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Modello startup, il Presidente Cosenza: Leva per lo sviluppo e per il futuro della professione ingegneristica

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Promuovere l’innovazione finalizzata allo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali e quindi alls crescita economica ed occupazionale. E’ questa oggi una delle poche strategie anticrisi che si dimostrino vincenti sul campo. Ne è convinto il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, Edoardo Cosenza (nella foto), che ha ribadito questi concetti al termine dell’incontro sul tema "GLI INGEGNERI INTERVISTANO LE STARTUP”, organizzato nel pomeriggio di lunedì 4 febbrao nella sede dell’Ordine a Palazzo Partanna, con una folta e qualificata presenza di iscritti.

Il Presidente Cosenza, nelle sue considerazioni finali, ha evidenziato come oggi un Ordine che rappresenta oltre 13 mila ingegneri di Napoli e provincia debba adeguarsi a uno scenario in continua evoluzione "non più basato esclusivamente sull'ingegnere civile che doveva firmare e timbrare le pratiche, anche perché oggi di pratiche da firmare e timbrare ce ne sono rimaste ben poche". In quest'ottica di nuova governance dell'Ordine - ha sottolineato Cosenza - si collocano le commissioni speciali, istituite con la consiliatura che è iniziata nell’autunno 2017. Quindi via libera alla commissione speciale Startup e Spinoff (coordinata da Flavio Farroni) e anche a quella dedicata al Building Information Modeling (Bim), coordinata da Antonio Salzano.

Queste commissioni si caratterizzano come "strutture dall'approccio interdisciplinare - ha ricordato il Presidente dell'Ordine - e quindi aperte anche a un vasto ventaglio di conoscenze, con l'obiettivo di creare nuova e qualificata occupazione a partire dalle frontiere avanzate dell’innovazione ingegneristica, mettendo a sistema competenze e intelligenze che qui nel Mezzogiorno certamente non difettano” e che sicuramente non hanno ancora dispiegato il loro potenziale in termini di crescita e di sviluppo diffuso.
Obiettivo dell’incontro: aprire le porte dell’Ordine agli iscritti ed all’ecosistema startup, favorendo lo sviluppo dell'imprenditorialità, dell'autoimprenditorialità, il trasferimento tecnologico nella professione e l’applicazione di un approccio ingegneristico alle varie forme di innovazione.
Si prosegue, insomma, sulla via del dialogo e del confronto con le startup, secondo una strategia che l'Ordine ha voluto concretizzare fin dalla scorsa primavera.

All’incontro, introdotto dal Consigliere Vittorio Piccolo e dal Tesoriere Giovanni Esposito, hanno partecipato: Sara Coppola, Vice-Coordinatore Commissione Start up Ordine Ingegneri Napoli, Stefano de Falco, Coordinatore Commissione Innovazione Tecnologica Ordine Ingegneri Napoli, Flavio Farroni, Coordinatore Commissione speciale Start up e Spinoff Ordine Ingegneri Napoli, Massimo Varrone, Responsabile incubatore Campania New Steel, Pierluigi Rippa, Responsabile operativo Federico II StartCup Campania 2019.

NASCE L'OGIT
L'iniziativa ha offerto anche l'occasione per presentare obiettivi e struttura del neo-istituito Osservatorio sulla Geografia dell'Innovazione Territoriale (in sigl Ogit), struttura voluta dall'Ordine degli Ingegneri di Napoli e che nasce per monitorare gli effetti delle strutture innovative sorte in tempi recenti sul territorio partenopeo, come le "Academy" insediate nel Polo Universitario di San Giovanni a Teduccio. A curare la presentazione, in apertura dell’incontro, è stato Stefano de Falco che ha iniziato il suo intervento invitando la platea a focalizzarsi su un dato che dimostra, meglio di tanti discorsi, come si sia passati da un’economia basata sulla produzione materiale a un’economia immateriale e comunque in grado di produrre ricchezza. Il dato è quello degli addetti alla produzione manifatturiera negli Stati Uniti nel periodo 1985/2010: nel 1985 gli occupano erano più di venti milioni, su circa 220 milioni di abitanti, nel 2010 erano crollati a poco più di 10 milioni su circa 300 milioni di abitanti.
De Falco ha quindi invitato gli startupper (e gli aspiranti startupper) a tenere sempre conto dei risultati delle analisi macroeconomiche e di scenario, per evitare il rischio di immergersi nel proprio lavoro “a testa bassa” senza tener conto del contesto generale da cui invece possono giungere spunti preziosi per focalizzare più efficacemente le scelte e le strategie di business. Da qui scaturisce anche l’invito agli appartenenti delle varie commissioni attivate presso l’Ordine degli ingegneri di Napoli a “fare squadra” trasversalmente e a collaborare con l’Ogit.

UN DIBATTITO AGILE
Il dibattito si è articolato in modo agile, con interviste ai rappresentanti dei progetti d’impresa invitati all’incontro.
In sintesi, questi i profili delle startup intervistate.
Nexus: con l'Ingegner Francesco Serino, CEO e founder, che - intervistato da Massimo Varrone - ha parlato delle attività che la sua startup svolge nell'ambito dello sviluppo di devices e tecnologie per le smart cities e per una sempre più ampia diffusione dell' Internet of Things (internet “delle cose”).
Serino ha anche evidenziato il perdurare di un gap Nord/Sud nella percezione del potenziale connesso all'innovazione.  Serino ha ribadito a questo proposito come - in base alle sue esperienze dirette -  il Nord rappresenti un territorio più pronto a recepire le proposte provenienti da startup ad alta innovazione, più ricettivo, più informato e dunque più consapevole rispetto alle esigenze e alle opportunità di uno scenario in tumultuosa evoluzione. 

Hydroblink: Alessio Smeraldo, ricercatore dell'IIT, ingegnere biomedico, intervistato da Pierluigi Rippa, ha presentato un progetto di trasferimento tecnologico legato allo sviluppo del processo produttivo di un prodotto oftalmologico di nuova concezione, per la gestione dei trattamenti post-operatori sull’occhio. Si tratta di un collirio che riduce al massimo i fastidi dopo gli interventi di chirurgia refrattiva, che correggono i difetti della vista, a cominciare dalla cosiddetta sensazione di “occhio secco”. Il plus del prodotto è quello di non aver bisogno di più applicazioni quotidiane, ma di garantire una protezione per tutta la giornata.
I-ART: con l'Ingegner Stanislao Grazioso, che - intervistato da Fabrizio Farroni - ha presentato il progetto, sviluppato con un marciatore olimpionico come Teodorico Caporaso presso il DII, di un wearable device (dispositivo indossabile) che consentirà di verificare la regolarità del passo di marcia, da impiegare nell'ambito della regolamentazione e del training per competizioni sportive. In pratica il dispositivo consente sia di verificare, nel corso delle competizioni, la regolarità e conformità ai dettami della disciplina sportiva del passo, che di monitorare l’efficacia e regolarità del passo durante le sessioni di allenamento.
In pratica, ha semplificato Grazioso, il dispositivo rappresenterebbe - per la disciplina agonistica della marcia - quello che è la Var per il calcio. Questa tecnologia può essere adattata anche ad altri sport, come il ciclismo, il canottaggio, lo sci di fondo
SbS Engineering: con l'Ingegner Nicola Petriccione, fondatore di una società di ingegneria che si occupa di energia, illuminotecnica ed edilizia con processi e tecnologie innovative, intervistato dal Consigliere dell'Ordine degli ingegneri di Napoli Vittorio Piccolo.

Sbs conta sei soci (cinque ingegneri e un architetto) tutti under 35, ha la sua base operativa a Città della Scienza, nell’incubatore Campania NewSteel.
Tra i progetti in cantiere c’è anche lo sviluppo di documentari per illustrare ai cittadini i concreti vantaggi della moderna illuminotecnica sui versanti della qualità della vita, della sicurezza, dell’efficienza e del risparmio energetico.
Insomma, tra i giovani ingegneri napoletani non mancano certo le energie, le capacità e la voglia di mettersi in gioco, affrontando la sfida dell'autoimprenditorialità innovativa. Riusciranno il territorio e le istituzioni a rispondere efficacemente alla voglia di futuro e di sviluppo, dialogando con gli innovatori e creando un ambiente favorevole alle loro attività? Sono interrogativi che per ora restano aperti.