo”, istituto disciplinato dal d.lgs. 163/2006, art. 58, per definire le esatte caratteristiche funzionali, tecniche, gestionali ed economico-finanziarie dell’appalto.
Le ESCo si occuperanno di tutto, dalla analisi energetica al progetto, operando in una logica di EPC (Energy Performance Contract).
Il contratto EPC, stipulato tra un Ente (o beneficiario) ed una ESCo, ha dunque lo scopo di riqualificare il sistema edificio-impianti termici aumentando l’efficienza e diminuendo le emissioni.
L’investimento è finanziato, in gran parte, dalla ESCo che si ripaga con i risparmi energetici ed economici ottenuti grazie all’intervento di riqualificazione energetica.
 
Secondo l’Ing. Nicola Serravalle, Direttore Generale di ACER Bologna, e l’Ing. Alfonso Gagliano,
Direttore Area Tecnica Realizzazioni di ACER
, “basare l’intervento sul dialogo competitivo e su un investimento limitato con effetto volano da parte della pubblica amministrazione, comporta diversi vantaggi. Primo fra tutti quello di lasciare al privato la massima parte del lavoro“.
Sempre secondo Serravalle, l’efficientamento energetico non solo avrà effetti benefici sull’ambiente ma porterà, nel tempo, ad una bolletta energetica meno onerosa.
In un momento storico in cui il recupero ha un valore etico ed economico maggiore rispetto al consumo del nuovo, la riqualificazione del patrimonio edilizio acquista dunque nuova luce e viene scelta come modello di business da tutta una serie si soggetti lungimiranti che ne riconoscono la necessità al fine di garantire il miglioramento della qualità di vita in ambito urbano.
Da più parti, infatti, sembra essere ormai riconosciuto che promuovere azioni su tale patrimonio pone non solo le basi per una concezione sostenibile dell’abitare fondata sul riconoscimento del valore dell’esistente, ma aumenta anche le possibilità di gestire gli impatti dei cambiamenti climatici attraverso le potenzialità insite nelle strategie di adattamento.