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Nel ricordo del Presidente TURI RIZZO

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Chi ha avuto l’onore e il piacere di conoscere “l’icona positiva” dell’Ordine degli Ingegneri degli ultimi 30 anni conserva come me un ricordo splendido del “più amato” tra gli Ingegneri

Salvatore Rizzo per tutti TURI RIZZO.

Ingegnere, Presidente dell’Ordine, Assessore, Vice Sindaco di Messina, ma soprattutto l’AMICO DI TUTTI.

Simpatico, burlone e estremamente pratico e concreto.

Era diverso dagli altri …

Non aveva una grande dialettica, ma riusciva a farsi intendere con troppa facilità.

Con il Suo modo di fare si faceva rispettare.

Spesso usava la forma dialettale e qualche simpatica “cattiva parola” per sintetizzare con un unico termine qualsiasi concetto.

Per anni è stato il più votato dall’intera categoria a dimostrazione dell’affetto diffuso.

Ancora oggi è vivo il Suo ricordo.

Sia i colleghi più maturi, che quelli di “mezza età” non fanno altro che ricordare con simpatia le “gesta del mitico Turi”.

Rammento, che quando ero Tesoriere, con l’allora Segretario Ing. Manlio Marino, il Presidente Santi Trovato e Turi Rizzo (nella qualità di componente “anziano” del Consiglio), andammo a portare il saluto dell’Ordine al nominato Commissario Straordinario del Comune di Messina, l’ex Procuratore Capo Luigi Croce.

Salivamo la scalinata del Comune.

Turi non diceva nulla e stranamente era silenzioso.

Io, Santi e Manlio discutevamo se e come chiamare il Nostro imminente interlocutore “pluridecorato”.

Sua Signoria, Eccellenza, Sig. Procuratore, Sig. Sindaco …

Quando entrammo nella stanza, di colpo Croce si alzò dalla sedia e venne a noi incontro.

Non ci calcolò.

Andò ad abbracciare il Suo amico Turi.

Non ripeterò cosa disse Turi al Dott. Croce. Chi lo conosce bene può immaginare …

Di colpo, da un incontro altamente formale e istituzionale, tutto si tramutò in una discussione tra amici.

Era riuscito con la sua semplice e essenziale comunicazione a eliminare qualsiasi barriera e dogma.

Ho chiesto ad alcuni Suoi amici più cari (erano troppi e ne ho scelto solo tre) di ricordarlo con un semplice momento trascorso insieme.

L’ing. Edoardo Milio affettuosamente ha “colto” l’invito e senza farselo ripete due volte mi ha scritto:

Gli anni di frequentazione con Turi Rizzo per vicende legate alle attività dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Messina, più di trenta, sono “permeati” dal ricordo di tantissimi episodi.

Evidenziandone solo alcuni, come mi viene richiesto, è oltremodo difficile, però tutti gli episodi e non solo i più salienti sono caratterizzati da un elemento comune: l’amicizia.

Ritengo quindi caratterizzante evidenziare quella che è stata la dote “Maiuscola” di Turi da tutti unanimemente riconosciuta, il culto dell’amicizia, praticato da una persona che di questa dote ha fatto la peculiarità della sua vita.

Un amico generoso come pochi che, non esagero dicendo, ci ha donato quel valore dell’amicizia che vale più di tante cose materiali.

A differenza di tanti, Turi non ti voltava le spalle, capiva non giudicava, accettava con ironia, questo si, quello che ciascuno esprimeva e basta, ci ha donato un’amicizia che è stato affetto, sentimento di solidarietà, una amicizia che unisce.

Questo è l’aspetto dei vari episodi, più di uno in particolare, che ritengo sia principalmente da ricordare riferendoci a Turi Rizzo.”

Anche l’Ing. Edoardo Contraffatto ha voluto ricordarlo:

Caro Turi, l’ultima volta che ci siamo visti eravamo di fronte a “casa tua” e alla sede storica dell’Ordine degli Ingegneri di Messina; un abbraccio, le solite battute “compare come stai”? Io bene e tu? Staiu annannu dal cardiologo stamatina mi facia malu u brazzu.

Un grande abbraccio dovunque Tu sia e mi raccomando: non fare scialare troppu u padreterno chi è vecchiu”.

L’Ing. Santi Trovato sentitamente mi ha chiesto di riferire:

Sol chi non lascia eredità di affetti poca gioia ha dell’urna”. “Turi è ancora tra Noi. Lo ricordiamo tutti con affetto e i Suoi insegnamenti hanno fatto la storia dell’Ordine degli Ingegneri.

Quando soleva seccarsi con me mi diceva “stu nano di m....”.

Lui era l’unico che si poteva permettere certe esternazioni.

Non solo con me, ma con tutti … perché … Lui era il grande TURI RIZZO”.

 

Sono sicuro che gli avrebbe fatto tanto piacere sapere che il “suo delfino” (così mi chiamava) oggi è Presidente del “Suo” Ordine.

Con lo stesso piacere lo Voglio ricordare come esempio per tutte le generazioni.

Grande uomo, Grande Ingegnere, Grande Presidente … TURI RIZZO.

FRANCESCO TRIOLO

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