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Metamorfosi per il Centre Pompidou di Parigi: svelato il progetto del cambiamento

A Parigi al via un importante processo di riqualificazione del Centre Pompidou. L’iconica architettura high-tech inserita nel quartiere Beaubourg, progettata da Renzo Piano e Richard Rogers, è pronta alla metamorfosi. La chiusura al pubblico è prevista per settembre 2025, con inizio dei lavori ad aprile 2026.

L’edificio simbolo dell’Architettura High-Tech sarà presto ristrutturato

Al fine di risolvere alcuni problemi tecnici che affliggono l'edificio progettato da Renzo Piano, Richard Rogers e Gianfranco Franchini negli anni ’70, circa quattro anni fa è stato approvato un programma di ristrutturazione del Centre Pompidou, con il sostegno del Ministero della Cultura francese.

Il progetto dell'edificio, come lo vediamo oggi, è il risultato di un concorso internazionale di progettazione del 1971. La giuria internazionale presieduta da Jean Prouvé scelse la proposta progettuale tra 681 progetti presentati. Ideato dai giovani architetti Renzo Piano, Richard Rogers e Gianfranco Franchini (che poi, però, non prese parte all'impresa progettuale), nel progetto del Centre Pompidou furono coinvolti anche due giovani ingegneri: il britannico Edmund Happold e lo strutturista irlandese Peter Rice. L'assegnazione del primo premio a questo gruppo di giovani professionisti - all'epoca quasi tutti under 40 e ancora non famosi - fu una sorpresa generale.

 

Centre Pompidou: architetti Renzo Piano e Richard Rogers - Fotografia della facciata ovest
Centre Pompidou: fotografia della facciata ovest (© Sergio Grazia)

Soprannominato anche Beaubourg, dal nome del quartiere in cui si trova, tra il Marais e Les Halles, questo edificio è diventato un’icona dell'architettura del XX secolo. Oggi è tra i musei più visitati al mondo, conosciuto per essere un sofisticato contenitore urbano di arte moderna.

L'edificio è stato concepito per volontà di Georges Pompidou, Presidente della Repubblica francese dal 1969 al 1974, il quale desiderava creare nel cuore di Parigi un'istituzione culturale multidisciplinare. Oltre ad essere dedicato interamente all'arte moderna, ospita anche una vasta biblioteca pubblica, un museo del design e offre spazi per attività musicali, cinematografiche e audio-visive.

Parliamo di un edificio dal design audace, molto dibattuto al momento della sua presentazione al pubblico: c'è chi lo ama e c’è chi non lo apprezza. Comunque qualunque sia l’opinione, questa architettura è entrata nella storia dell’architettura del XX secolo.

Una architettura sfrontata, una architettura non convenzionale che mostra apertamente la complessità della macchina che la rende viva anziché cercare di nasconderla.

Gli impianti che alimentano quotidianamente l'edificio, ovvero le condotte di ventilazione e riscaldamento, le tubature del gas e dell’acqua, le scale mobili e gli ascensori che collegano i vari piani dell’edificio, sono stati tutti messi in evidenza in facciata caratterizzando l'identità distintiva dell'intera architettura. Un approccio progettuale che ha consentito di ottenere superfici libere di circa 7.500 mq ad ogni piano dell'edificio.

L'acciaio della struttura, il vetro e i colori che distinguono gli impianti di servizio e distribuzione, come il blu per il sistema di climatizzazione, il giallo per l'impianto elettrico, il rosso per la circolazione (scale mobili e ascensori) e il verde per i circuiti dell'acqua, caratterizzano l'involucro architettonico di questo grande parallelepipedo alto 42 metri, lungo 166 metri e largo 60 metri.

Oggi, dopo quasi mezzo secolo dalla sua inaugurazione, l'iconico Centre Pompidou ha bisogno di essere ristrutturato per garantirne la longevità. Già 25 anni fa, Renzo Piano si prese cura della sua architettura con un importante intervento di ristrutturazione, culminato con una nuova inaugurazione avvenuta il 1º gennaio 2000, non in un giorno qualsiasi dell'anno ma bensì nel giorno che segna l'inizio di un nuovo millennio. Ancor prima del suo progetto d’ideazione e costruzione, a questa architettura era stato demandato un obiettivo ben preciso: diventare un simbolo dell'architettura della seconda metà del XX secolo a Parigi, una città dove l’architettura moderna, fino ad allora, era poco rappresentata.

 

Centre Pompidou: presentato il progetto di restyling

«Nel rispetto dell'architettura attuale dell'edificio, senza costruzioni o estensioni aggiuntive, il Centre Pompidou fa una scelta eco-responsabile» ha dichiarato Laurent Le Bon, Presidente del Centre Pompidou, in sede di conferenza stampa il 20 giugno 2024.

« Il progetto si basa sulla trasformazione di una parte degli spazi in nuovi luoghi di proposte culturali e di convivialità. Consentirà di ripensare la presentazione della più grande collezione d'arte moderna e contemporanea d'Europa, riaffermando al contempo lo spirito pluridisciplinare del centro culturale ».

Come dichiarato dal Presidente Le Bon, lo spirito che animerà il grande progetto "Centre Pompidou 2030" sarà quello di combinare soluzioni tecniche innovative con un approccio culturale all'avanguardia.

 

Ristrutturazione del Centre Pompidou: gli architetti che hanno accettato la sfida del rinnovamento

Il gruppo di architetti che affronterà questa sfida è lo studio Moreau Kusunoki, in collaborazione con Frida Escobedo Studio e AIA Life Designers. Questa metamorfosi sarà una tappa decisiva, a più di cinquant'anni dall’inaugurazione del Beaubourg.

 

Frida Escobedo, Hiroko Kusunoki, Nicolas Moreau e Adrien Paporello
Frida Escobedo, Hiroko Kusunoki, Nicolas Moreau e Adrien Paporello (© Jair Lanes)

 

«Credo che i vincitori del concorso abbiano compreso appieno lo spirito del Centre Pompidou. Il loro progetto rispetta l'architettura di questo edificio e, al contempo, è capace di rinnovarlo per il futuro, mantenendone l'integrità. Le mie congratulazioni e il mio incoraggiamento ai vincitori.»

 

Così Nicolas Moreau e Hiroko Kusunoki hanno immaginato il futuro del Centre Pompidou

Fin dalla sua creazione, il Centre Pompidou ha avuto la vocazione di essere un luogo sperimentale, capace di reinventarsi costantemente per rimanere pertinente, ispirare nuove idee e immaginare ogni visita come una scoperta, un'esperienza inedita che nutre le memorie individuali e collettive. Questa ristrutturazione è l'occasione per riallacciarsi ad alcuni dei principi fondatori del progetto.

 

Rappresentazione artistica della piazza sul lato sud, Centre Pompidou
Rappresentazione artistica della piazza sul lato sud, Centre Pompidou (© Moreau Kusunoki in collaborazione con Frida Escobedo Studio)

 

Quattro linee guida strutturano l'approccio concettuale e mirano alla rinascita di un luogo ricco di esperienze, attraente e capace di rispondere alle aspettative di tutti i visitatori e del personale.

 

1. Porosità fisiche e visive
Connessioni visive e fisiche tra i diversi spazi permettono di ritrovare e amplificare la generosità della visione iniziale del Centre Pompidou. Nuove trasparenze aprono gli spazi tra loro e verso il loro ambiente urbano. La luce penetra in profondità i piani e sottolinea i percorsi in modo più leggibile e accogliente. Il prolungamento della città nel cuore dell'edificio diventa un'intenzione fondamentale del progetto.

 

Rappresentazione artistica della vista verso il Polo Nord, Centre Pompidou
Rappresentazione artistica della vista verso il Polo Nord, Centre Pompidou (© Moreau Kusunoki in collaboration with Frida Escobedo Studio)

 

2. Evidenza dei percorsi
L'organizzazione spaziale, oggi a volte confusa, è semplificata al fine di definire principi di disposizione chiari e leggibili. Percorsi fluidi, che offrono scelte naturalmente identificabili, facilitano l'esperienza di tutti, in particolare dei nuovi visitatori. Le deambulazioni possono seguire questi percorsi o emanciparsene secondo i desideri. Durante la progettazione del Centre Pompidou, le nozioni di velocità, animazione e diffusione delle informazioni simboleggiavano il progresso. Oggi il paradigma è invertito: di fronte alla sovrabbondanza informativa, alla frammentazione della nostra attenzione e all'isolamento provocato dal tempo trascorso sugli schermi, il Centre Pompidou propone uno spazio dove la mediazione, l'interazione umana e l'esperienza fisica degli utenti sono centrali.

3. Attivazione e riqualificazione degli spazi
Grazie alla chiarificazione dei percorsi e al rafforzamento della trasparenza degli spazi, i visitatori hanno ora la possibilità di esplorare l'intero Centro. Gli spazi sono liberati fisicamente e visivamente, rivelano nuove potenzialità e sono meglio sfruttati. Si tratta di organizzare le disposizioni necessarie alla loro attivazione: polivalenza, varietà degli arredi, mescolanza dei pubblici, accessibilità e rapporti visivi trasversali, restituendo all'edificio il suo carattere di piattaforma creativa.

 

Rappresentazione artistica dell'hub di nuova generazione, Centre Pompidou
Rappresentazione artistica dell'hub di nuova generazione, Centre Pompidou © Moreau Kusunoki in collaborazione con Frida Escobedo Studio (© Moreau Kusunoki in collaborazione con Frida Escobedo Studio)

 

4. Dialogare con l'esistente
La rivitalizzazione che proponiamo si inscrive in continuità con lo spirito e il DNA del Centre Pompidou, sia come istituzione sia come manifesto architettonico. Questo spirito è oggi incarnato dai visitatori occasionali, dai soci, dal personale, dai ricercatori, dagli artisti... Le scelte architettoniche si nutrono dell'attenzione rivolta agli usi, ai bisogni e alle aspettative dei diversi pubblici che frequentano, compongono e animano il Centre Pompidou. È cruciale preservare le relazioni stabilite tra l'edificio e il suo pubblico. Questo approccio attento, rispettoso e fiducioso preserva e rivitalizza l'armonia e l'equilibrio dell'ecosistema che forma il Centre Pompidou.

Questa attitudine volutamente discreta si riflette anche sul vocabolario e sulla materialità delle trasformazioni, che si inseriscono nell'identità del linguaggio dell'edificio esistente. Aspiriamo a un'architettura in sintonia con il suo tempo, che rispetti i valori generosi e i concetti innovativi e ambiziosi della visione originaria: l'utopia sociale di un centro culturale in perfetta continuità con la città, "un luogo aperto, per le persone, destinato agli incontri e al contatto", un organismo ibrido in continua evoluzione, interrogando costantemente, attraverso la loro coesistenza, il ruolo e i codici dei musei, delle biblioteche, delle arti performative e delle arti visive, così come le aspettative dei diversi pubblici che frequentano, compongono e animano il Centre Pompidou.

 

Metamorfosi del Centre Pompidou e del contesto circostante

PIAZZA E ATELIER BRANCUSI

La Piazza e l'Atelier Brancusi, adicenti al Centre Pompidou, subiranno una significativa trasformazione. Sebbene la Piazza goda di una popolarità innegabile, la maggior parte delle attività si svolge nella sua parte superiore. Il progetto prevede di creare una nuova dinamicità, la Piazza sarà ridisegnata per migliorare il flusso dei visitatori e integrare meglio le attività del Centro nel tessuto urbano. Saranno aggiunte nuove terrazze a nord della Piazza per invitare i passanti a sedersi di fronte all'Atelier Brancusi mentre l'angolo sud-ovest dell'Atelier sarà aperto per favorire un flusso di visitatori più fluido. Una rampa per persone con mobilità ridotta si fonderà armoniosamente con le terrazze a sud della Piazza. Il progetto mira a promuovere l'espressione spontanea della cultura urbana, consolidando i legami del Centre Pompidou con la città attraverso aperture più accessibili e connessioni fluide con Rue Saint-Merri. La riqualificazione dell'Atelier Brancusi includerà anche il Centro di Ricerca e la Biblioteca Kandinsky, ri-organizzati verticalmente e orizzontalmente per migliorare l'interazione tra l'edificio, la Piazza e il giardino.

 

FORUM E AGORA' DEL CENTRE POMPIDOU

Il progetto di riqualificazione del Centre Pompidou trasformerà radicalmente il Forum e l'Agorà. Gli interventi architettonici potenzieranno l'area di accoglienza, favorendo la spontaneità e l'interazione sociale. Il nuovo layout migliorerà il flusso dei visitatori, con ascensori che saranno spostati per maggiore visibilità e una connessione rafforzata tra i livelli. Una tribuna unirà le due aree, promuovendo eventi e pause informali. Il centro del traffico pubblico si sposterà verso il centro, facilitando l'orientamento dei visitatori e migliorando l'accessibilità. L'uso di vetri anziché tende opache antincendio aumenterà la luminosità interna, mentre le facciate saranno aperte verso nord e sud e liberate dagli ostacoli visivi per migliorare la vista e la permeabilità urbana.

Il progetto prevede l'ampliamento del soppalco verso est per integrare nuove strutture commerciali e aree di riposo, migliorando anche l'aspetto estetico della facciata su Rue du Renard. Al di sotto del soppalco sarà posizionato un café con vista sul vano scala dell'Agorà e sulle ampie terrazze. La spina dorsale dell'Agorà seguirà un asse nord-sud e includerà foyer per teatri e cinema, spazi per la circolazione e arredi autonomi, progettati per favorire l'interazione tra il pubblico di visitatori. A sud-est dell'Agorà saranno collocati teatri, cinema e sale prove, mentre quattro scatole polifunzionali offriranno diverse configurazioni tramite partizioni mobili, con la Grande Scatola che si aprirà verso aree comuni per mostre e installazioni temporanee.

 

NEW GENERATION CENTER

Il New Generation avrà un nuovo ingresso accogliente, stimolante e inclusivo, aperto verso le altre entrate del Centre Pompidou e la Bpi, con spazi comuni condivisi. Offrirà strutture per il relax, la pratica e il gioco, per promuovere nuovi modi di vivere l'arte. Posizionato al primo piano, sarà esposto al Forum, offrendo trasparenza sulle diverse aree e viste stratificate delle attività interne e dell'architettura circostante. L'area sarà flessibile, consentendo ai visitatori e al personale di ridisegnarla per favorire connessioni fluide e intergenerazionali.

 

BIBLIOTECA

La biblioteca adotterà un approccio architettonico giocoso per ispirare un'esperienza contemporanea e gioiosa degli spazi, integrando creativamente aree di presentazione ed esposizione. Le partizioni in vetro che divideranno i diversi livelli favoriranno trasparenza e flessibilità, mentre l'area di accoglienza fungerà da "forum" esteso, interagendo con la dimensione sociale e urbana della biblioteca. Le collezioni si mescoleranno al paesaggio indoor-outdoor, creando un'atmosfera unica, mentre la disposizione delle strutture promuoverà il senso di comunità e condivisione tra i visitatori. 

Saranno presenti diverse isole sparse tra le collezioni, dotate di diverse disposizioni di sedute, terminali per la consultazione, desk informativi e punti di orientamento. Ciascun modulo potrà operare autonomamente o insieme per formare diverse configurazioni. Sarà aggiunto un elemento speciale tipo "arcipelago", con opere esposte che si snoderanno tra gli scaffali, per favorire un collegamento più profondo con le collezioni. 

 

AREA DEL MUSEO E SPAZI ESPOSTIVI AL LIVELLO 6

Sara rinnovato l'allestimento del Musée National d’Art Moderne ai livelli 4 e 5. Questa operazione sarà progettata e diretta dagli architetti e allestitori interni. Anche le aree espositive al livello 6 saranno ridisegnate.

Il Centre Pompidou ospita la collezione del Musée National d’Art Moderne, composta da quasi 140.000 opere che vanno dai primi del XX secolo fino ai giorni nostri.

 

 ROOFTOP

Il settimo piano dell'edificio sarà reso accessibile al pubblico con l'installazione di un ampio deck panoramico sul lato nord. Il progetto ha optato per un intervento deliberatamente minimalista, consentendo di adattarsi a una vasta gamma di condizioni in termini di programma e uso dell'area della terrazza. Possibili costruzioni leggere e padiglioni potrebbero essere progettati come elementi scenografici ed espositivi. Questa nuova area eccezionale offrirà una vista panoramica ed sarà il punto culminante del circuito verticale del Centre Pompidou.

   

Un progetto di conservazione di un patrimonio architettonico del XX secolo

La componente tecnica del progetto, affidata agli architetti di AIA Life Designers nel 2020, affronta problemi legati alla sicurezza, allo sviluppo sostenibile e all'accessibilità delle strutture, nonché agli attuali standard ambientali, sanitari ed energetici. Gli obiettivi principali sono:

  • Ripristinare il potenziale dell'edificio come se fosse una nuova costruzione.
  • Garantire la durabilità e l'adattabilità dell'edificio, icona dell'architettura del XX secolo.
  • Limitare l'impronta ambientale (energia e carbonio).

I lavori previsti includono:

  • Sostituzione delle facciate danneggiate e contenenti amianto, con scarse prestazioni termiche.
  • Sostituzione delle apparecchiature di generazione di energia e delle reti di distribuzione dei fluidi per ridurre il consumo energetico.
  • Miglioramento della sicurezza e dell'accessibilità dell'edificio.
  • Miglioramento delle condizioni di lavoro per il personale di manutenzione.
  • Trattamento della corrosione sulla struttura e sugli elementi non strutturali.
  • Sostituzione o ristrutturazione di ascensori, montacarichi e scale mobili nel Forum.

AIA Life Designers utilizzerà la sua esperienza tecnica e gli strumenti di conservazione e architettura del patrimonio per determinare il miglior approccio da adottare, mantenendo l'essenza e il valore storico e sociale del Centro Pompidou. Il loro approccio consiste nel mappare ogni elemento architettonico, strutturale e tecnico per stabilire se può essere conservato, ricostruito o modificato in base alla sua funzione e condizione.

In caso di modifica, le diverse soluzioni dovranno rispettare lo spirito delle proposte iniziali e verranno presentate al Renzo Piano Building Workshop con incontri regolari dedicati alla progettazione.

 

Massima attenzione all'ambiente e alla sostenibilità

La componente culturale è perfettamente allineata con il progetto tecnico e il suo approccio a basso impatto ambientale, mirato a ridurre il consumo energetico attraverso la gestione ottimale del comfort termico e l'installazione di tecnologie efficienti (come illuminazione LED, sistemi di recupero dell'energia non utilizzata e refrigeranti a basso impatto). Inoltre, il progetto è orientato al futuro, con l'implementazione di soluzioni robuste che limiteranno i lavori di manutenzione e le sostituzioni principali nei decenni a venire. Questo approccio sarà applicato anche nel cantiere, dove verranno utilizzate apparecchiature per il risparmio di acqua ed energia, riducendo così i consumi complessivi.

 

Timeline e budget del progetto di riqualificazione

Marzo 2021 - Al termine di una procedura di dialogo competitivo condotta in collaborazione con l'Operatore del patrimonio e dei progetti immobiliari della Cultura (L'Oppic), il team composto da AIA Life Designers - architetti / AIA Ingénierie / Peutz & Associés / Cosil Peutz Lighting Design / Locomotion / Cabinet CDB ha ottenuto l'incarico per la gestione dell'opera del masterplan tecnico.

Maggio 2023 - Avvio del concorso di architettura per il settore culturale del Centre Pompidou, in collaborazione con l'Operatore del patrimonio e dei progetti immobiliari della cultura (OPPIC). Sono state ricevute più di 80 candidature.

Agosto 2023 - Selezione di sei squadre di architetti da parte di una giuria internazionale presieduta da Laurent Le Bon, presidente del Centre Pompidou. Queste sono state invitate a presentare una proposta entro la fine del 2023.

Giugno 2024 - Moreau Kusunoki (architetto mandatario) in associazione con Frida Escobedo Studio (designer associato) e AIA Ingénierie hanno vinto il concorso ristretto e sono stati incaricati della gestione dell'opera per il settore culturale.

Settembre 2024 - Presentazione del progetto preliminare (APS) per il settore culturale (SDC).

Marzo 2025 - Presentazione del progetto definitivo (APD) comune ai due settori culturale e tecnico. Chiusura dei livelli 2 a 5 (Museo e Bpi).

Settembre 2025 - Avvio delle gare d'appalto per i lavori e chiusura dell’edificio al pubblico.

Dicembre 2025 - Chiusura totale dell'edificio.

Aprile 2026 - Inizio dei lavori.

Il budget stimato per le opere tecniche ammonta a 262 milioni di euro ed è interamente finanziato dallo Stato.

Mentre il budget destinato al settore culturale ammonta a 186 milioni di euro che il Centre Pompidou si impegna a finanziare.

 

IN ALLEGATO LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO DI RESTYLING

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