Miglioramento energetico degli edifici: la Direttiva Case Green prende il via

Efficienza energetica degli edifici: il 75% di quelli costruiti prima del 2000 non ha prestazioni sufficienti per soddisfare gli obiettivi UE

Lo scorso 15 gennaio, la Direttiva Energy Performance of Building Directive (EPBD) – a cui ci si riferisce come “Direttiva Case Green” – è stata approvata dalla Commissione Industria, Ricerca ed Energia (ITRE) del Parlamento Europeo, a seguito degli accordi tra Commissione, Parlamento e Consiglio raggiungendo così la sua versione definitiva.

Gli obiettivi della Direttiva sono chiari e ambiziosi: raggiungere la neutralità climatica del settore edilizio entro il 2050, attraverso un percorso virtuoso e di miglioramento continuo delle costruzioni nuove ed esistenti.

L’accordo prevede la progettazione di nuovi edifici a zero emissioni entro il 2030 e un percorso di miglioramento energetico graduale per gli immobili esistenti, con tappe cruciali fissate per il 2030 e il 2035. L'innovazione si riflette nell'obbligo di installare pannelli solari su specifiche categorie di edifici, con il progressivo abbandono delle caldaie a gas, culminando in un divieto totale entro il 2040. Infine, l'intero settore edilizio si propone di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Questo cambio di paradigma è ancora più significativo se guardiamo ai dati dell’Unione Europea: gli edifici sono responsabili del 40% dei consumi energetici in Europa e di oltre 1/3 delle emissioni dirette e indirette di gas serra. Ben il 75% degli edifici costruiti prima del 2000 hanno prestazioni energetiche insufficienti, un ritratto del patrimonio edilizio che rappresenta anche l’Italia, dove il 62,3% degli edifici residenziali e il 37,8% dei non residenziali sono ancora in classe F o G (dati Smart Building Report 2022).

Il prossimo passo, prima che la Direttiva diventi legge, sarà l’approvazione formale da parte dell’Assemblea plenaria del Parlamento.

Vantaggi concreti dell'isolamento e impermeabilizzazione per l’efficienza energetica

L’isolamento termico e l’impermeabilizzazione sono strettamente correlati e influenzano in modo significativo efficienza energetica, sostenibilità e durabilità dell’involucro edilizio.

Secondo i dati del centro studi Cortexa del 2022, è emerso che un sistema a cappotto progettato e posato a regola d’arte, consente una riduzione dei consumi energetici di un condominio fino al 45% e fino al 33% se nel caso di una villetta a due piani.

È evidente che questo tipo di intervento, nell’ambito della Direttiva Green e non solo, sia strategico per il miglioramento energetico degli edifici esistenti, mentre deve diventare una scelta by-design per tutte le nuove costruzioni. Soprema offre molteplici tecnologie per l’isolamento termico degli edifici, dall’EPS fino alla lana di roccia SOPRAROCK, passando per il SOPRAXPS e il SOPRAPIR, tutti conformi ai CAM e, nel caso della gamma EPS tagliata da blocco e SOPRAXPS, certificazione EPD.

Tuttavia, è in copertura che si verifica la maggiore dispersione termica specifica, con una perdita di calore dell’edificio di circa il 20%. Anche in questo caso, una corretta progettazione e la scelta di materiali idonei – come ad esempio membrane impermeabilizzanti sintetiche, bituminose o liquide Cool Roof nel caso delle coperture piane oppure sistemi tipo Stirodach di Soprema nel caso di coperture a falde – possono permettere importanti risultati in termini di riduzione dei consumi e comfort termico, oltre che di protezione dell’involucro da infiltrazioni d’acqua.

Per maggiori informazioni sulla scelta dei migliori prodotti e sistemi che Soprema mette a disposizione per la transizione ecologica dell’edilizia, è disponibile il servizio di consulenza tecnica gratuita Personal Tech-Advisor di Soprema Italia.