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Nelle demolizioni la parola d’ordine è sicurezza

Le attività di demolizione di un edificio prevedono numerose criticità legate a numerosi fattori come la presenza di edifici contigui, di materiali contaminati, ecc.. Sull'argomento il DLgs 81/2008 fornisce con chiarezza compiti e disposizioni sia in merito alle attività preliminari, alle responsabilità delle varie figure che in merito ai contenuti dei documenti della sicurezza.

Con l’ottenimento del “Superbonus 110%” per interventi di demolizione e ricostruzione con ampliamento, una delle criticità maggiori presenti in materia di sicurezza sui cantieri è legata principalmente alla prima fase operativa.

Questo tipo di attività, come ben noto agli addetti ai lavori, deve essere eseguita previa accurata analisi del manufatto esistente da demolire, onde evitare eventi dalle conseguenze spesso fatali per il personale impegnato. L’importanza della collaborazione tra progettista e coordinatore per la progettazione, nel caso delle demolizioni, diventa sostanziale.


Attività preliminari alle fasi di una demolizione

Non vi è dubbio che quando parliamo di demolizione, intendiamo una serie di interventi molti dei quali andranno ricompresi nelle cosiddette “estese demolizioni”, a cui fanno capo le norme di tutela contenute nel D. Lgs. 81/08 e s.m.i., e più precisamente nella Sezione VIII del Capo II del Titolo IV dello stesso D. Lgs. dall’articolo 150 all’articolo 155.

Nello stesso articolato sono riportate le disposizioni che riguardano le attività preliminari come il rafforzamento delle strutture, le misure di sicurezza da adottare, oltre che l’ordine delle demolizioni, il convogliamento del materiale di demolizione ed infine lo sbarramento della zona di demolizione e la demolizione per rovesciamento.

Ulteriori fattori che rendono ancor più critico questo tipo di attività sono riconducibili a:

  • maggior parte di esse saranno probabilmente eseguite all’interno dei centri abitati, con fabbricati contigui che devono essere preservati e con spazi a disposizione per accatastamento provvisorio, deposito e movimentazione dei materiali di risulta estremamente esigui o addirittura “demolizioni di svuotamento” nelle quali restano indenni le facciate che dovranno restare in sicurezza (vento...) e successivamente integrate con i nuovi manufatti all’interno del vuoto creato;

  • probabile presenza di materiali inquinanti (MCA) che dovranno essere bonificati prima delle attività di demolizione vere e proprie.

Non si potrà quindi prescindere da una accurata e puntuale progettazione dell’intervento demolitivo. 

 

La sicurezza nelle demolizioni

 

Chi ha il compito di progettare la demolizione?

L’incombenza realmente ricade sul progettista dell’opera inteso quale progettista architettonico congiuntamente al progettista strutturale; è infatti innegabile che l’attività di demolizione è complessa e necessita della presenza di tecnici e operatori qualificati e specializzati. Essendo inoltre un settore multidisciplinare è necessario che tutti gli interventi siano organizzati e programmati. In altre parole: progettati.

I progettisti non dovranno affrontare il problema dal punto di vista della cantierizzazione dello stesso ma solo evidenziare le caratteristiche dimensionali e strutturali dell’opera da demolire e indicarne le modalità operative.

Ovviamente essendo stato nominato il Coordinatore per la Progettazione tutte le attività progettuali dovranno essere coordinate e supervisionate da quest’ultima figura, che nel proprio Piano di Sicurezza e Coordinamento elencherà i rischi e tutto ciò di cui alla citata Sezione VIII “ DEMOLIZIONI” del D.Lgs 81/08, tenendo conto delle indicazioni dei progettisti quali ad esempio carpenterie, armature, tipo di murature, di solai, presenza di volte, presenza di ambienti confinati, posizione travi e pilastri, posizione e peso elementi secondari, presenza di impianti di rete cittadina e soprattutto delle prescrizioni o apprestamenti operativi preliminari previste in progetto come (ad esempio gli eventuali puntellamenti) analizzandone tutte le interferenze con l’esecuzione delle lavorazioni e con l’ambiente circostante. 

All’impresa realizzatrice spetta poi redigere il vero e proprio Piano (o programma) di Demolizione (all’interno del POS) secondo le proprie capacità organizzative ed aziendali. In parole povere l’impresa con la redazione di questo documento, curato e sottoscritto oltre che dal datore di lavoro anche da un tecnico specializzato (che dimostri di avere competenze strutturali ed ambientali), dovrà dare forma alle indicazioni dei progettisti, alle raccomandazioni o prescrizioni del CSP e quindi indicare la successione cronologica dei lavori di demolizione con relative procedure.

 

Le caratteristiche di un Piano di Demolizione

Per questo motivo il Piano di Demolizione dovrà essere minuzioso, così come tutta la logistica del cantiere, che dovrà prevedere dove, come e quando avverranno gli sgomberi del materiale di risulta demolito, soprattutto in siti dove si hanno spazi di movimentazione esigui, ma esigenze operative e di sicurezza che impongono distanze elevate dai fabbricati da demolire.

Bisogna ricordare sempre che la sicurezza è garantita dalla conoscenza approfondita della struttura da demolire, dal punto di vista del comportamento statico, del grado di compromissione eventuale delle strutture, dei materiali esistenti e soprattutto, in città, dei manufatti in aderenza o nelle vicinanze e non solo quelli abitati, ma anche dei sottoservizi ed impianti e non ultimo al traffico veicolare.

Il Piano dovrà anche trattare quelle tematiche di carattere ambientale che entrano in gioco durante le lavorazioni; dando per eseguita la bonifica dai materiali inquinanti (ad es. MCA) già prima dell’inizio dei lavori distruttivi veri e propri, si dovranno trattare temi quali:

  • la presenza di polveri, 
  • le acque di lavaggio ed abbattimento 
  • il materiale di risulta, che ove possibile dovrà essere cernito, separato avviato a centri di recupero e riciclo in aderenza alle norme sui CAM. 
  • i livelli di perturbazione acustica massima consentiti legati alla presenza o meno di elementi sensibili nelle vicinanze.

 

Le caratteristiche di un Piano di Demolizione

 

Il Piano dovrà quindi contenere obbligatoriamente procedure di dettaglio in cui saranno indicate le modalità di demolizione, la scelta e la tipologia delle attrezzature da utilizzare ed ovviamente la giustificazione di tali scelte da evidenziarsi e confrontarsi con la valutazione dei rischi eseguita dal CSP, tra i quali come detto vanno ricordati anche quelli ambientali.

Le scelte operate dall’impresa e cristallizzate nel Piano saranno sottoposte alla verifica del CSE che valuterà le eventuali proposte integrative e di dettaglio dell’impresa.

Sarà comunque auspicabile, se non necessaria in questa fase una riunione di coordinamento iniziale (meglio se opportunamente prevista nel PSC), nella quale siano presenti tutte le figure interessate durante il processo dai progettisti alla DL, al CSP, al CSE (se professionista diverso) e con il Direttore Tecnico dell’impresa, durante la quale ognuno per le proprie competenze potrà fornire utili chiarimenti, precisazioni e nel caso prescrizioni. 

Ora che la fase di progettazione è conclusa in tutte le sue parti, può prendere il via la demolizione, senza sorprese, senza ritardi, senza imprevisti,  guadagnando in sicurezza, in tempo e anche in costi.

 

Una mia esperienza personale in qualità di coordinatore della sicurezza

Durante la demolizione parziale di un edificio in c.a. pur avendo seguito la proceduta definita ed avendo altresì contribuito, per puro scrupolo, alla progettazione dell’intervento (cosa non dovuta e aggravante le responsabilità del coordinatore) può accadere veramente di tutto. Difatti la demolizione parziale consisteva nel lasciare indenne il piano terra per cui è stata eseguita per piccole masse “a scendere”, con l’uso di miniscavatori portati in quota da una autogrù dal sesto piano fino al primo impalcato.

 

La sicurezza nella demolizione

 

Si è ovviamente proceduto con un puntellamento puntuale e con l’obbligo si sgombero ripetuto per i vari piani al fine di non caricare eccessivamente i solai. Così al momento di riportare a terra i due miniscavatori dal solaio di primo piano, la autogrù, che nel frattempo si era spostata dalla posizione iniziale stabilita per lasciare spazio alle lavorazioni di adeguamento al piano terra, si è inclinata per cedimento di parte del piazzale sul quale poggiava uno stabilizzatore. Per fortuna non è successo nulla ma immaginate lo stesso cedimento all’inizio delle lavorazioni quando il braccio superava il sesto piano. Non era stata segnalata dal committente, il quale probabilmente non ne era neanche a conoscenza, una vasca di accumulo in disuso con la soletta non in grado di sopportare lo sforzo dovuto allo stabilizzatore. Da quel momento faccio eseguire dall’impresa, inserendolo nei costi della sicurezza, indagini georadar sui punti di interesse. 

Da questo ho imparato che non esiste il progetto perfetto e l’imprevisto è dietro l’angolo, però una progettazione scrupolosa, attenta multidisciplinare ed approfondita e deve essere la base di ogni nostra attività.