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No parcella sui progetti no party: FNAILP chiede l'obbligo nazionale sull'equo compenso

Equo compenso nazionale: la FNAILP chiede l’abolizione del decreto Bersani che nel 2006 cancellò i minimi tariffari, il rispetto dell’equo compenso nei rapporti tra i professionisti e la committenza privata e pubblica e l’allegazione alle pratiche della fattura quietanzata che attesti il pagamento della prestazione professionale

La Calabria ha già fatto proseliti, in materia di equo compenso 'effettivo' dei professionisti: la legge del 31 luglio 2018 secondo cui la presentazione dell'istanza autorizzativa o di istanza ad intervento prevista dalle norme e dai regolamenti regionali, provinciali e comunali debba essere corredata, oltre che da tutti gli elaborati previsti dalla normativa vigente, dalla lettera di affidamento dell'incarico sottoscritta dal committente ha 'ispirato' (oppure l'opposto, ma poco cambia) la proposta di legge 'nazionale' da parte della FNAILP, Federazione Architetti Ingegneri Liberi Professionisti.

Equo compenso allargato: cosa prevede la nuova proposta di legge

Verrà presentata a breve in Parlamento e prevede:

  • il ritorno ai minimi tariffari tramite l'abolizione del decreto Bersani che nel 2006 abolì a le tariffe fisse o minime per le attività libero-professionali e intellettuali e quella del Decreto Liberalizzazioni del 2012 che abrogò le tariffe delle professioni regolamentate nel sistema ordinistico;
  • il rispetto dell'equo compenso nei rapporti tra i professionisti e la committenza privata e pubblica. Il compenso minimo dei professionisti iscritti agli albi o collegi nei rapporti professionali con la committenza sia privata che pubblica deve quindi essere sempre determinato secondo il DM 17 giugno 2016 (Decreto Parametri BIS);
  • l'allegazione obbligatoria, alle pratiche, della fattura quietanzata che attesti il pagamento della prestazione professionale (come, appunto, prevede la legge regionale della Calabria) e della stampa di congruità all'equo compenso prodotta attraverso il software dedicato pena lo stop dei procedimenti autorizzativi nonché sanzioni amministrative, tributarie e deontologiche.

Software per l'equo compenso 

Non solo. Per l'associazione l'equo compenso andrebbe calcolato attraverso un software approvato dall'Ordine che verifica la congruità tra tariffa applicata ed equo compenso. La stampa rilasciata dal software deve essere trasmessa all'Ordine e allegata al contratto professionale stipulato con il cliente. Il professionista inadempiente rischia sanzioni disciplinari e tributarie.

Il committente che, invece, utilizza un progetto senza averlo pagato, verrebbe condannato a pagare la differenza incrementata degli interessi moratori, perderebbe agevolazioni e detrazioni fiscali e restituirebbe le somme indebitamente detratte.