Misurazione Radon e interventi di risanamento per gli edifici: contributi per Regioni e Province Autonome
Dopo una lunga attesa, sono stati finalmente pubblicati i due decreti che assegnano alle Regioni e alle Province Autonome i fondi per monitorare il radon per individuare le aree prioritarie (Art. 7, decreto-legge n. 69 del 13 giugno 2023) e per la progettazione e l'attuazione di interventi di riduzione e prevenzione della concentrazione di radon (Art. 8). I dettagli nell'articolo.
Contributi Radon: il contesto legislativo
Il decreto-legge n. 69 del 13 giugno 2023, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 103 del 10 agosto 2023 ha previsto agli articoli 7 e 8 l’istituzione di due Fondi in favore delle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano finalizzati rispettivamente a:
- finanziare, con una dotazione di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2025, programmi specifici di misurazione della concentrazione media annua di attività di radon in aria, come supporto nelle attività di individuazione delle aree prioritarie di cui all’articolo 11 del decreto legislativo n. 101 del 31 luglio 2020, da parte delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano;
- finanziare, con una dotazione di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2031, la progettazione e l’attuazione di interventi di riduzione e prevenzione della concentrazione di radon in ambienti chiusi, in particolare mediante attività di monitoraggio, analisi, rilevamento geologico, bonifica e risanamento delle costruzioni dalla sostanza inquinante, in sinergia con i programmi di risparmio energetico e di qualità dell’aria in ambienti chiusi.
Con i decreti del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, di concerto con i Ministri della salute e dell’economia e delle finanze, n. 1 del 2 gennaio 2025 e n. 3 del 3 gennaio 2025 sono stati approvati i criteri di ripartizione dei due Fondi in favore delle Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano. Questi sono approfonditi di seguito.
Radon: cos'è e perché è pericoloso
Il radon è un gas radioattivo naturale, inodore e incolore, prodotto dal decadimento dell'uranio nel suolo. Si accumula negli ambienti chiusi ed è cancerogeno. Per proteggersi, è essenziale misurare i livelli, migliorare la ventilazione e adottare interventi mirati di risanamento.
Redazione Ingenio
Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica n. 1 del 2 gennaio 2025
L’Articolo 2 del decreto riguarda il Programma triennale per l’individuazione delle aree prioritarie (AP). In un’area prioritaria (= Comune o raggruppamento di comuni o porzione di territorio) si stima che almeno il 15% degli edifici ha superato il livello di concentrazione di radon di 300 Bq/m3. Questa definizione, riportata nel D.Lgs. 101/2020 viene dettagliata all’interno del Piano nazionale d’azione per il radon (PNAR) che definisce il numero minimo di unità immobiliari da campionare nel caso di comuni di piccole dimensioni.
Ad oggi (inizio 2025) le Regioni che ha pubblicato in gazzetta ufficiale l’elenco delle aree prioritarie sono:
- La Sardegna.
- Il Piemonte.
- La Lombardia.
- Il Friuli Venezia Giulia.
- La Toscana.
Il decreto suddivide le risorse previste dal Fondo per il “Programma triennale per l’individuazione delle aree prioritarie” (di seguito definito come “Programma”).
Per la realizzazione del Programma sono stanziate risorse per complessivi 30 milioni di €, in particolare:
- 10 milioni di euro, iscritti in conto residui, per l’anno 2023;
- 10 milioni di euro per l’anno 2024;
- 10 milioni di euro per l’anno 2025.
Con un successivo decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con i Ministri della salute e dell’economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, saranno individuati:
- i contenuti e i requisiti dei progetti ammessi al contributo;
- i criteri e la procedura di ammissione al finanziamento;
- le modalità di erogazione del finanziamento;
- le modalità di vigilanza, controllo e monitoraggio dell’attuazione del Programma.
Questo decreto avrà quindi l’obiettivo di dettagliare come i fondi dovranno essere spesi dalle Regioni e dalle Province Autonome.
Nell’Articolo 3 dal titolo “Ripartizione del Fondo e assegnazione delle risorse” per le annualità 2023, 2024 e 2025, a ciascuna regione e provincia autonoma è riconosciuto un contributo secondo quanto riportato nella seguente Tabella 1 (e rappresentato come contributo Totale in Figura 2):
Nell’allegato A del decreto è descritta la metodologia di ripartizione dei fondi. La ripartizione dei fondi è stata calcolata prevedendo la suddivisione in parti uguali, tra le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, di una quota del 30% delle risorse annuali. Il restante 70% delle risorse complessive è ripartito secondo tre pesi così suddivisi:
- 30% alla popolazione residente su base regionale e/o provinciale;
- 30% all’estensione territoriale della regione e/o provincia autonoma;
- 40% a concentrazione media di radon acquisita da indagini di misura della concentrazione di radon in aria effettuate a livello nazionale.
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Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica n. 3 del 3 gennaio 2025
L’articolo 2 del decreto dal titolo “Programma per la prevenzione e riduzione del radon in ambienti chiusi” (di seguito indicato con “Programma di intervento”) prevede l’istituzione di un Fondo per gli anni dal 2023 al 2031.
Per la realizzazione del Programma di intervento sono stanziate risorse per complessivi 90 milioni di € come rappresentato in Tabella.
Similmente al Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica n. 1 del 2 gennaio 2025 con successivo decreto saranno individuati:
- i contenuti e i requisiti dei progetti ammessi al contributo;
- i criteri e la procedura di ammissione al finanziamento;
- le modalità di erogazione del finanziamento;
- le modalità di vigilanza, controllo e monitoraggio del Programma di intervento.
Nella suddivisione non sono presenti il Friuli Venezia Giulia e la Toscana perché l’individuazione delle AP è stata rispettivamente a fine 2024 e gennaio 2025 (pubblicazione in Gazzetta Ufficiale). Per gli anni successivi gli importi verranno attualizzati, come riportato nel Decreto.
In Tabella di seguito sono dettagliate le quote rappresentate nelle immagini di Figura 3 e 4.
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I testi dei due decreti
Nella sezione allegati a fine all'articolo, troverai i testi dei due decreti pubblicati sul sito del MASE.
- Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica n. 1 del 2 gennaio 2025.
- Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica n. 3 del 3 gennaio 2025.
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