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Mercato delle costruzioni: nel '26 previsto un dimezzamento dell'attività di manutenzione del patrimonio (da 120 a 60 mld)

Il XXXV rapporto CRESME disegna un futuro piuttosto incerto e complicato per il settore delle costruzioni, minato da numerosi fattori di rischio su scala globale. La realizzazione di tante opere pubbliche non riuscirà a compensare il calo nel settore privato e, inoltre, per il futuro a lungo termine sarà necessario pensare ai temi del Partenariato Pubblico e Privato e della rigenerazione urbana come motori della trasformazione territoriale

In 4 anni messi in gara 267 mld di lavori pubblici, di cui 74 afferenti al PNRR

Le tante incertezze a livello internazionale disegnano un 2024 con tanti elementi di rischio ed incertezza, che pesano sulle stime della crescita mondiale: inflazione, tassi d'interesse, livelli di debito, guerre e costi energetici sono tutti fattori che stanno caratterizzando uno scenario economico molto difficile, facendo riemergere le criticità strutturali italiane. E in questo scenario stanno cambiando, anzi sono già cambiate le condizioni del settore delle costruzioni. A snocciolare tutti questi dati è il XXXV Rapporto Congiunturale e Previsionale Cresme, presentato recentemente.

Con il Superbonus in via di estinzione, gli investimenti nel settore delle costruzioni hanno già fatto refilare un calo. Secondo Cresme, si avrà una diminuzione degli investimenti del -8,6% solo nel 2024.

L'attività di manutenzione del patrimonio edilizio ha già iniziato la sua contrazione, che, come detto, si accentuerà ulteriormente nel 2024 e 2025, praticamente dimezzandosi in 4 anni (dai 120 mld del 2022 ai 60 nel 2026). La spinta fornita dal PNRR e dalle tante opere pubbliche che si stanno realizzando non è in grado di garantire la tenuta dell'intero mercato, anche perchè si è entrati in una complessa fase esecutiva, dato che da gennaio 2019 ad agosto 2023 sono stati messi in gara 267 miliardi di euro di lavori pubblici, dei quali 74 afferenti al PNRR, e ne sono stati aggiudicati 204, dei quali 48 PNRR. La sfida delle opere pubbliche, che dovrebbero continuare a crescere sino al 2027, è tutta di capacità realizzativa.
Il settore residenziale ha fatto segnare un brusco rallentamento, con valori negativi, così come il risparmio delle famiglie va riducendosi mentre l'impennata dei costi ha reso difficilmente realizzabili alcuni modelli di offerta, come l'housing sociale.

I prossimi dieci anni saranno quelli di una forte polarizzazione nel mercato delle costruzioni tra domanda e offerta che guardano al futuro e domanda e offerta che guardano al passato.
Nel comparto della riqualificazione residenziale, il non collocamento presso terzi dei crediti fiscali comporta rischi di tenuta delle imprese con le spalle meno larghe e una interruzione dei flussi di liquidità, quindi, l’interruzione delle forniture l’aumento dei casi di non completamento dei lavori, i cui esiti si possono prevedere. Nel campo delle opere pubbliche la progettazione esecutiva affidata alla imprese aggiudicatarie sulla base di appalti deboli di contenuto tecnico, porterà a una verifica dei costi dell’appalto dopo l’aggiudicazione e all’emergere di criticità economiche e realizzative.

Inoltre è facile attendersi una accentuazione dei problemi nei flussi di liquidità. Va poi ricordato che il settore delle costruzioni si trova ad affrontare un tema di immagine e alcuni snodi chiave, come la manodopera e la sua qualificazione, l’appeal verso i giovani, la sicurezza sul luogo di lavoro e, soprattutto, un processo di cambiamento in atto che pone delle importanti domande su come in futuro dovrà essere l’impresa di costruzioni, o meglio, la filiera del processo produttivo.

Inoltre è importante rendersi conto che finita la stagione delle grandi risorse pubbliche, sarà necessario pensare ai temi del Partenariato Pubblico e Privato e della rigenerazione urbana come motori della trasformazione territoriale. Come attrarre investimenti, quali attività mettere in atto, quali progetti sviluppare in una condizione di patrimonio ed aree con contenuti che possono determinare appetibilità rispetto ad altri Paesi Europei, ma anche rischi.

 

Indice del rapporto

  • Lo scenario macroeconomico mondiale;
  • Il mercato mondiale delle costruzioni;
  • Economia, demografia e dinamiche occupazionali in Italia;
  • Il mercato delle costruzioni: una nuova fase da interpretare;
  • Riqualificazione, riproduzione, produzione fisica e territorio;
  • Il mercato immobiliare residenziale e non residenziale;
  • I mercati delle opere pubbliche in Italia;
  • Sistema dell'offerta: analisi dei bilanci della filiera delle costruzioni 2022;
  • I focus.

 

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