Mobilità Sicura a 30 km/h: Bologna pioniera in Italia

Bologna si sveglia a 30 km/h: cosa cambia nella viabilità

Dal 16 gennaio 2024, Bologna ha adottato il limite di velocità di 30 km/h, diventando così la prima grande città italiana a implementare questa misura. Questo cambiamento è parte di un ambizioso progetto denominato "Città30", che va oltre la semplice limitazione della velocità, rappresentando un nuovo approccio alla concezione dello spazio pubblico.

Bologna ha visto l'installazione di nuovi cartelli informativi e infovelox per monitorare il rispetto delle nuove regole. Questa iniziativa, oltre a imporre il limite di 30 km/h nella maggior parte delle strade, si propone di ridefinire lo spazio urbano. Ciò comporta una riduzione delle aree dedicate alle auto, favorendo la mobilità sostenibile con l'implementazione di nuove piste ciclabili e marciapiedi più ampi.

L'obiettivo principale di una "Città30" è la creazione di ambienti urbani più sicuri, riducendo gli incidenti stradali e garantendo spazi più vivibili per chi non utilizza l'auto. Questo concetto, già implementato con successo in molte città europee, mira anche a decongestionare il traffico, promuovendo un approccio più sostenibile alla mobilità.

Oltre a Bologna, ci sono tante altre città in Italia che stanno avviando il percorso, culturale e di dibattito pubblico prima ancora che amministrativo, per diventare “Città 30”. Va notato che l'idea di rendere Città 30 una politica nazionale per le aree urbane è già presente in alcune proposte di legge attualmente in discussione in Parlamento. Inoltre, essa è indicata come una direzione strategica in alcuni dei principali Piani per la sicurezza stradale e la mobilità del Paese, dimostrando un crescente interesse e impegno a livello nazionale per implementare questa innovativa visione urbanistica.

Novità per le norme sulla mobilità

Il limite di 30 km/h diventa la norma per le strade cittadine più dense di attività e popolate da vari utenti, tra cui auto, moto, pedoni e ciclisti (presenza intensa di abitazioni, scuole, ospedali, poliambulatori, case di cura e della salute, mercati e negozi di vicinato, case di quartiere, parchi e giardini, impianti sportivi, etc.). Le strade di scorrimento, con caratteristiche specifiche come un elevato numero di corsie o spartitraffico centrale, mantengono il limite di 50 km/h.

Ad esempio sono e rimangono a 50 km/h:

• tutti i viali di circonvallazione (escluso il tratto davanti alla stazione),
• l’asse Togliatti-Gandhi-Tolmino-Sabotino, via Stalingrado,
• l’asse Lenin-Po-Torino-Benedetto Marcello.

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Prime reazioni e multe

Mentre molti accolgono positivamente il cambiamento, c'è chi manifesta preoccupazioni. Gli autisti di taxi e ncc hanno protestato, sottolineando l'aspettativa di tempi di percorrenza più lunghi e tariffe più alte.

Il primo giorno ha visto già 7 sanzioni per superamento dei 30 km/h e 5 per superamento dei 50 km/h, suscitando polemiche tra cittadini, automobilisti e autisti del trasporto pubblico.

La nota del MIT

Anche il MIT si è espresso negativamente con una nota “Il limite di 30 km/h in tutta la città di Bologna non appare una scelta ragionevole perché i problemi per i cittadini (in particolare per i lavoratori) rischiano di essere superiori ai benefici per la sicurezza stradale che resta comunque una delle priorità assolute per il Ministro Matteo Salvini”.

Commento di Legambiente

Legambiente esprime sostegno al sindaco Matteo Lepore, sottolineando l'importanza di un'iniziativa innovativa volta a migliorare la sicurezza stradale, l'integrazione modale e la qualità della vita urbana. Chiedono al governo di approvare emendamenti sul nuovo Codice della strada, affinché Bologna non rimanga l'unica città italiana a implementare una "Città30".