Mobilità elettrica: Chi è VinFast
L'avanzare della mobilità elettrica ha dato vita a una dinamica in cui nuovi produttori automobilistici possono emergere rapidamente e crescere con celerità. Questo fenomeno è sostenuto dalla prospettiva dei mercati futuri, spesso premiati dalla finanza più delle attuali performance aziendali. Un esempio tangibile è Tesla, che ha saputo convertire questa tendenza in investimenti concreti e produzione effettiva. Questa situazione, naturalmente, rappresenta una minaccia per l'industria automobilistica tradizionale. In questo contesto si colloca il caso di VinFast, una delle nuove realtà automobilistiche a vocazione elettrica che sta attirando spesso l'attenzione dei mercati finanziari. Cerchiamo di conoscerla.
VinFast è un'azienda automobilistica vietnamita che si è affermata con una straordinaria valutazione di mercato, superando al momento della quotazione (agosto 2023) in valore l'intero gruppo Volkswagen, Mercedes e BMW messi insieme, e addirittura raddoppiando il valore di Ford e General Motors (quotazione che si è rilevata poi molto volatile nei giorni successivi).
Pham Nhat Vuong è il miliardario vietnamita proprietario dell'azienda.
L'azienda è entrata nel mercato automobilistico nel 2017 con un investimento iniziale di 1,5 miliardi di dollari.
Questa avventura è stata seguita da una serie di partnership strategiche che hanno contribuito alla sua rapida crescita.
VinFast ha fatto il suo debutto sul mercato azionario al Nasdaq di New York, attirando grande attenzione per la sua capitalizzazione di mercato incredibilmente alta, che ha raggiunto la cifra record di 85 miliardi di dollari, superando persino la valutazione di Ford.
VinFast fa parte del gruppo VinGroup, un conglomerato aziendale che spazia in diversi settori chiave in Vietnam, tra cui immobiliare, vendita al dettaglio, elettronica di consumo e settore sanitario. La sola VinGroup rappresenta oltre il 2% del prodotto interno lordo del Vietnam, testimoniando la vasta portata e influenza dell'azienda nel paese.
L'azienda ha dimostrato ambizioni globali attraverso collaborazioni con importanti nomi dell'industria automobilistica come Pininfarina, BMW e Magna Steyr.
Una delle partnership di maggior rilievo è stata con BMW, che ha portato alla creazione dei primi modelli VinFast: l'SUV di lusso LUX SA2.0 e la berlina LUX A2.0. Questi modelli, sviluppati in collaborazione con BMW, hanno contribuito a consolidare la reputazione di VinFast nel settore automobilistico.
VinFast ha inoltre acquisito la filiale vietnamita di General Motors e siglato un importante accordo con Italdesign, l'azienda di design automobilistico fondata da Giorgetto Giugiaro.
La gamma di veicoli VinFast è composta da diverse categorie, inclusi crossover e SUV di diverse dimensioni. La casa automobilistica si concentra anche sulla tecnologia elettrica, ponendosi in una posizione simile a Tesla nel mercato automobilistico globale
Guardando al futuro, VinFast sta cercando di espandersi ulteriormente, aprendo nuovi mercati. Ha annunciato la costruzione di uno stabilimento negli Stati Uniti, con l'obiettivo di entrare nel mercato automobilistico statunitense entro il 2024. Inoltre, l'azienda ha ambizioni di espansione in Europa, pianificando l'apertura di 50 concessionarie monomarca in alcune delle principali capitali europee.
Green deal: problema o opportunità per lo sviluppo industriale
Abbiamo voluto parlare di VinFast su INGENIO perchè il tema della mobilità elettrica connesso a quello della lotta al cambiamento climatico fa parte del nostro ambito editoriale.
La sfida posta dal green deal per preservare il pianeta richiede scelte audaci, con l'innovazione a svolgere un ruolo chiave.
Nell'ambito della mobilità, una delle decisioni più cruciali e discusse riguarda la scelta della tipologia di propulsione, e in questo contesto molte nazioni e aziende automobilistiche hanno chiaramente indicato una transizione verso veicoli elettrici.
Un'argomentazione spesso sollevata contro questa mossa riguarda la tutela delle industrie tradizionali, vitali in termini di entrate fiscali e occupazione. In Italia, patria dell'automobilismo, questa discussione è particolarmente rilevante.
Tuttavia, emerge una tendenza: molte case automobilistiche tradizionali stanno spostando risorse verso la ricerca, lo sviluppo e i nuovi modelli a propulsione elettrica. Parallelamente, stanno emergendo nuove realtà, come ad esempio VinFast, che stanno affrontando la sfida con un approccio innovativo, rispecchiando il cambiamento di paradigma verso la mobilità sostenibile.
In questo articolo abbiamo parlato della VinFast ma avremmo potuto parlare anche della Polestar.
Polestar, nata come scuderia automobilistica privata nel 1996, è divenuta una rinomata casa automobilistica svedese specializzata in auto ad alte prestazioni e veicoli elettrici. Originariamente legata a Volvo, la sua crescita l'ha portata a diventare una divisione di Volvo Cars nel 2015.
Nel 2017, ha lanciato i primi modelli con il proprio marchio, sfoggiando una prospettiva di veicoli elettrici sportivi. La Polestar 1, ibrida plug-in, ha fatto da apripista, seguita dalla totalmente elettrica Polestar 2 e dal SUV Polestar 3. Nel 2022, l'azienda ha fatto il suo ingresso in borsa quotandosi al Nasdaq. Mentre mantiene un legame con Volvo, Polestar si è distinta come brand focalizzato sulle prestazioni e l'elettrico, evitando sovrapposizioni con Volvo.
Il cambiamento genera nuove opportunità
Avremmo potuto parlare anche di SAIC, acronimo di Shanghai Automotive Industry Corporation, oppure di BYD, acronimo del Dragone – “Build Your Dreams, GAC Group ...
L'avanzamento nella produzione di batterie sempre più performanti ed economiche, con la prospettiva di soluzioni ancor più sostenibili, insieme a un crescente interesse del settore finanziario per le soluzioni eco-friendly, stanno accelerando la migrazione dell'industria automobilistica verso la propulsione elettrica. Inoltre, lo sviluppo dell'intelligenza artificiale nel settore automobilistico, con particolari benefici nell'ambito della mobilità elettrica, costituisce un ulteriore stimolo per l'espansione del mercato delle vetture elettriche. Questa convergenza di fattori tecnologici sta orientando chiaramente l'industria in questa direzione.
Indubbiamente, ci sono sfide significative da affrontare e risolvere, come il bisogno di aumentare la produzione di energia elettrica e l'implementazione delle infrastrutture di ricarica. Tuttavia, questo cambiamento rappresenta un'opportunità di sviluppo che va riconosciuta, anche in Europa. Una prospettiva conservatrice di fronte a un cambiamento già in corso rischierebbe di risultare svantaggiosa. La storia della transizione digitale dimostra come settori, come quello della fotografia tradizionale, abbiano subito un rapido obsolescenza, aprendo la strada a nuove possibilità inaspettate.
Sono considerazione che governi e industrie dovranno fare per poter guardare al futuro con più serenità, sotto tutti i punti di vista.
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