Milano: dopo i restauri rinasce lo storico palazzo delle Scintille a CityLife
Il Palazzo delle Scintille a Milano, conosciuto anche come ex Padiglione 3 della vecchia Fiera, fu progettato nel 1923 dall’architetto Paolo Vietti Violi: quali saranno i progetti futuri?
Il Palazzo delle Scintille a Milano, conosciuto anche come ex Padiglione 3 della vecchia Fiera, fu progettato nel 1923 dall’architetto Paolo Vietti Violi per ospitare un velodromo nell’ambito della vecchia Fiera Campionaria di Milano, oggi inglobata nel nuovo quartiere di CityLife.
Figura 1 – Il Palazzo delle Scintille visto nel suo contesto del quartiere Citylife.
La storia del Palazzo delle Scintille
Il Palazzo delle Scintille di Milano è caratterizzato da uno spazio interno versatile, adatto a ospitare un’ampia varietà di manifestazioni: espositive, sportive, musicali, teatrali e culturali. La struttura primaria resistette ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, la cupola fu distrutta e ricostruita nel dopoguerra.
Nel 1946 lo spazio fu temporaneamente organizzato per la stagione lirica del Teatro alla Scala. Mentre dal 1960 al 1990 fu utilizzato per eventi fieristici legati ad automobili, aeromobili e imbarcazioni. Fino agli anni ‘90 rimase poi inutilizzato. Dopo il restauro delle facciate del 2017 riaprì i suoi spazi e ospitò nel 2019 il concerto inaugurale de LAFIL – Filarmonica di Milano.
Figura 2 – L’antico edificio ristrutturato con i suoi richiami all’Art Nouveau.
Nuova vita all’Antico Padiglione 3
Arrivando sotto le torri di Citylife da piazza Sei Febbraio, ripulita e ristrutturata nei suoi dettagli Art Nouveau, è riemersa dalle recinzioni, dopo lunghi lavori terminati nel 2017, la facciata dell’antico Padiglione 3, l’ex palazzetto anni '20 dell’architetto sportivo Vietti Violi, una delle uniche tracce del passato rimaste sull’area della fiera campionaria, oltre alla fontana liberty in piazza Giulio Cesare e le palazzine degli Orafi verso largo Domodossola.
Nel 2018 invece è stato avviato un recupero conservativo degli interni, affascinanti spazi da 15mila metri quadrati con due piani di ballatoi (che assieme a gradinate di legno ospitavano fino a 18mila spettatori) a circondare l’area centrale dal disegno ellittico, circondata da colonne sotto alla copertura realizzata in ferro e ricostruita dopo la Seconda guerra.
Doveva essere un museo dei bambini e un’arena concerti. Ma prima il vincolo della Soprintendenza e poi le sentenze del Consiglio di Stato, l’hanno restituito alla sua vocazione storica. Sarà infatti uno spazio che ospiterà eventi espositivi, ludici, musicali e sportivi, ricordando i tempi in cui qui si tenevano le corse ciclistiche (la Sei giorni di Milano), i Saloni dell’auto, della nautica e dell’aeronautica e l’estate della Scala durante il restauro del Piermarini dopo la guerra.
La costruzione in cemento armato ha così visto proseguire quindi nel tempo un restauro conservativo con la posa di infissi e la creazione di un cunicolo sotterraneo. I lavori più impegnativi sono stati quelli apportati sulle tre facciate laterali e posteriore a cui erano stati attaccati altri padiglioni della fiera.
Figura 3 – Vista dell’ingresso principale del Palazzo delle Scintille.
L’asta finale e scenari futuri per il Palazzo delle Scintille
Dopo ben 52 rilanci, la compagnia di assicurazioni Generali ha battuto Allianz nell’asta per l’Ex Padiglione 3 della fiera, con un’offerta di 30,1 milioni di euro, che verranno reinvestiti, dalla Giunta Sala, per dei progetti nelle periferie del capoluogo lombardo.
Ora si attende quindi di sapere, da parte della compagnia vincitrice, quali sono gli scenari futuri immaginati per questo stabile così particolare, sottoposto a vincoli di carattere storico da parte della Soprintendenza. Il desiderio è quello di rivedere riaprire al suo interno, un centro culturale di profilo internazionale rappresentativo del quartier di CityLife stesso.
L’obiettivo principale, infatti, che tutti si sperano venga mantenuto, non è solo la valorizzazione economica del bene, ma la sua restituzione alla città quale attrezzatura pubblica, di interesse pubblico, che possa ospitare strutture che erogano servizi e/o eventi d’interesse generale, tenendo presente che sarà possibile insediare all’interno attività di tipo commerciale (di vendita di beni e servizi) compatibili con la funzione principale, fino ad un max di 2.500 mq.
Figura 4 – La particolare cupola vista dall’interno.