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Milano-Laghi, la prima autostrada al mondo compie 100 anni

L’autostrada Milano-Laghi, inaugurata il 21 settembre 1924, rappresenta una pietra miliare nella storia delle infrastrutture stradali globali. Progettata dall’ingegnere Piero Puricelli, è riconosciuta come la prima autostrada al mondo certificata per il traffico pubblico e a pedaggio.

Il 21 settembre 1924, sulla sua Lancia Trikappa, il re d'Italia Vittorio Emanuele III inaugurava il primo tronco della Milano-Laghi: è la prima al mondo “certificata come autostrada”.

   

21 settembre 2024 - Giorno dell'inaugurazione dell'Autostrada Milano- Laghi
21 settembre 2024 - Giorno dell'inaugurazione dell'Autostrada Milano- Laghi (@wikipedia)

  

L'autostrada Milano-Laghi è una pietra miliare nella storia della progettazione stradale. Non solo rappresenta la prima autostrada al mondo, ma simboleggia l'ingresso dell'Italia nell'era della modernità infrastrutturale. Fu ideata in un contesto di crescente motorizzazione e di sviluppo economico, rispondendo all'esigenza di collegare rapidamente Milano, il centro nevralgico industriale e commerciale del Nord Italia, con le località turistiche dei laghi prealpini, in particolare il Lago Maggiore e il Lago di Como.

Il progetto fu fortemente voluto da Piero Puricelli, ingegnere e imprenditore, che intuì la necessità di una rete stradale dedicata esclusivamente al traffico automobilistico, separata dalle altre modalità di trasporto. Questo concetto era avveniristico per l’epoca, quando la maggior parte della popolazione si spostava ancora con mezzi trainati da animali o su rotaia e il numero di veicoli a motore circolanti in Italia nel 1924 non superava le 85 000 unità.

  

Contesto storico e progettuale in cui nasce

All'inizio degli anni '20, l'Italia stava affrontando una rapida crescita del traffico automobilistico, in linea con il boom economico post-bellico. Milano, capitale economica e finanziaria, aveva bisogno di un'infrastruttura che facilitasse l'accesso alle aree limitrofe e favorisse lo sviluppo del turismo e dell'industria.

L'idea innovativa di Puricelli fu quella di creare una strada riservata esclusivamente ai veicoli motorizzati, capace di migliorare notevolmente i tempi di percorrenza e di garantire maggiore sicurezza rispetto alle strade ordinarie, condivise con carrozze e biciclette. In un’epoca in cui il concetto stesso di "autostrada" non esisteva, la Milano-Laghi rappresentava una vera rivoluzione concettuale e infrastrutturale.

Puricelli dedicò 15 mesi alla progettazione e alla costruzione del primo tratto dell'Autostrada dei Laghi, che collegava Milano a Varese, oggi conosciuto come l'A8. La realizzazione di quest'opera richiese un imponente sforzo organizzativo, con oltre 3.000 espropri di terreni necessari per la costruzione. Nonostante le sfide logistiche, il progetto venne completato nei tempi previsti, con un costo di circa 90 milioni di lire dell'epoca, equivalenti a circa 83 milioni di euro odierni.

La costruzione dell'autostrada coinvolse più di 4.000 operai, che lavorarono giorno e notte per portare a termine l'opera. Furono impiegati 219 manufatti in cemento e movimentati circa 2 milioni di metri cubi di terra, dimostrando la grandezza e l'ambizione del progetto.

Meno di un anno dopo, il 28 giugno 1925, l'Autostrada dei Laghi si ampliò ulteriormente con l'inaugurazione della seconda tratta, che da Lainate portava a Como, oggi classificata come A9, lunga 24 chilometri, e con il prolungamento del tracciato da Gallarate a Sesto Calende di 11 chilometri, oggi parte dell'A8/A26. Questi nuovi sviluppi aumentarono l'importanza dell'autostrada come arteria principale per il collegamento tra Milano e i laghi del Nord Italia. 

 

Bivio Varese-Como dell'Autostrada dei Laghi alla fine degli anni_50
Bivio Varese-Como dell'Autostrada dei Laghi alla fine degli anni_50 (@Wikipedia)

    

Caratteristiche tecniche della Milano Laghi

Dal punto di vista progettuale, la Milano-Laghi si distingueva per alcune soluzioni tecniche innovative per l'epoca:

Tracciato. Il tracciato dell'Autostrada dei Laghi si sviluppava su un percorso lungo circa 49 chilometri, su una corsia per senso di marcia, caratteristica innovativa per l'epoca. Questa suddivisione delle corsie aveva l'obiettivo di migliorare la sicurezza stradale, riducendo il rischio di collisioni frontali, una problematica molto comune sulle strade ordinarie. Il tracciato era riservato ai veicoli a motore, eliminando il problema dell’interferenza con altri mezzi di trasporto, permettendo di mantenere velocità costanti e migliorando la sicurezza.

Larghezza della carreggiata: La strada aveva una larghezza dagli 11 ai 14 metri di cui 8 o 10 pavimentati, pensata per consentire un agevole sorpasso tra veicoli, riducendo il rischio di incidenti. 

Pavimentazione. Un altro elemento tecnico rilevante dell'Autostrada dei Laghi fu la scelta dei materiali per la pavimentazione. Puricelli optò per l'uso di lastre in calcestruzzo (di ca.18-20 cm), una soluzione avanzata per l'epoca, poiché offriva una maggiore durata e resistenza rispetto ai manti stradali tradizionali in ghiaia o asfalto. Il calcestruzzo era in grado di sopportare il passaggio di veicoli pesanti senza subire eccessivi danni, riducendo così i costi di manutenzione nel lungo termine.

 

Ingresso all'autostrada da Milano, 1929
Ingresso all'autostrada da Milano, 1929 (@Wikipedia)

  

Accessi limitati: Gli ingressi all'autostrada erano controllati e limitati a punti specifici, riducendo l'intersezione con altre strade e migliorando il flusso del traffico.

Curvatura e pendenze ottimizzate: Gli ingegneri coinvolti nel progetto adottarono criteri di progettazione moderna per minimizzare le curve strette e le forti pendenze, con un raggio di curvatura sufficientemente ampio per consentire una guida più fluida. Il tracciato dell'autostrada era quasi completamente rettilineo, con pendenze che non superavano il 3%, rendendolo adatto al traffico veloce. L’obiettivo era quello di favorire una marcia continua e sicura, limitando gli interventi di frenata e accelerazione, che rappresentano oggi uno dei principi della progettazione di autostrade.

Sistemi di drenaggio. La piovosità delle regioni attraversate richiedeva un'attenzione particolare alla gestione delle acque piovane per evitare l'accumulo di acqua sulla carreggiata, che avrebbe potuto compromettere la sicurezza dei veicoli. Furono quindi realizzate canalette laterali per il deflusso dell'acqua e cunette trasversali per convogliare le acque piovane verso i canali di scolo, garantendo così un manto stradale sempre asciutto e sicuro.

Segnaletica. L'Autostrada dei Laghi introdusse anche innovazioni significative nel campo della segnaletica stradale. Furono installati segnali verticali e orizzontali lungo tutto il percorso, con lo scopo di fornire indicazioni chiare agli automobilisti e di migliorare la sicurezza. Questi segnali, che oggi possono sembrare scontati, furono tra i primi esempi di una segnaletica pensata appositamente per le autostrade.

 

ALCUNE CURIOSITA'
> L'autostrada era aperta al pubblico dalle 6 del mattino fino all'1 di notte, offrendo così un'ampia finestra temporale per il transito.
> Il pedaggio variava tra 9 lire per le moto e tra 12 e 60 lire per i veicoli a seconda della potenza e della lunghezza del mezzo.
> Nel 1926 si contarono 421.406 passaggi di veicoli, con una media giornaliera di 1.115 unità.

 

Chi era Piero Puricelli

Piero Puricelli, l’ingegnere dietro la creazione dell’autostrada Milano-Laghi, è una figura di spicco nell’ingegneria civile e infrastrutturale del primo Novecento. Nato nel 1883 a Milano, Puricelli proveniva da una famiglia di imprenditori edili, il che lo avvicinò fin da giovane al mondo delle costruzioni. Dopo aver completato i suoi studi in ingegneria al Politecnico federale di Zurigo, si dedicò a una carriera che lo portò a esplorare non solo le tecniche costruttive, ma anche una visione più ampia della mobilità e dello sviluppo infrastrutturale, temi che sarebbero stati centrali nella sua opera più nota: la progettazione delle prime autostrade.

 

La visione pionieristica di Puricelli

Puricelli era molto più di un semplice tecnico; era un visionario con un approccio innovativo alla mobilità. Mentre l’Europa e il mondo intero vedevano ancora le strade come infrastrutture multifunzionali condivise da diversi tipi di veicoli, Puricelli intuì che l’automobile avrebbe trasformato radicalmente il concetto di trasporto. Credeva nella necessità di un’infrastruttura specifica e dedicata esclusivamente ai veicoli a motore, libera dalle interferenze di mezzi lenti o tradizionali come carri e biciclette.

Uno dei punti più rilevanti della sua visione era l’idea che l’autostrada dovesse essere progettata non solo per servire esigenze immediate, ma per anticipare la crescita esponenziale del traffico automobilistico che egli prevedeva per il futuro. L'autostrada Milano-Laghi fu progettata con una capacità di carico ben superiore rispetto al traffico dell'epoca, dimostrando come Puricelli avesse una chiara visione a lungo termine. Questa capacità di guardare avanti e anticipare i bisogni futuri è una caratteristica che lo distingue tra i pionieri dell’ingegneria stradale.

L’opera di Puricelli non si fermò con la Milano-Laghi. Il successo di questa autostrada lo rese una figura di riferimento a livello internazionale. Fu chiamato a presentare le sue idee e progetti all’estero, contribuendo alla diffusione del concetto di "autostrada" in altri Paesi, che presero ispirazione dai suoi lavori per sviluppare le loro reti stradali dedicate.

    

Cosa lascia ai progettisti di oggi

Per i progettisti stradali contemporanei, la Milano-Laghi offre lezioni preziose su diversi fronti. Prima di tutto, l'approccio olistico al progetto: Puricelli comprese che non si trattava solo di costruire una strada, ma di creare un sistema di trasporto dedicato e ottimizzato per una nuova era di mobilità. Questa visione ha ispirato la moderna progettazione stradale, dove gli ingegneri devono pensare non solo alla viabilità, ma anche alla sicurezza, alla sostenibilità e all'integrazione con il territorio.

Inoltre, l'attenzione agli aspetti tecnici, come la riduzione degli incroci, la gestione delle pendenze e l'implementazione di sistemi di drenaggio efficaci, sono elementi che ancora oggi rimangono alla base di ogni progetto autostradale. La Milano-Laghi dimostrò che una progettazione accurata può ridurre significativamente i costi di manutenzione e aumentare la vita utile di una strada.

La costruzione della prima autostrada al mondo non solo segnò l'inizio di una nuova era per la mobilità su gomma, ma tracciò un percorso che i progettisti stradali ancora oggi seguono. Le innovazioni tecniche introdotte nella Milano-Laghi continuano a essere rilevanti e applicate su scala globale, rendendo questa autostrada un riferimento storico e tecnico fondamentale per chi si occupa di progettazione di infrastrutture.

Perché si dice che la Milano Laghi è stata la prima autostrada "certificata" al mondo?
Pur non essendo, in realtà la prima autostrada progettata per i soli mezzi a motore, l'autostrada Milano-Laghi è spesso definita come la prima autostrada "certificata" al mondo perché rappresenta il primo esempio di strada progettata e costruita esclusivamente per il traffico motorizzato, secondo criteri che la distinguono dalle strade convenzionali dell'epoca. Inoltre secondo il suo ideatore Piero Puricelli, l’autostrada dei Laghi era stata concepita sin da subito per unire due o più destinazioni nella maniera più rapida possibile, secondo il concetto moderno di autostrada. Questo concetto di "autostrada" era un'idea completamente nuova e non si trattava semplicemente di un'evoluzione delle strade ordinarie, ma di una vera e propria categoria infrastrutturale dedicata. 

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