Data Pubblicazione:

Muri di recinzione: ecco quando scatta l'abuso edilizio

Cassazione: la realizzazione di un muro di recinzione necessita del previo rilascio del permesso a costruire nel caso in cui, avuto riguardo alla sua struttura e all'estensione dell'area relativa, lo stesso sia tale da modificare l'assetto urbanistico del territorio

In tema di muri di recinzione, cioè che è dirimente a livello urbanistico è la modifica dell'assetto urbanistico del territorio: pertanto, serve il permesso di costruire nel caso in cui, avuto riguardo alla sua struttura e all'estensione dell'area relativa, lo stesso sia tale da modificare l'assetto urbanistico del territorio, così rientrando nel novero degli "interventi di nuova costruzione" di cui all'art. 3, lett. e), del dpr 380/2001.

Lo ha ricordato la Cassazione con la sentenza 20739/2018 dello scorso 11 maggio, dove si ricorda peraltro che "la realizzazione di interventi, opere e costruzioni in aree protette (parchi nazionali, regionali e riserve naturali) è subordinata al rilascio di tre distinti provvedimenti, quali il permesso di costruire, l'autorizzazione paesaggistica e, ove previsto, il nulla osta dell'Ente parco".

Questi ultimi due atti amministrativi "mantengono la loro autonomia ad ogni effetto, ivi compreso quello sanzionatorio, anche quando siano attribuiti dalla legge regionale ad un organo unico, chiamato a compiere una duplice valutazione in ragione della pluralità degli interessi presidiati dalle rispettive norme penali e della piena autonomia, rispetto a quella paesaggistica ed urbanistica, della normativa sulle aree protette".

Nel caso di specie, viene quindi respinto il ricorso contro il sequestro probatorio di un muro di recinzione poiché il provvedimento impugnato (sia pure facendo uso non del tutto coerente dei concetti di modificazione del territorio, di incisione del medesimo, di carico urbanistico e di permanenza della predetta modificazione) ha osservato che la misura cautelare è stata disposta al fine di accertare se le opere realizzate, per dimensioni e tipologia di materiali utilizzati, abbiano inciso sul territorio comportandone un carico urbanistico ed una modificazione

L'ordinanza impugnata ha inteso osservare che non poteva escludersi, allo stato degli atti, che l'intervento necessitasse di specifiche autorizzazioni amministrative (e non della sola SCIA), anche in ragione dei vincoli esistenti sull'area assoggettata a sequestro, dove insiste la recinzione. 
 
LA SENTENZA INTEGRALE E' DISPONIBILE IN FORMATO PDF

Articolo integrale in PDF

L’articolo nella sua forma integrale è disponibile attraverso il LINK riportato di seguito.
Il file PDF è salvabile e stampabile.

Per scaricare l’articolo devi essere iscritto.

Iscriviti Accedi