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Novità delle direttive UE su cogenerazione e tele-riscaldamento/raffrescamento

L'analisi della direttiva UE 2023/1791 sottolinea l'importanza della cogenerazione ad alto rendimento e dei sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento nella transizione verso l'efficienza energetica. In particolare, il documento stabilisce gli orientamenti per l’interpretazione dell’articolo 26 della direttiva (UE) 2023/1791.

Le novità della direttiva UE 2023/1791 per l’efficienza energetica

La cogenerazione ad alto rendimento, il teleriscaldamento e il teleraffrescamento sono strumenti chiave per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica, questi sistemi presentano un grande potenziale in quanto:

  1. producono un risparmio di energia primaria;
  2. apportano benefici per il clima.

Nella Raccomandazione (UE) 2024/2395 della commissione europea del 2 settembre 2024 si stabiliscono gli orientamenti per l’interpretazione dell’articolo 26 della direttiva (UE) 2023/1791 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la fornitura di riscaldamento e raffrescamento.

La direttiva (UE) 2023/1791, adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio il 13 settembre 2023, rappresenta la rifusione della direttiva 2012/27/UE, questo nuovo atto legislativo mantiene inalterate alcune disposizioni della direttiva precedente, introducendo però diverse novità significative.

Tra le principali innovazioni ci sono:

  • l'innalzamento del livello di ambizione per il 2030 in termini di efficienza energetica, con particolare attenzione all'efficienza nella fornitura di riscaldamento e raffrescamento, mirando a promuovere pratiche più sostenibili nell’uso dell’energia;
  • un altro aspetto saliente della direttiva (UE) 2023/1791 riguarda la cogenerazione ad alto rendimento e il teleriscaldamento e teleraffrescamento efficienti.

La direttiva ha rafforzato i requisiti relativi alla cogenerazione ad alto rendimento e ai sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento introducendo l’obbligo per i gestori di sistemi che producono oltre 5 MW di elaborare un piano dettagliato per la conversione verso sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento più efficienti.
Con queste nuove misure, l'Unione Europea si prepara ad affrontare le sfide energetiche del futuro, puntando su un'energia più pulita e sostenibile.

 

L'importanza dell'articolo 26 per la transizione energetica

L’articolo 26 della direttiva (UE) 2023/1791 è fondamentale per la transizione verso sistemi di riscaldamento, raffrescamento puliti e neutri in termini di emissioni di carbonio. Questa normativa diventa indispensabile per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e riduzione del consumo energetico stabiliti dall’Unione Europea, infatti nel 2022 soltanto il 24,9% dell’energia utilizzata nel settore del riscaldamento e raffrescamento proveniva da fonti rinnovabili, evidenziando la necessità di drastiche riduzioni nell'uso di combustibili fossili.

Per questo motivo l’articolo 26 introduce implicazioni significative per accedere ai finanziamenti pubblici, precludendo la strada agli impianti non conformi alla disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia, al regolamento (UE) 2023/1315, che dichiara gli aiuti compatibili con il mercato interno, e alla direttiva 2003/96/CE del Consiglio.

Il riscaldamento e il raffrescamento forniti attraverso sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento efficienti possono accedere anche ai fondi di coesione. A tal proposito, il regolamento (UE) 2021/1060 del Parlamento europeo e del Consiglio, conosciuto come "regolamento recante disposizioni comuni", delinea nell'allegato I i codici specifici per le tipologie di intervento relative al fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), al fondo sociale europeo Plus, al fondo di coesione e al fondo per una transizione giusta.

Nello specifico sono previsti due codici di intervento per il teleriscaldamento:

  • codice 054 per il teleriscaldamento e teleraffrescamento;
  • codice 055 per il teleriscaldamento e teleraffrescamento efficienti con basse emissioni di ciclo di vita.

Analisi costi-benefici in 5 Fasi

La valutazione dell’efficacia economica di un progetto è fondamentale e per effettuarla basta eseguire un’analisi costi-benefici, la quale si configura in cinque fasi:

  1. definizione dell'ambito di applicazione;
  2. valutazione del calore di scarto;
  3. raccolta dati per l'analisi costi-benefici;
  4. definizione dello scenario di riferimento e delle ipotesi;
  5. svolgimento dell'analisi costi-benefici.

Questa analisi costi-benefici del progetto diventa fondamentale per comprendere se un progetto è economicamente giustificabile andando a confrontare i benefici totali con i costi totali.

Tra gli esempi di metodologie di analisi costi-benefici figurano:

  • l’analisi finanziaria, che considera solo i costi e i benefici del progetto per il suo promotore;
  • l’analisi economica, che converte l’analisi finanziaria in una analisi economica prendendo in considerazione anche i benefici e i costi più ampi che un progetto genera per la società.

Comprendere le disposizioni dell'articolo 26 della direttiva (UE) 2023/1791 è cruciale per chi opera nel settore del teleriscaldamento e teleraffrescamento, non solo per garantire la conformità, ma anche per cogliere le opportunità di finanziamento disponibili a livello europeo.

Articolo integrale in PDF

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