Metodi di dimensionamento dello spessore di intonaco protettivo antincendio
In questo articolo si descrivono i metodi per calcolare lo spessore di intonaco protettivo, da applicare ad un pilastro in calcestruzzo armato.
A cura di associazione FIREPRO
Ing. Cecchinato Diego
Edilteco Group
In questo articolo, a titolo esemplificativo, vengono esposti i metodi per calcolare lo spessore di intonaco protettivo, da applicare ad un pilastro in calcestruzzo armato. Una volta determinato il rischio incendio dell’attività, e di conseguenza la resistenza che le strutture devono possedere, il professionista antincendio ha a disposizione tre strade per determinare lo spessore di intonaco protettivo:
- Metodo tabellare.
- Metodo sperimentale.
- Metodo analitico.
Successivamente, vengono confrontate le metodologie appena esposte, valutando lo spessore ottenuto e la loro semplicità di utilizzo.
Il pilastro in calcestruzzo armato, scelto come riferimento, ha una sezione 350x350 mm, un intraferro di 20 mm ed è esposto al fuoco su più lati. Si suppone che debba essere garantita una resistenza dell’elemento di 120 minuti (R120).
Metodo Tabellare
Il metodo tabellare è sicuramente il più semplice e forse anche il più noto. Il normatore ha effettuato al posto del progettista molte valutazioni e scelte, per questo motivo il metodo si presenta rapido, ma per contro molto cautelativo. A ogni scelta, infatti, il normatore si è cautelato con un coefficiente di sicurezza elevato, dovendo includere un ampio ventaglio di situazioni reali; il risultato è, inevitabilmente, un sovra dimensionamento del protettivo da applicare.
Nel caso preso ad esempio, la tabella a cui fare riferimento, vedi Figura 1.1, è contenuta nel paragrafo D.6.2 del noto DM 16 Febbraio 2007. Seguendo quanto indicato nel decreto e nella tabella, la dimensione a cui fare riferimento è B = 350/a = 60, che rappresentano rispettivamente:
- B = lato minimo pilastro.
- a = intraferro minimo di calcestruzzo.
Se questi valori sono rispettati, l’elemento resiste anche senza protettivo. Ovviamente non è il caso in oggetto, dove è rispettato il lato minimo, ma non l’intraferro.
A questo punto, per determinare lo spessore occorre calcolare l’intraferro mancante con la Formula 1.1:
im = a – ir (1.1)
dove:
im = in traferro mancante, a = intraferro minimo imposto dal decreto, ir = intraferro reale a disposizione.
Fig. 1.1 “Tabella del paragrafo D.6.2 del DM 16-2-2007, relativa al dimensionamento dei pilastri”
Nell’esempio in esame im = 40 mm, per poter raggiungere il requisito R120 ci mancano, quindi, 40 mm di calcestruzzo. In base alle indicazioni del DM 16-2-2007, che attribuisce un rapporto ½ tra intonaco antincendio e calcestruzzo, per poter certificare la resistenza al fuoco R120, occorrono 20 mm di intonaco protettivo.
Metodo Sperimentale
Un altro metodo a disposizione del progettista è quello sperimentale. Seguendo questo procedimento, è possibile fare riferimento ai certificati di laboratorio dell’intonaco scelto. Questi documenti, che per condizioni di prove e metodi di elaborazione, fanno riferimento alle norme europee EN 13381, restituiscono le reali proprietà dell’intonaco scelto. Per il caso in esame, la prova sperimentale di riferimento è la EN 13381-3; all’interno del documento redatto dal laboratorio, è possibile ricavare dai dati restituiti, riportati su diversi grafici e tabelle, lo spessore di intonaco protettivo necessario.
In Tabella 3.1 è riportato un esempio di come si può essere presentato un risultato nei test; osservando i dati, si può concludere che per garantire una resistenza R120, occorrono 10 mm di intonaco X.
Tabella 3.1 “Esempio di come si possono presentare i risultati nell’elaborato del laboratorio”
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